Keiki Orchidea – Cosa sono e come Curarli dalla nascita al Rinvaso

Cos’è esattamente un keiki, perché l’orchidea Phalaenopsis o il Dendrobium li producono? Come lo separiamo dalla pianta madre e come va invasato?

In questo post rispondiamo alle 11 domande più comuni (e utili) sui keiki dell’orchidea, queste giovani piantine che di tanto in tanto crescono sullo stelo o lungo il fusto delle nostre piante.

Da quelle più generiche come “perché l’orchidea Phalaenopsis fa keiki?” a quelle più specifiche tipo “come promuovere la radicazione di un keiki senza radici?” o “come promuovere la nascita di un keiki?”.

Dai, bando alle ciance e iniziamo.

Keiki orchidea cos'è e come si cura
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Cosa sono i Keiki di un’orchidea?

I Keiki sono delle giovani piantine di orchidea, che possono crescere in prossimità delle gemme dormienti situate lungo il fusto, gli steli o gli pseudobulbi dell’orchidea madre. Nascono per agamie e portano con sé gli stessi identici geni della pianta madre. 

Per fare un esempio, il Keiki di un’orchidea Phalaenopsis con fiore rosa e labello giallo fiorirà esattamente allo stesso modo. É un esatto clone della pianta madre.

Nella Phalaenopsis solitamente queste giovani piantine nascono dalle gemme dormienti degli steli, ma possono formarsi anche dalle gemme lungo il fusto prendendo il nome di Keiki basali.

keiki di poche settimane appena spuntato

Quali orchidee producono Keiki?

Tra i tanti generi di orchidee, quelli che producono keiki sono soprattutto quelli a crescita monopodiale come Phalaenopsis e Vanda, oppure quelli che producono pseudobulbi con più “nodi” come il Dendrobium o l’Epidendrum.

Più gemme dormienti ha l’orchidea maggiori possibilità ha di produrre keiki.

La probabilità che un’orchidea produca keiki piuttosto che un nuovo stelo o una radice, dipende molto da fattori genetici. Le Phalaenopsis che troviamo in commercio sono per lo più ibridi, cioè derivano dall’incrocio di specie diverse di Phal.

Se uno dei genitori (o entrambi) aveva la propensione a produrre keiki, può trasmettere questo comportamento al figlio attraverso i geni.

dendrobium keiki con tre radici pronto da staccare

Perché le orchidee fanno i keiki?

La produzione di keiki è un modo per l’orchidea di riprodursi per agamia, cioè di creare una copia identica a se stessa. Questo accade principalmente in due circostanze opposte tra loro:

  • quando la pianta cresce rigogliosa e percepisce di trovarsi in un’ambiente ideale,
  • quando l’orchidea è sofferente o non ha modo di produrre fiori.

Lo scopo della pianta è sempre quello di fiorire, nel intento di essere impollinata o di impollinare un altro fiore. In natura la riproduzione sessuata (da seme) è un grosso vantaggio, perché permette una migliore adattabilità della prole all’ambiente in costante mutamento. 

Nel primo caso l’orchidea fa i keiki perché si trova in condizioni perfette e la riproduzione asessuata (agamica) è il modo più rapido ed efficace per potersi ingrandire e produrre più fiori.

Nella seconda situazione invece, l’orchidea è sofferente o per qualche ragione non può svilupparsi o fiorire. Per garantire la sua sopravvivenza è costretta a produrre dei cloni di se stessa.

Un esempio molto comune è nascita di keiki basali su Phalaenopsis con apice vegetativo marcio o con stelo apicale.

Oppure pensa al Dendrobium Nobile. Se non prende freddo durante la fase di riposo le gemme non riescono a sviluppare fiori. Non avendo fiori per riprodursi la pianta cerca di ingrandirsi e produce un sacco di nuove canne nel tentativo di avere più fiori l’anno successivo.

Anche la genetica gioca un ruolo fondamentale nella produzione di keiki, ci sono specie botaniche che sono molto più propense a produrre keiki rispetto ad altre. Di conseguenza anche gli ibridi commerciali che portano in sé questi geni avranno una propensione a farne di più.

Quanto ci mette il Keiki di un’orchidea a fare le radici?

