Miglior Lampada Led per orchidee: Quale luce artificiale scegliere

Stai pensando di integrare la tua area di coltivazione con luce artificiale ma non sai quale lampada per orchidee scegliere?

In questo post parleremo proprio di questo.

Oltre a consigliarti quelle che secondo me sono le 3 migliori lampade per coltivatori domestici, ti spiegherò le caratteristiche che devono avere e come sfruttarle al meglio.

Dalla quantità ed il tipo di luce di cui queste piante hanno bisogno, alla distanza a cui bisogna posizionare le lampade dal fogliame.

Passando rapidamente attraverso concetti come lux, PPDF e ore di utilizzo giornaliero.

Direi che come introduzione può bastare, ora andiamo dritti al sodo.

migliore lampada led per orchidee
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Perché usare lampade per le orchidee?

Utilizzare lampade nella cura delle orchidee può avere enormi vantaggi, sia che vengano utilizzate per integrare la luce solare che come unica fonte d’illuminazione. Permette di avere luce abbondante e costante, che mantiene attivo il metabolismo della pianta e si traduce in una crescita più rapida e copiosa.

I risultati sono indiscutibili.

Chiunque abbia provato a coltivare con luci artificiali avrà notato che non solo le orchidee crescono meglio, più veloci e fanno più fiori, ma continuano a svilupparsi anche durante l’inverno.

Periodo in cui solitamente entrano in un “falso riposo” dovuto alle giornate corte e alla luce scarsa.

L’hobby diventa ancora più divertente e soddisfacente.

Tutto questo ovviamente è possibile grazie a lampade adatte alle esigenze delle varie orchidee. Non basta utilizzare lampadine qualsiasi, ma bisogna assicurarsi che abbiano la giusta potenza e qualità di luce.

Che tipo di luce serve per le orchidee?

Per garantire alle orchidee il giusto spettro luminoso per crescere e fiorire è necessario utilizzare lampade in grado di coprire tutte le lunghezze d’onda utilizzabili dalla pianta. Non solo per stimolare la clorofilla e compiere la fotosintesi, ma anche altri pigmenti vegetali come i carotenoidi e i fitocromi.

Grazie alle tecnologie odierne, e ai led che sono ormai accessibili a tutti, è facile trovare in commercio lampade full spectrum ad alta resa luminosa. Che emettono una luce bianca molto brillante e naturale.

Apprezzata sia dalle piante che dal occhio umano.

Queste luci LED emettono tutte le lunghezze d’onda necessarie alle orchidee per prosperare, purché si scelgano lampade della giusta potenza, si posizionino alla giusta distanza dalla pianta per tempo sufficiente.

In passato, quando il costo dei led era ancora molto elevato e le prestazioni inferiori a quelle di oggi, alcuni produttori avevano pensato di commercializzare Led con diodi esclusivamente rossi e blu, escludendo tutte quelle frequenze luminose non “essenziali” alla pianta per vivere.

Chiamate lampade fitostimolanti.

Così facendo si poteva massimizzare la resa e i costi delle lampade, utilizzando esclusivamente le poche frequenze essenziali per la pianta. Ciò che si otteneva era una luce viola, dovuta al rimescolamento del blu e del rosso.

lampade fitostimolanti luce viola

Oltre che essere fastidiosa alla vista e non permettere di godere dei colori naturali della pianta, il limitato spettro luminoso delle lampade fitostimolanti stimolava esclusivamente la clorofilla, e non gli altri pigmenti presenti nelle foglie della pianta.

Col risultato che le orchidee crescevano meno vigorose rispetto alla luce naturale.

Per nostra fortuna il settore dei LED ha fatto passi da gigante ed è riuscito ad ottenere lampade più prestanti, con uno spettro completo studiato per favorire le frequenze luminose di cui le piante necessitano.

luce artificiale full spectrum

Il concetto di luce fitostimolante rimane, ma viene migliorato ed espanso in modo da avere un risultato migliore, sia in termini di performance che estetici.

