Orchidee e come Curarle: 21 Domande e Risposte per conoscerle meglio

Le prime volte che riceviamo o acquistiamo delle orchidee andiamo subito a leggere informazioni su come curarle. Chiediamo aiuto alla nostra amica dal pollice verde o al vivaista che ce le ha vendute ma inevitabilmente per ogni risposta che riceviamo un’altra domanda ci sorge in mente.

Ci siamo passati tutti.

Ogni volta che ci addentriamo in un territorio inesplorato ci sentiamo disorientati, anche quando abbiamo già dimostrato a noi stessi di avere una buona sensibilità per le piante. 

Solitamente questo periodo finisce dopo un paio di fioriture casalinghe, che ci danno la conferma di aver fatto le cose nel modo giusto. 

Fino ad allora i quesiti sono tanti. 

Per aiutarti, in questo post ho risposto alle 21 domande più frequenti che ci si fa sulle orchidee, su come curarle e sui problemi più frequenti.

Spero che ti sia utile.

orchidee come curarle FAQ

Dove bisogna tenere le orchidee in casa?

Il posto ideale in cui tenere le orchidee in casa è davanti ad una finestra, in modo che possa ricevere quanta più luce possibile.

Dalla seconda metà della primavera fino a metà autunno tuttavia bisogna proteggere le orchidee dai raggi solari diretti, che altrimenti rischierebbero di bruciare le foglie. Una tenda opacizzante fine basterà a questo scopo.

Durante l’inverno invece, le orchidee possono tranquillamente stare al pieno sole perché l’intensità dei raggi è molto meno forte.

Dove si tengono le orchidee d’estate?

Durante l’estate le orchidee amano stare all’aperto, magari all’ombra di un albero o in un luogo che la ripari dalle intemperie e dal sole diretto. In poco tempo noterai che il ricircolo d’aria e la luce più intensa e diffusa gioverà molto alle tue piante, che cresceranno più velocemente e più sane.

Se non hai un giardino o un balcone adeguato, il davanzale di una finestra è un’ottima alternativa, stando sempre attenti al sole diretto che rischia di creare ustioni sul fogliame.

Che temperatura vogliono le orchidee?

Le orchidee Phalaenopsis sono piante dei climi caldi e vogliono temperature comprese tra i 20 e i 27°C, con minime superiori ai 15°C e massime che possono superare i 32-34°C. In caso di temperature molto alte bisogna spostare l’orchidea in un luogo più ombroso e umido.

Ogni genere di orchidea ha specifiche esigenze climatiche, se ti interessa sapere che temperatura vogliono le altre orchidee ti consiglio di leggere questo post

Come capire se l’orchidea ha bisogno di acqua?

Per capire quando un’orchidea Phalaenopsis dev’essere annaffiata il modo più semplice è guardare il colore  delle radici, che sono facili da vedere attraverso il vasetto trasparente.

Il momento giusto per bagnare le orchidee è quando le radici sono completamente asciutte e hanno un colore grigio argenteo. Se sono verdi invece, non bisogna assolutamente annaffiare perché sono ancora umide e ben idratate.

Nel dubbio, è sempre meglio aspettare un giorno in più.

Come si bagnano le orchidee?

Le orchidee epifite possono essere bagnate in due modi differenti, dal bordo o per immersione. Entrambi i metodi hanno dei vantaggi, che possono essere sfruttati al meglio durante le diverse stagioni dell’anno. 

Durante la primavera e l’estate, quando le orchidee crescono di più, si può bagnare immergendo il vaso in una bacinella d’acqua per alcuni minuti, in modo da idratare bene il substrato.

D’inverno invece, a causa delle giornate corte e della luce poco intensa, le orchidee crescono e “bevono” meno. Il ristagno idrico diventa un problema, per cui è meglio procedere con annaffiature più leggere dal bordo del vaso.

Ogni quanto devo bagnare l’orchidea d’inverno?

Durante l’inverno, le annaffiature vanno diradate per evitare che le radici e il terriccio rimangano bagnati troppo a lungo.