La velocità con cui un keiki di Phalaenopsis fa le radici è molto variabile, solitamente la giovane orchidea deve prima produrre foglie e sviluppare un minimo il colletto. 

In genere la crescita dei keiki è abbastanza veloce, ma ricorda che finché rimangono attaccati dipendono sempre dalla madre.

Se la crescita della pianta madre è rallentata a causa della stagione fredda o della poca luce, anche lo sviluppo del keiki rallenta. 

Solitamente quando “mamma orchidea” produce attivamente nuove radici, anche il keiki lo fa, così come potrebbero fiorire in sincrono. Finché rimangono attaccate sono a tutti gli effetti una pianta sola.

keiki senza radici come fare

Come stimolare la radicazione di un keiki senza radici?

Con le orchidee e i keiki bisogna avere tanta pazienza, il mio consiglio è di limitarsi ad aspettare fintanto che la pianta è sana. Tuttavia ci tengo a menzionare un 3 tecniche che puoi usare se vuoi velocizzare la radicazione di un keiki senza radici:

  • Taglia lo stelo un centimetro sopra a dove sta crescendo il keiki, in modo che la pianta non consumi energie nella produzione di nuove ripartenze (ramificazioni) e fioriture.
  • Lega un pochino di sfagno o di cotone intorno alla base del keiki (dove si congiunge con lo stelo) e mettici una goccia d’acqua ogni volta che asciuga. Fai molta attenzione a non inzupparlo altrimenti rischi che l’umidità eccessiva faccia marcire la nuova piantina.
  • Spalma una goccia di ormone radicante “contenente auxina” intorno alla base del keiki per forzarlo a radicare prima. Bisogna stare molto attenti quando si utilizzano fitormoni perché rischiano di “scombussolare” in naturale equilibrio della pianta.

Consiglio vivamente il primo metodo, in cui va a potare lo stelo dell’orchidea 1cm sopra al nodo su cui cresce il keiki, perché è poco invasivo, molto efficace e non richiede nessun tipo di competenze.

Perché bisogna separare un keiki dall’orchidea?

Finché rimane attaccato alla pianta madre, il keiki richiede un grosso consumo di energie per l’orchidea. Un keiki comune, che cresce lungo lo stelo con le radici fuori dal suolo, non ha modo di nutrirsi autonomamente e “succhia” un sacco di energie alla madre.

Tieni presente che un keiki può raggiungere le dimensioni di un’orchidea normale col tempo. Più cresce e più energie richiede. 

Col passare del tempo la “mamma orchidea” si ritrova a non avere energie sufficienti per crescere entrambi e può arrivare a sacrificare la sua salute a vantaggio del keiki. 

Questo spesso non vale nel caso di keiki basali, per il semplice motivo che questi iniziano presto a nutrirsi da soli non appena le radici crescono nel substrato.

In ogni caso, finché “mamma” e “figlio” crescono sani non c’è l’obbligo di separare l’una dall’altra. Anzi, in alcune circostanze lasciandole attaccate si potrebbe assistere alla fioritura simultanea delle due.

keiki fiorito di orchidea

Quando separare un Keiki dalla pianta madre?

Il momento migliore per separare un keiki dallo stelo dell’orchidea madre è quando ha prodotto due o tre radici lunghe 4-5 centimetri, non di più. Al contrario di quanto si può pensare, se si lascia crescere le radici del keiki troppo a lungo queste soffriranno di più l’invaso e rischieranno di marcire. 

Mi spiego meglio, 

le radici del keiki, così come quelle delle orchidee epifite sono aeree (sempre e comunque) e ricoperte da uno strato di velamen (una membrana spugnosa) che aiuta la pianta ad assorbire acqua. 

Se le radici dell’orchidea rimangono esposte all’aria lo strato di velamen si inspessisce per aiutare la pianta ad assorbire meglio l’acqua dall’umidità ambientale.

Quando lo strato di velamen è molto spesso, (come sulle radici impropriamente dette “aeree” che crescono fuori dal vaso) diventa più difficile invasare le radici nel substrato perché tendono ad assorbire troppa acqua e rischiano di marcire.