Quale luce artificiale usare per le orchidee?

Ad oggi le migliori luci artificiali per orchidee sfruttano la tecnologia LED, con vantaggi indiscutibili come la qualità della luce emessa, costi d’acquisto contenuti e basso consumo elettrico.

Inoltre i LED scaldano poco rispetto a lampade alogene o ad alogenuri metallici usate in passato, e non necessitano di alimentatori specifici.

Possiamo quindi dire che le migliori lampade per orchidee sono a LED perché:

  • Hanno uno spettro luminoso ricco e bilanciato
  • Coprono tutte le lunghezze d’onda di cui le piante hanno bisogno
  • Creano una luce bianca e piacevole alla vista (nel caso di lampade fullspectrum)
  • Sono molto efficienti (buon rapporto PPFD/W o lumen/W)
  • I bulbi odierni invece che i diodi sfruttano dei chip con una penetrazione della luce migliore
  • Hanno una durata maggiore delle altre lampade. Oltre 25000 ore di utilizzo.
  • Consumano poco
  • Hanno un costo contenuto
  • Scaldano poco in confronto alle altre tecnologie sul mercato (Neon, Alogene, etc.)
  • In molti casi sono facili da installare e senza un alimentatore specifico.

Ovviamente i LED non sono tutti uguali e bisogna scegliere luci artificiali che abbiano caratteristiche adatte alle nostre orchidee.

Per avere buoni risultati bisogna tenere conto di fattori come il wattaggio (potenza), tecnologia della lampada, spettro luminoso etc.

Qui sotto trovi quelle che secondo me sono più performanti e affidabili per un contesto casalingo.

Migliore lampada LED per orchidee

Ecco le 3 migliori lampade LED per orchidee coltivate in un contesto casalingo. Se utilizzate nel modo giusto offrono un risultati garantiti ad un prezzo modico.

Specialmente considerata la loro durata reale. Infatti tutte e tre mantengono la loro resa luminosa invariata nel tempo (o quasi) .

Bulbo LED con attacco E27 a spettro completo. Produce una luce bianca naturale che copre tutte le lunghezze d’onda da 380 a 780 nm.

La luce viene distribuita omogeneamente sull’area di coltivazione, senza creare punti di calore che recano scottature sulle foglie.

Ottima per illuminare scaffali su cui crescono orchidee da “ombra” come Phalaenopsis, Paphiopedilum o orchidee gioiello.

  • Full Spectrum (crescita e fioritura)
  • Angolo d’illuminazione 60°C
  • Non scalda (può essere tenuta vicino alla pianta o utilizzata per illuminare un terrarium)
  • Durata di vita 25.000 ore

Lampada LED da 36W con attacco E27 adatta per quasi tutti i generi di orchidee, anche le più esigenti.

Copre superfici fino a 50x50cm con ottima penetrazione della luce, che raggiunge anche le foglie più basse.

Come la sua sorellina da 15W ha uno spettro luminoso completo, adatto a tutte le fasi di vita della pianta.

  • Full Spectrum (simula la luce solare)
  • Chip LED di nuova tecnologia
  • Risultati visibili in poche settimane
  • 30.000 ore di vita

Grow Light semi professionare da 65W, ideale per chi coltiva numerose orchidee o generi che richiedono molta luce.

Questa lampada LED a spettro completo ricrea la luce solare, ma grazie ai diodi blu e rossi ha un effetto fito stimolante sulla clorofilla.

Ha una potenza superiore rispetto ai bulbi Sansi, questo permette di poter tenere la lampada più distante dalle piante e ricoprire una superficie maggiore.

Grazie al dimmer integrato è possibile regolare l’emissione luminosa ed il consumo elettrico.