Il ristagno idrico è un serio problema durante le stagioni fredde in cui le orchidee crescono poco, perché può portare rapidamente a problemi di radici marce dovute alla proliferazione di funghi.

In ogni caso le annaffiature non vanno mai fatte seguendo il calendario ma solo quando è richiesto dalla pianta.

Quando devo bagnare le orchidee

Cosa devo fare quando l’orchidea perde i fiori?

Quando l’orchidea termina il suo periodo di fioritura e perde i fiori, se la luce e la temperatura glie lo permettono, riprende subito a sviluppare nuove radici e foglie.

In alcune circostanze è anche in grado di rifiorire nell’arco di pochi mesi.

I passi da seguire li spiego nel dettaglio nell’articolo “cosa fare dopo la fioritura“.

Se invece ti interessa sapere cosa fa appassire i fiori prematuramente leggi qui.

Come si pota una Phalaenopsis?

Le Phalaenopsis possono essere potate in due modi differenti a seconda del risultato che vuoi avere. Tieni presente che puoi anche non potare affatto e lasciar “decidere” alla pianta come comportarsi.

Se decidi di potare l’orchidea (clicca il link per maggiori info) puoi procedere in due modi: 

  • Tagliare lo stelo alla base (o sopra al primo nodo).
  • Potare lo stelo 1 cm sopra all’ultima gemma viva.

Le due tecniche hanno dei pro e dei contro, la prima è più lenta ma fiorifera mentre la seconda può dare fioriture più rapide ma con meno fiori (e più piccoli).

Quando bisogna concimare le orchidee?

Le orchidee Phalaenopsis, così come tutti quei generi che non entrano in fase di dormienza, vanno concimate tutto l’anno con fertilizzanti specifici a basso dosaggio.

L’unica accortezza da avere è quella di ridurre la frequenza (o il dosaggio) durante il periodo invernale quando la pianta rallenta il suo metabolismo e quindi la crescita.

Questo non vale quando si integra la luce solare con quella artificiale perché questa va a compensare le scarse radiazioni e mantiene attiva la crescita delle piante.

Per quanto riguarda le orchidee che entrano in riposo, le concimazioni vanno interrotte insieme alle annaffiature durante il periodo di senescenza della pianta.

Che concime dare alle orchidee?

In commercio si trovano molti concimi specifici per orchidee, quello che consiglio è di acquistare un fertilizzante semi professionale come il 20-20-20 alternato al nitrato di calcio.

Li si trova facilmente online sui siti specializzati e costano poco.

Tuttavia, bisogna dire che un qualsiasi fertilizzante (solubile o liquido) con valori NPK equilibrati e contenente micronutrienti può andare bene per le orchidee.

Per fare un esempio, conosco persone che coltivano splendide orchidee con fertilizzante universale o per pomodori.

Ti raccomando solo di non usare concimi fatti in casa.

Posso tagliare le radici aeree dell’orchidea?

Le radici aeree delle orchidee aiutano a mantenere l’orchidea in salute (seppur in piccola parte) oltre che caratterizzare queste piante. 

Trovo sia un peccato tagliare le radici alle orchidee. Piuttosto puoi provare ad invasarle insieme al resto dell’apparato radicale al primo rinvaso. 

Per abituare le radici “aeree” all’umidità della corteccia, qualche settimana prima del rinvaso inizia a spruzzarci sopra dell’acqua.

Quando poi andrai a travasare, bagna sempre prima le radici in modo da renderle più flessibili. Così sarà più facile piegarle all’ingiù senza romperle.

radici aeree orchidea

Qual’è il periodo migliore per travasare l’orchidea?

Il momento migliore per rinvasare un’orchidea è quando finisce di fiorire e inizia a produrre nuove radici. In questo modo l’orchidea svilupperà l’apparato radicale direttamente nel nuovo “terriccio” e supererà lo stress del travaso più velocemente.

Trovando Phalaenopsis fiorite tutto l’anno non è sempre detto che la pianta riprenda a sviluppare nuove radici immediatamente dopo la fine della fioritura. Se l’orchidea sfiorisce a fine autunno probabilmente riprenderà a crescere solo con l’allungarsi delle giornate in primavera. Salvo ovviamente che non si usino luci artificiali.