Tornando al nostro keiki, se si aspetta troppo prima di separarlo ed invasarlo, sarà più difficile che si ambienti nel bark, perché le radici si sono adattate a stare all’aria, con uno spesso strato di velamen.

macro radice piccola e grande di piantina

Tuttavia, se lasci il keiki attaccato alla pianta madre fino alla fioritura (che avverrà in contemporanea tra mamma e clone), la nuova piantina sarà capace di fiorire fin da subito anche dopo essere staccata. 

Se invece stacchi e invasi il keiki prima, sarà più facile che attecchisca sul substrato ma potrebbero volerci uno o due anni prima di vederlo fiorire.

Come staccare un Keiki dallo stelo floreale?

Separare un keiki dallo stelo di un’orchidea è molto facile, basta afferrare la piantina per il colletto con due dita e tirarlo con decisione verso la pianta madre. Longitudinalmente allo stelo, solitamente verso il basso.

Eventualmente, nel caso di keiki un po’ “dispettosi” puoi tagliarlo utilizzando un taglierino affilato e sterilizzato.

Come invasare un Keiki di orchidea?

Come abbiamo accennato prima, le radici del keiki crescono esposte all’aria fino al momento del distacco dalla madre. Per questo quando lo invasiamo per la prima volta dobbiamo dare modo alle sue radici di adattarsi gradualmente all’umidità della corteccia (o substrato che sia).

Quello che ci serve sono:

  • 1 vasetto da 7-9cm (quelli delle mini orchidee per esempio),
  • del bark a pezzatura fine 6-9 mm,
  • uno spruzzino.

Prima di iniziare una piccola precisazione, dopo aver staccato il keiki dallo stelo dell’orchidea madre, aspetta 12-24 ore prima di invasarlo, così che la ferita inferta durante la separazione possa asciugare. Così ridurrai il rischio di infezioni fungine. 

Ecco come invasare un keiki per la prima volta in bark: 

  1. Riempi il vasetto (7-9cm) con corteccia fine.
  2. appoggia il keiki sopra allo strato superficiale di corteccia, con le radici che toccano il substrato ma senza coprirle.
  3. Inumidisci i primi 2-3 centimetri di corteccia e le radici con alcune spruzzate di acqua.
  4. Ripeti questo passaggio ogni volta che il bark asciuga.
  5. Tieni la nuova piantina in un ambiente umido, lontana dal sole diretto o fonti di calore.

In una settimana o poco più noterai che le radici del keiki inizieranno a crescere nella direzione del vaso, in cerca di acqua.

Dopo una paio di settimane puoi iniziare con annaffiature leggere da bordo vaso, lasciando sempre che la corteccia asciughi bene tra una bagnatura e l’altra.

Dopo uno o due mesi la pianta dovrebbe essersi adattata egregiamente al vaso e non avrà più bisogno di particolari accortezze.

Come e quando separare un’orchidea dal keiki basale?

Nella maggior parte dei casi, separare un’orchidea sana dal suo keiki basale non è necessario, perché a differenza del keiki classico (su stelo) quello basale sviluppa le radici nel vaso ed inizia presto a nutrirsi da solo. 

Nove volte su dieci “mamma orchidea” e il keiki alla base possono condividere lo stesso vaso per anni, senza che l’una rechi danno all’altra. 

Tuttavia, in alcune circostanze è conveniente separare il keiki basale dall’orchidea su cui cresce, ad esempio:

  • quando il keiki porta via energie alla pianta madre indebolendola visibilmente,
  • quando l’orchidea adulta ha problemi di marciume al colletto o nella corona,
  • quando la pianta madre è affetta da batteriosi.