  • Ottima efficienza luminosa (equiparabile a 600W di una lampada alogena.
  • Non richiede portalampada (100% plug&play)
  • Illumina fino a 100x80cm
  • Dimmerabile
  • Sistema di raffreddamento integrato
  • Possibilità di attaccarle in serie

Mentre la Grow light Fecida si collega alla corrente con una spina plug&play lle lampade Sansi hanno un attacco E27 compatibile con la maggior parte dei portalampade domestici.

Personalmente trovo molto comodi supporti provvisti di clip (o morsetto) che permettono di posizionare le lampade con estrema facilità.

L’esempio qua sotto ha il vantaggio di avere due ingressi, sicuramente comodo se si utilizzano due bulbi o si vuole lasciar spazio per implementazioni future.

Morsetto porta lampade con attacco E27, molto comodo quando si coltivano orchidee su scaffalature o mensole.

I bracci pieghevoli permettono di posizionare la luce esattamente dove si desidera.

Luce PAR: Lux vs Ppdf

La clorofilla è in grado di intercettare solo una parte della radiazione solare o prodotta da una lampada. Questa porzione viene chiamata PAR (radiazione fotosinteticamente attiva) e si concentra nelle bande del blu e del rosso, mentre quelle verdi vengono ignorate.

I nostri occhi vedono uno spettro luminoso differente da quello delle piante, molto ricco di verde e giallo.

Poiché i lux sono un’unità di misura coniata per quantificare l’illuminamento visibile all’occhio umano, possiamo immaginare che non sia il più adeguato per quantificare la quantità di luce che viene effettivamente intercettata dalle piante.

luce PAR vs lumens

Per far questo infatti si altre unità di misura, i PPF e i PPDF.

Mentre i PPF misurano la quantità totale di fotoni rilasciati da una fonte luminosa, i PPDF misurano la densità dei fotoni che colpiscono la superficie di coltivazione e sono quindi più appropriati nel misurare la potenza di una lampada.

La distanza tra la lampada e l’angolo d’inclinazione influiscono enormemente su questo valore e vanno quindi tenuti in considerazione nel calcolo. Ma parleremo di questo tra poco.

Quanti lumen servono per le orchidee?

Per quanto i lumen o i lux non siano l’unità di misura più appropriata per misurare l’illuminazione utile alle piante, se si dispone di una lampada con il giusto spettro luminoso si può fare riferimento a questi valori per semplificare la misurazione.

D’altronde i lux possono essere misurati con un apparecchio economico come un luxometro, o gratuitamente con un App per lo smartphone, mentre per misurare il PPF e il PPFD bisogna avere attrezzature ben più costose.

Inoltre, poiché la luce emessa dalle lampade artificiali riduce drasticamente all’aumentare della distanza tra il bulbo e la pianta, nella scelta del wattaggio (e quindi dell’emissione luminosa) bisogna considerare la distanza a cui si vuole, o si riesce, a posizionare la lampada.

Fatte queste premesse vediamo ora indicativamente quanti lux servono alle orchidee per crescere rigogliose. Ovviamente ciascun genere ha esigenze specifiche, a seconda di quanta luce riceve nel suo Habitat naturale.

GENEREMINIMAMASSIMA
Phalaenopsis4000 lux16000 lux
Paphiopedilum4000 lux16000 lux
Miltoniopsis5000 lux20000 lux
Oncidium8000 lux25000 lux
Odontoglossum / Cambria8000 lux25000 lux
Miltonia8000 lux25000 lux
Dendrobium Nobile10000 lux40000 lux
Den. Phalaenopsis10000 lux40000 lux
Cattleya12000 lux43000 lux
Cymbidium12000 lux53000 lux
Vanda20000 lux53000 lux
Quantità di lux di cui i rispettivi generi di orchidee hanno indicativamente bisogno per crescere.

I valori riportati in questa tabella possono sembrare alti, quasi irraggiungibili senza usare lampade molto potenti e con un consumo energetico non indifferente. Ma per fortuna non tengono conto di un fattore importantissimo.

Il tempo.

Di quante ore di luce hanno bisogno le orchidee?