In tal caso ti consiglio di rinvasare l’orchidea solo quando inizi a vedere che stanno sviluppando nuove radici.

Come si rinvasano le orchidee?

Le orchidee si rinvasano diversamente dalle piante “tradizionali”, soprattuto per il fatto che non crescono in terra ma in substrati più ariosi come la corteccia o l’argilla espansa.

Nel post “come rinvasare le orchidee in 9 semplici passaggi” spiego il processo passo per passo con l’aiuto di foto, ma cercherò di riassumerlo rapidamente qui.

Ecco cosa fare:

  1. svasare la pianta dal vecchio vaso,
  2. rimuovere tutta la corteccia vecchia,
  3. tagliare le radici marce (marroni e molli al tatto),
  4. invasare la pianta in un substrato appropriato,
  5. innaffiare uno o due giorni dopo il travaso.

Che terriccio serve per le orchidee?

Le Phalaenopsis sono orchidee epifite con radici spesse e sviluppate per stare in buona parte esposte all’aria. Per questo hanno bisogno di un substrato arioso con bassa ritenzione idrica, come la corteccia di pino (detta bark) a pezzatura grossa, l’argilla espansa o il lapillo vulcanico. 

Per le orchidee che preferiscono un substrato più umido (come il Paphiopedilum, l’Oncidium o lo Zygopetalum) si può aggiungere della perlite o dello sfagno per aumentare la ritenzione idrica del mix. 

Sconsiglio vivamente i terricci per orchidee commerciali perché contengono spesso una grossa percentuale di torba che può dare non pochi problemi. Le uniche orchidee “commerciali” che si adattano a questi terricci sono i Cymbidium.

Perché le foglie dell’orchidea ingialliscono?

Le foglie delle orchidee ingialliscono per svariati motivi, il più comune tra tutti è l’eccesso di acqua tra le radici o acqua stagnante tra le ascelle fogliare. 

Questi due motivi portano alla proliferazione di funghi che macchiano le foglie o le radici e il colletto a marcire rapidamente. 

Ci sono tante altre cause che provocano l’ingiallimento fogliare, ti consiglio di leggere l’articolo “Foglie gialle – Le 9 cause più frequenti” per saperne di più.

Come capisco se l’orchidea ha radici marce?

Nel caso dell’orchidea Phalaenopsis è sufficiente guardare attraverso il vasetto trasparente per capire se le radici sono marcite. É facile riconoscerle dall’aspetto avvizzito e il color marrone. 

Nel caso in cui il vaso non fosse trasparente ci sono altri segnali che ci indicano con buone probabilità che le radici dell’orchidea sono marce, come:

Quando si teme che l’apparato radicale stia marcendo, conviene svasare la pianta per averne la certezza e capire la gravità del danno. 

Se ti sei accorto del problema in tempo, hai ottime probabilità di riuscire a salvare la pianta, ti basterà seguire i consigli che trovi scritti in questo post “come salvare un’orchidea con radici marce“.

Come bisogna potare le radici dell’orchidea?

Le radici delle orchidee vanno potate esclusivamente quando sono secche o marce con l’utilizzo di forbici per affilate e sterilizzate. 

Per sterilizzare le forbici bisogna immergerle in candeggina o alcool, oppure scaldarle per una decina di secondi sopra la fiamma di un fornello o di un accendino.

Le radici marce sono mollicce e vuote al tatto, spesso viscide e dal color marrone.

Le radici devono essere tagliate dove i tessuti sono ancora vivi per limitare la probabilità che il marciume riprenda a diffondersi.

Perché la mia orchidea non fiorisce?

Le orchidee Phalaenopsis fioriscono almeno una volta all’anno, purché siano sane e le condizioni climatiche glie lo permettano. Se non fioriscono da più di un’anno probabilmente significa che la pianta non ha energie sufficienti per farlo. Questo significa che:

  • Non riceve abbastanza luce,
  • non stiamo concimando a sufficienza.