In qualunque circostanza, il keiki basare deve avere radici autonome per poter essere separato ed invasato da solo. A differenza dei keiki che crescono sullo stelo, il suo apparato radicale è già abituato a crescere nel substrato e sarà più facile invasarlo.

primo piano keiki basale Phalaenopsis

Ecco come separare un keiki basale dalla pianta madre:

  1. svasa l’orchidea e ripulisci le radici dal substrato, come in un rinvaso tradizionale.
  2. assicurati che il keiki abbia almeno 2 radici autonome che crescono dal suo colletto.
  3. con un taglierino sterilizzato, taglia il keiki nel punto in cui è collegato con il fusto della pianta madre. Il processo è delicato, fai attenzione a non tagliare radici.
  4. Separa le radici delle due piante se si sono aggrovigliate le une con le altre.
  5. Metti un pizzico di cannella sui tagli per aiutarli a cicatrizzare. Mi raccomando, usane poca perché in eccesso può essere fitotossica. 
  6. Invasa le piante in nuovo bark (o altro substrato) separatamente. Usa un vaso più piccolo per il keiki basale che probabilmente avrà meno radici rispetto alla madre.
  7. Aspetta un giorno o due prima di annaffiare, per lasciare tempo alle ferite di cicatrizzare.

Ora hai ufficialmente due orchidee indipendenti che andranno annaffiate ciascuna secondo le sue esigenze. 

Vuoi stimolare la tua orchidea a produrre keiki? Ecco come fare

In commercio si trovano degli ormoni in gel chiamati keiki paste che contengono un fitormone (la citochinina) che promuove la divisione cellulare e ha lo scopo di stimolare l’orchidea a produrre dei cloni.

L’operazione è molto semplice, bisogna innanzitutto scoprire una gemma dormiente dalla guaina che la ricopre, per poi spalmare una minima quantità di questo gel direttamente sopra alla gemma. 

Dopo un paio di settimane dovresti iniziare a veder crescere qualcosa dalla gemma, purtroppo non è ancora certo che si tratti di un keiki piuttosto che una ramificazione dello stelo. Ci vorrà ancora qualche settimana prima di riuscire a riconoscere le foglioline del keiki.

Vedi le immagini illustrative qui sotto per maggiori chiarimenti.

come indurre l'orchidea a fare keiki con gel ormone

Conclusioni

La nascita del keiki su un’orchidea Phalaenopsis è un evento molto atteso dagli appassionati. É difficile da prevedere quando e se nascerà mai un keiki dalla propria pianta (Cosa che invece non vale per il Dendrobium Nobile, dove questo è molto comune e spesso indesiderato).

Ad alcuni capita di dover acquistare diverse Phalaenopsis e aspettare molti anni prima di vederne crescere uno. Ad altri (più fortunati) succede subito, alla prima pianta che acquistano.

Beh non è tutto dovuto al caso, come hai letto nel post, la produzione di keiki è dovuta prima di tutto a fattori genetici.

Inoltre ci sono circostanze in cui è più facile che l’orchidea produca keiki, paradossalmente quando stanno “troppo bene” o “troppo male”.

Non voglio ripetermi troppo, scorrendo le 10 domande di questo articolo, credo di aver già risposto a tutti i quesiti più importanti su questo argomento. Ma,

se per caso ho tralasciato qualcosa o hai ancora dei dubbi, sentiti libero di chiedermelo nei commenti qui sotto. Sarà un piacere risponderti.

39 commenti su “Keiki Orchidea – Cosa sono e come Curarli dalla nascita al Rinvaso”

  1. La mia piantina Keiki è apicale e ha tre foglioline e due radici, una che va verso l’alto è una verso il basso. Se taglio e metto in vaso, solo una radice potrà sfiorare la corteccia, l’altra andrà verso l’alto. Questo potrebbe compromettere la sopravvivenza della piantina?
    Inoltra la pianta madre ha prodotto al di sotto della pianta Keiki un nuovo germoglio fiorifero!
    Ti ringrazio se mi darai delucidazioni!
    Irene

    Rispondi
    • Ciao Irene, grazie per il commento.

      Se la pianta in questo momento è in fioritura ti sconsiglio di rimuovere il keiki perché è probabile che si stia concentrando sulla produzione di fiori e non sulle radici. La figlia segue la madre in questo. É una questione ormonale.

      Ogni situazione è un po’ a sé ma personalmente aspetterei marzo per staccarlo e farlo attecchire in vaso.

      Per quanto riguarda la tua domanda, fintanto ché la radice che andrà a sfiorare il bark è sufficientemente sviluppata e l’umidità ambientale è buona, non ci saranno problemi.