Considerato che la maggior parte delle orchidee commercializzate proviene da aree tropicali o subtropicali possiamo dire che necessitano di circa 12-14 ore di luce al giorno.

A seconda che si utilizzino le lampade per integrare la luce del sole o come unica fonte luminosa, bisognerà accenderle dalle 4 alle 12 ore al giorno. Questo può essere facilmente automatizzato con l’utilizzo di un timer analogico molto economico.

Faccio due esempi per chiarire il concetto:

  1. La stanza rimane ombreggiata per alcune ore al giorno, mentre nel resto della giornata è ben illuminata: In tal caso si possono accendere le lampade solo nelle ore in cui l’illuminazione diventa carente.
  2. Durante l’inverno la luce scarseggia e le orchidee non crescono: Qui conviene tenere accese le lampade a led per 12 ore al giorno (es. dalle 7 alle 19) in modo da stimolare il metabolismo ed aiutarle a crescere.

Le luci artificiali, anche se non raggiungono la luminosità dei raggi del sole hanno il grosso vantaggio di essere omogenei e regolari. A differenza della luce naturale, che varia enormemente dall’inverno all’estate, dal mattino al pomeriggio e tra una giornata nuvolosa ed una limpida e serena.

Per non parlare del fatto che in natura le orchidee si trovano spesso all’ombra di alberi, che lasciano filtrare i raggi diretti a intermittenza.

Cosa voglio dire con questo?

Semplicemente che non serve necessariamente avere lampade molto potenti, nemmeno per orchidee particolarmente esigenti come la Vanda o la Cattleya. Perché la regolarità con cui le luci artificiali illuminano la pianta va a compensare la potenza.

L’importante è che a fine giornata l’orchidea abbia ricevuto una quantità di fotoni sufficienti, e questi si calcolano moltiplicando la quantità di luce assimilabile dalla pianta X il tempo che viene illuminata.

La formula è questa:

LUX (o altra unità di misura più accurata PPF o PPDF) X TEMPO (espresso in ore al giorno).

Per esempio, una lampada led Sansi 15W posta a 30cm dalle foglie dell’orchidea ha un’emissione luminosa di circa 7200 lux (128,8 μmol/s/m2). Se è vero che questa quantità di lux risulterebbe scarsa in natura, grazie alla costanza con cui l’energia viene emessa è sufficiente per far crescere un Oncidium in modo accettabile.

A questo punto però, entra in gioco un altro fattore, la distanza tra il bulbo della lampada e la pianta.

A che distanza bisogna posizionare la lampada dalle orchidee?

Per stabilire la distanza a cui posizionare una lampada dalle orchidee bisogna tener conto di 3 fattori, la potenza della lampada (emissione luminosa), le necessità specifiche del genere che si vuole coltivare e la superfice che si deve illuminare.

Nella tabella qui sotto trovi degli esempi indicativi, a cui seguirà una spiegazione più dettagliata per chiarire i concetti che ci stanno dietro.

GenereSansi 15WSansi 36WFecida 65W
Phalaenopsis
Paphiopedilum
30cm50cm70cm
Oncidium
Cambria
Insufficiente30cm50cm
Dendrobium
Cattleya
Insufficiente20cm45cm
Vanda
Cymbidium
InsufficienteInsufficiente40cm

Tenendo le orchidee più esigenti, come Vanda e Cattleya vicine alle luci e quelle meno esigenti (Phalaenopsis e Pahio per esempio) più distanti si possono coltivare diversi generi sotto la stessa lampada. Sfruttando anche il fatto che un bulbo più potente copre una superficie maggiore.

Optare per lampade Led a basso wattaggio invece limita il campo d’utilizzo a un minor numero di orchidee (intese come generi). Anche se può dare buoni risultati quando si coltivano Phalaenopsis su scaffali con ripiani bassi.

Dove la fonte di luce rimane vicina alle foglie.

A parità di PPDF (e lux per farla semplice) una lampada da 15W copre circa 25cm2 (0,06-0,07m2) una da 36W 50cm2 (0,25m2), emettendo circa 128,8 μmol/s/m2 o 7200 lux.