Nel caso in cui l’orchidea sia sana, continua a produrre nuove foglie e radici ma nessuno stelo floreale, può essere che abbia bisogno di una maggiore escursione termica tra il giorno e la notte. 

Questo accade naturalmente a inizio autunno, con giornate “calde” e notti fresche. Tuttavia in case con temperature costanti questo può non accadere.

In tal caso converrà spostare la pianta in un luogo più fresco (mai sotto i 15°C) durante la notte fino alla comparsa dello stelo. 

Dalla comparsa dello stelo la Phalaenopsis impiegherà circa 80-100 giorni per sviluppare lo stelo e aprire i primi fiori.

Questo vale solo per l’orchidea Falena, nel caso di altri generi, come Cattleya o Dendrobium Nobile la fioritura avviene in maniera diversa.

Perché i boccioli della mia orchidea stanno cadendo?

Le cause principali per cui i boccioli dell’orchidea seccano e cadono sono lo stress da spostamento e gli spifferi d’aria fredda. 

Quando si acquista un’orchidea e la si porta a casa è normale veder cadere alcuni boccioli a causa della differenza di temperatura, umidità e luce tra la serra e l’ambiente domestico.

Se è questo il caso l’orchidea dovrebbe adattarsi all’ambiente domestico in pochi giorni e riprendere a fiorire normalmente. 

Ci sono però, altri motivi per cui i boccioli possono ingiallire e cadere prima di aprirsi, leggi “Perché l’orchidea perde i boccioli” per saperne di più.

Perché le foglie della mia orchidea sono appiccicose?

Il motivo per cui le orchidee possono avere foglie appiccicose è dovuto alla presenza di sostanze zuccherine sotto o sopra la pagina fogliare. Queste sostanze zuccherine provengono dalla linfa elaborata della pianta sotto forma di: 

  • Essudati zuccherini,
  • melata.

Nel primo caso non c’è nulla di cui preoccuparsi, perché non è altro che la pianta stessa che “trasuda” linfa dagli stomi.

La melata invece è sintomo che la pianta è infestata da parassiti fitofagi, come la cocciniglia, i tripidi, gli afidi e altri ancora. 

Leggi qui per capire come distinguere le due cause e cosa fare.

Cosa sta crescendo sullo stelo dell’orchidea?

orchidee e keiki come curarli

Solitamente, quando non si pota lo stelo dell’orchidea a fine fioritura è perché si spera che questo ramifichi o riprenda a crescere dall’apice. In alcune circostanze (abbastanza rare) però, invece che avere una ripartenza dalla gemma dormiente, si assiste alla nascita di una nuova piantina.

Si tratta di un Keiki, un clone prodotto per agamia che porta con sé gli stessi identici geni della madre. 

Conclusioni

Allora che ne dici? Hai trovato risposta a qualche tua domanda?

Probabilmente avrei potuto estendere la lista ad oltre 50-100 domande, ma volevo che l’articolo fosse scorrevole e rapido da leggere, non di certo l’ottavo capitolo di Harry Potter. 

Ma se hai ancora dei dubbi sulle orchidee e come curarle scrivili qui sotto.

6 commenti su “Orchidee e come Curarle: 21 Domande e Risposte per conoscerle meglio”

  1. Buongiorno,
    sono una neofita del mondo delle orchidee. Ho un problema.
    Il ramo della mia Phalaenopsis sta ingiallendo dalla parte alta.Ho provato già a tagliarlo,disinfettando le forbici, ma il giallore continua a progredire.
    Tra l’altro siamo a marzo e ho già i boccioli. Cosa devo fare? Grazie

    Rispondi
    • Ciao Veronica,

      l’ingiallimento dello stelo solitamente è dato da questioni ambientali o carenza nutritiva che lo portano ad abortire.
      Praticamente la pianta non ha energie per portare a termine la fioritura.

      Cambiamento drastico di luce (da posto luminoso ad uno buio), temperatura, umidità e carenza di concime sono solo alcuni dei motivi per cui può accadere.

      Per darti una risposta più precisa dovrei sapere come la curi, se è in buona salute e quanta luce riceve.

      Saluti,
      Gabriele

      Rispondi

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