      Se necessario, per incentivare il keiki a radicare puoi imbustare il vasetto con appoggiato il keiki in una busta di plastica trasparente chiusa. Questo aiuterà a mantenere l’umidità alta. Aprila ogni giorno per far cambiare aria ed il gioco è fatto.

      Per qualsiasi domanda sono a tua disposizione,

      Gabriele

      Rispondi
  2. Grazie per questo articolo interessantissimo, peccato avervi trovato tardi.
    La mia phalenopsis ha fatto un keiki che ho lasciato crescere “selvaggiamente” non sapendo bene come gestirlo.
    Ora sto assistendo ad una fioritura di madre e figlio contemporanea, sono felicissima!
    Vorrei staccare il figlio perchè le foglie alla base della mamma hanno iniziato a ingiallire (credo soffra, non le era mai capitato), ma le radici del figlio sono lunghe 20-40cm e sono dritte.
    Come posso fare per reinvasarlo con le redici così dritte? C’è un modo per piegarle?
    Grazie

    Rispondi
  3. Buonasera, ho un keiki che era senza radici,ma che ha iniziato a farne con le sfagnoterapia – prima volta per me. Causa principio di marciume,ho dovuto passarlo con funghicida,è riuscito a bloccare il marciume,ma ha perso una foglia.La ripresa c’è stata,ora ha 3 radici attive,due di circa 2 cm.Tuttavia adesso ha solo una foglia molto piccola,mentre la più grande ha iniziato ad ingiallire dalla punta ed è quasi del tutto andata. Le radici sono ancora piccole,ma sono belle verdi. Quando perderà la foglia – ne rimarrà una sola molto piccola- come potrà provvedere alla fotosintesi? Cosa posso fare?Mi dispiacerebbe molto perderlo. Ringrazio in anticipo per questo spazio.

    Rispondi
    • Ciao Raffaella, da quello che mi pare di capire non c’è molto margine d’azione. Se non ricreare l’ambiente perfetto per promuovere una crescita sana e “veloce” della pianta curando l’umidità, la ventilazione e la luce.

      Credo che con le giuste attenzioni (cosa che mi sembra tu stia dando) la piantina ce la possa fare, anche se con poca superficie fotosintetica. L’inizio sarà sicuramente più lento, ma prenderà velocità man mano che la fogliolina si svilupperà.

      Continua così.

      un saluto,
      Gabriele

      Rispondi
  4. Grazie dei consigli. Ho staccato il mio kaiki dalla madre ormai secca , che non aveva ancora radici ma solo due o tre foglioline. L’ho inserito nella stessa corteccia umida della madre , che successivamente ho eliminato. Ha prodotto qualche altra fogliolina ma niente radici ancora. Che posso fare ora oltre che mantenere l’ambiente umido? Vorrei evitare ormoni radicanti…. Chiara

    Rispondi
    • Ciao Maria Chiara, se il keiki è in buone condizioni non devi fare altro che armarti di pazienza. Eventualmente puoi provare ad utilizzare un substrato con più ritenzione idrica, che facilita la radicazione. Come lo sfagno o la perlite. Sono entrambi ottimi in questa fase delicata. Entrambi devono rimanere umidi in superficie, dove viene appoggiato il colletto della piantina.

      Rispondi
  5. Buongiorno, il keiki della mia orchidea si trova sullo stelo ha prodotto tre foglie e due piccole radici una di 1 e l’altra di 2cm. Purtroppo mamma orchidea è sofferente e sulle sue foglie si sono create delle righe tipo “rughe”, le foglie non sono turgide come dovrebbero e una foglia ormai sta ingiallendo. Cosa posso fare per non perdere l’orchidea madre?

    Rispondi
    • Ciao Greta, la pianta madre ha sintomi di disidratazione. Leggi orchidea foglie mosce e raggrinzite per aver maggiori info.

      Aggiungo solo che, il keiki assorbe molte energie dalla pianta madre. In questo caso, vista la stagione favorevole e il fatto che ha già delle radici, staccherei il keiki e lo pianterei autonomamente.
      In modo da poter tagliare lo stelo ed indurre l’orchidea madre a concentrare le proprie forze su di sé e sulla formazione di nuove foglie e radcii.