Se facciamo un breve calcolo, possiamo dire che:

  • Una lampada Sansi da 15W emette 8,58 PPDF per watt. Cioè circa 451 lux/watt.
  • La lampada Sansi da 36W emette 7,38 PPDF/watt, circa 388 lux/watt.

Da questo calcolo potremmo dedurre che è meglio utilizzare 2 lampade da 15W rispetto ad una da 36W. E in alcuni casi è così, tanto che si ha una distribuzione di luce migliore dovuta al fatto che si hanno due punti luci e non uno.

Ma se ragioniamo in fatto watt/superficie illuminata vediamo che il risultato cambia.

Infatti per illuminare una superficie di 0,25m2 (50cm x 50cm) con 128,8μmol/s/m2 (7200 lux) servono 3 lampade da 15W, contro un solo bulbo da 36W. Con un costo d’acquisto maggiore ed un consumo elettrico di 9W in più.

Questo è dovuto al fatto che la luce artificiale riduce drasticamente all’aumentare della distanza dal bulbo (fonte luminosa) alla pianta. E poiché la potenza sprigionata dalla Sansi da 36W è molto superiore a quella di una da 15W può essere tenuta più lontana dal fogliame.

Una Grow Light ancor più potente, come la Fecida da 65W copre un’area ancor più grande con una distribuzione della luce migliore. Copre un’area di circa 80x80cm (0,64m2) dove le orchidee più esigenti stanno sotto al LED e quelle da ombra posizionate sui lati o parzialmente ombreggiate.

Conclusioni

Ed eccoci giunti alla fine di questo articolo sulle lampade per orchidee. Spero che sia stato utile e ti abbia indirizzato nella scelta della luce artificiale più appropriata per le tue esigenze e il tuo spazio.

Il mio consiglio è di optare per lampade un po’ più potenti (come la Sansi 36W o la Fecida 65W) perché sono più versatili e si adattano alle esigenze di molte piante. Non solo orchidee.

Ma se coltivi solamente Phalaenopsis o Paphiopedilum le Sansi da 15W possono bastare.

Tieni solo presente che un singolo bulbo da 15W copre una superficie piccola (25x25cm) per cui probabilmente sarà necessario averne più di una. Ma se posizionate adeguatamente si può avere una discreta quantità di luce e una distribuzione ottima.

6 commenti su “Miglior Lampada Led per orchidee: Quale luce artificiale scegliere”

  1. Scusatemi, però non avete fatto vedere delle lampade in modo da regolarsi, e soprattutto non avete messo nessun prezzo e nessun riferimento al consumo. Distinti saluti.

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  2. Grazie infinite della spiegazione,ma volevo sapere se ho una lampada a 4 bulbi bracci da 20 led tot 80 ad ampio spettro alla distanza di 30 cm dalle piante e do l’ intensità maggiore di luce rischio di bruciare le foglie delle mie phalaenopsis?Ringrazio fin d’ ora per la cortese attenzione.

    Rispondi
    • Ciao Maura, dipende dall’emissione di ciascun bulbo. Puoi avere una stima indicativa dei lux utilizzando un’app per smartphone e posizionando lo schermo a 30cm di distanza dalla fonte di luce. Se l’emissione è inferiore a 12.000 non avrai problemi di bruciature.

      Un saluto, Gabriele

      Rispondi
  3. Scusatemi per la mia ignoranza ma ancora non ho capito se le mie lampade a led a 4 bracci blu e rosse siano adeguate per le orchidee phal, anche se onestamente ho visto una maggiore fioritura rispetto a prima

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    • Ciao Simone, diciamo che non sono le più performanti, ma comunque sempre meglio che niente.

      Il problema è che fanno una luce molto debole, che va a ridursi ulteriormente col passare del tempo. Ma nel caso delle Phalaenopsis possono comunque garantire fioriture accettabili.

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