      Rispondi
      • Grazie per i consigli, quindi posso staccare il keiki anche se le sue radici sono di 1 e 2 cm? provvedo a inaffiare la pianta madre 2 volte a settimana mediante nebulizzazione con un prodotto per rinvigorirla, è preferibile innaffiarla mediante immersione?grazie ancora in anticipo

        Rispondi
        • Buongiorno, in primavera dopo la fioritura ho reciso al 4°nodo uno dei due rami mentre l’altro l’ho lasciato stare per capirne il comportamento. Risultato: il ramo potato ha prodotto un keifi con dicerse foglie che sta già radicando, mentre il ramo integro mi sono accorta che sta producendo anch’egli un keifi sempre a mezza altezza. La madre ha prodotto nuove foglie anche se quelle vecchie non sono più turgide come prima. Premetto che per me è la prima orchidea con cui ho avuto a che fare, come posso procedere ora per averla al meglio? Grazie

          Rispondi
          • Ciao Chicca, allora… Finché l’orchidea madre è sana e produce nuove foglie non c’è la necessità di separare i keiki, salvo tu non voglia propagare la pianta per averne più. Posizionala in un luogo luminoso, d’inverno anche qualche raggio diretto va benissimo. Innaffiala quando le radici sono asciutte, sempre meglio lasciarla asciutta qualche giorno in più piuttosto che eccedere con la frequenza. Poi c’è il tema della concimazione. Su questo blog dovresti trovare tutte le informazioni utili per coltivarla a doc.

            Finora hai fatto un buon lavoro, continua così

  6. Buongiorno! La mia giovane pianta sta producendo il keiki, volevo travasare la madre perché è ancora in un piccolo vaso,ma siamo a novembre… Quando posso travasarla? E si può travasare anche con il piccolo keiki attaccato? Grazie mille!!!

    Rispondi
    • Buongiorno Arianna, il mio consiglio è di rinvasare la pianta la prossima primavera quando riprenderà a crescere. Salvo non utilizzi luci artificiali.
      A quel punto anche il Keiki inizierà a radicare bene e se necessario potrà essere rinvasato da solo (se lo desideri).

      Un saluto, Gabriele

      Rispondi
      • Ciao Gabriele! Purtroppo ancora non riesco a travasare le mie 4 orchidee, hanno smesso di produrre foglie nuove, il piccolo keiki è ancora lì, i vasi sono piccoli pieni di radici secche e molte nuove… Dall’anno scorso, da quando ho trovato un buon punto luce, non hanno fatto altro che fiorire,di continuo e ancora sono in fiore… Sto sbagliando qualcosa? Ho paura si stanchino troppo così, è da un anno che ho queste orchidee, non sono esperta…. Aiutami,ti prego!!!

        Rispondi
        • Ciao Arianna, se le piante hanno un aspetto sano non c’è motivo di preoccuparsi. Lasciale fiorire liberamente. Nel caso contrario puoi tagliare gli steli, così da convogliare lo sviluppo alle parti verdi e forzarla a vegetare.

          Ma fossi in te, mi godrei semplicemente la fioritura.

          Un saluto, Gabriele

          Rispondi
  7. Ciao, la mia pianta ha più keiki (4) con solo foglie su entrambi i steli, e un piccolo stelo…non vorrei consumasse troppe forze. Posso aiutarla con qualche concime?

    Rispondi
    • Ciao Barbara, finché la pianta madre non da segni non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ad ogni modo puoi provare a stimolare la radicazione con un ormone radicante spray, come il clonex mist. Mi ha sempre dato ottimi risultati.

      Un saluto, Gabriele

      Rispondi
  8. Buongiorno, uno dei keiki che ho rincasato, oltre a due nuove radici, sta producendo un altra “escrescenza”, non vorrei illudermi, ma mi sembrerebbe uno stelo, è possibile? È come se fosse biforcuto e più sottile di una radice e tende all alto. Grazie. Chiara

    Rispondi
  9. La ringrazio per i suoi consigli molto utili e ben spiegati. Ho un’orchidea phalenopsis con un keiki aereo, sia la madre che il figlio sono fioriti.il figlio ha uno stelo pieno di fiori e due foglie un radice verso l’alto. Che fare? Grazie per la risposta.

    Rispondi
    • Ciao Maria, se hai la fortuna di averle entrambe in fioritura, ed entrambe sono sane, lasciale così come sono. Conclusa la fioritura, se lo vorrai, potrai separare il keiki dall’orchidea madre e coltivarlo separatamente.

      Un saluto, Gabriele

      Rispondi
  10. Salve, ho rinvasato i miei 3 nuovi keiki,però è passato molto tempo da quando ho effettuato il rinvaso,posso sapere quanto tempo vi vuole per vedere il loro primo Stelo,grazie..

    Rispondi
  11. Buongiorno, ho staccato keiki basale perché la pianta madre ha ingiallito tre foglie. Però lui ha solo una radice dritta che punta esterno, l ho appoggiato su bark umido ma sicuramente avrò sbagliato qualcosa perché si appoggia anche il colletto e vedo inizio foglia da colletto come se volesse marcire. Quando era attaccato alla mamma era forte e sano. Sarò stupida ma mi sento in colpa che possa morire, sono due anni che li curavo. Cosa faccio? Come posso nutrirlo affinché possa vivere e fare radici? Grazie

    Rispondi
    • Ciao Nicoletta, il problema potrebbe essere sul punto di taglio. Dopo averlo separato ti consiglio di lasciarlo asciutto per qualche giorno, ed iniziare a bagnare una volta che è cicatrizzato.

      Considera che lo stress per la pianta è inevitabile, anche nel migliore dei casi serve del tempo prima che si adatti e riprenda a crescere.

      Un saluto, Gabriele

      Rispondi
  12. Buongiorno Gabriele
    grazie per tutte le.informazioni contenute nell’articolo. La mia orchidea ha un keiki basale nato lo scorso anno al posto dei fiori dopo una condizione di forte stress dovuta ad un’inaffiatuta errata. Entrambe le piante continuano a produrre foglie e radici e sembrano essere in ottima forma, ma niente fiori! Cosa mi consiglia di fare? Potrebbe essere dovuto allo sforzo per la crescita del keiki o devo semplicemente aspettare?

    Rispondi
    • Ciao Alice, se entrambe sono sane, ricevono luce e le giuste cure è probabilmente solo una questione di tempo. Con L’arrivo dei primi sbalzi termici a fine estate avranno lo stimolo a fiorire.

      Rispondi
  13. Buongiorno,
    io ho un’orchidea di 3 anni che fino ad ora aveva sempre rifiorito, quest’anno nulla; al che l’ho rinvasata ripulendo le radici… a distanza di vari mesi dal rinvaso ora ha fatto uno stelo ma per due volte i bocciolini dei fiori non si sono sviluppati, nel frattempo ha continuato a fare radici aeree nuove e una foglia, e da qualche giorno ho visto sta crescendo un keiki basale… cosa mi conviene fare? mi viene da pensare che in questo caso il keiki sia dovuto a qualche sofferenza? dovrei rinvasare di nuovo tutta la pianta? grazie!

    Rispondi
  14. Buona sera,
    faccio anzitutto i complimenti per la chiarezza dell’articolo.
    Il keiki che lentamente cresceva sul fusto della mia orchidea è stato rimosso pur non avendo ancora sviluppato alcuna radice, quando lo stelo è diventato secco (in seguito a un colpo di calore o ad un colpo di vento non mi è ben chiaro). Adesso è stato sistemato all’interno di un vasetto trasparente in plastica contenente dello sfagno che ho bagnato con acqua. I dubbi che mi vengono sono i seguenti:
    se l’estremità inferiore del keiki staccata dallo stelo e completamente senza radici va immersa nello sfagno o soltanto superficialmente appoggiata;
    se conviene tenere la piantina in un luogo più riparato dalla luce o al contrario luminoso;
    se è meglio tenere il vasetto dentro una busta di plastica facendo arieggiare periodicamente;
    ed infine con quale frequenza umidificare lo sfagno. Ieri ad esempio l’ho bagnato per bene ma non so ora quando ripetere questa operazione.
    Ringrazio anticipatamente 🙏😊

    Rispondi
    • Ciao Roberta, allora ti rispondo in ordine:
      1) Il keiki deve appoggiare sullo sfagno, ma senza sprofondarci dentro.
      2) Lo sfagno dev’essere leggermente umido. Può anche asciugare completamente se l’umidità ambientale è alta
      3) Una busta di plastica ti aiuterà a mantenere alta l’umidità, ma in tal caso mantieni lo sfagno un po’ più asciutto. (fai arieggiare ogni giorno o due)
      4) La frequenza con cui umidificarlo dipende dal tempo con cui asciuga. Cerca di mantenerlo appena appena umido, come una spugna dopo esser stata strizzata bene. Comunque non preoccuparti, anche se dovesse asciugare non succede nulla. Presta piuttosto attenzione all’umidità.
      5) Tieni la piantina in un luogo luminoso, ma lontano dalla luce diretta. Per avere un termine di riferimento, leggermente meno rispetto a quella che si da a piante radicate e sane.

      Spero di esserti stato utile,
      Gabriele

      Un saluto, Gabriele

      Rispondi
      • Buongiorno. Grazie per gli utili consigli. Penso che il tenere in vita il keiki senza radici dipenda dalla giusta umidità che si cerca di assicurare in modo costante alla piantina, bilanciando l’umidità dell’aria con quella del substrato dove viene appoggiata, e ricorrendo eventualmente all’ausilio delle bustine che fanno da piccole serre.
        Purtroppo nel mio caso credo che qualcosa non abbia funzionato, forse perché ho inizialmente sprofondato nello sfagno molto umido il pezzo di stelo alla base del keiki. Ora noto che il pezzo di stelo su cui è ancorato il keiki è praticamente marcito, ed ha sulla superficie dei puntini bianchi. Mi chiedo se sia meglio tenere bene arieggiato il vasetto per fare seccare la parte marcita, oppure se conviene piuttosto recidere il germoglio ancora verdeggiante dal pezzo di stelo marcito. Grazie

        Rispondi
        • Ciao Roberta, puoi tranquillamente staccare il keiki dalla porzione di stelo. Non è necessario usare delle forbici, basta dare un colpo secco nella direzione opposta a dove cresce. Nei 1-2 giorni successivi non affondarlo subito in substrato umido ma lascia che la lesione si asciughi bene.

          In bocca al lupo!

          Rispondi
  15. Buongiorno Gabriele, ho 1 orchidea che ho visto fiorita solo quando me l’hanno regalata un anno fa. Le foglie sono molto belle e ne fa sempre di nuove, ora ha un keiki con 2 foglie e 1 radice sullo stelo,che avevo leggermente reciso dopo la sfioritura, mi chiedo perché la madre non fiorisca e per quanto tempo mi conviene lasciare ancora il keiki attaccato. Ho altre 4 orchidee che non fioriscono, mi chiedo cosa sto sbagliando. Grazie in anticipo

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    • Ciao Alexia, da quanto tempo hai queste piante? Solitamente ricevono l’input a fiorire verso fine estete/inizio autunno con le prime notti fresche. La vera e propria fioritura avviene prevalentemente in inverno. Altri fattori da tenere in considerazione sono la luce (abbondante ma non diretta nei mesi caldi) e le concimazioni. Nel blog troverai molte informazioni a riguardo.

      Questo tipo di “problema” è molto comune, ma una volta scovato il motivo per cui la pianta non fiorisce diventa facile portarla a fiorire negli anni successivi.

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  16. Buongiorno, la mia orchidea ha prodotto un keiki che ora ha 5 foglioline, in contemporanea con la pianta madre ha fiorito con un suo piccolo stelo con 3 fiori, ma nessuna radice. Ora tutti gli steli si sono seccati, anche quello a cui è attaccato il keiki che ancora non ha messo radici. Devo staccarlo subito dalla pianta madre o cercare di farlo radicare velocemente ancora attaccato? Grazie

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    • Ciao Francesca, se lo stelo a cui il keiki è attaccato è già secco tanto vale staccarlo e provare a radicarlo autonomamente in un vasetto. Se è secco non porta linfa ed è come se il keiki già vivesse autonomamente.
      au

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