Cos’è esattamente un keiki, perché l’orchidea Phalaenopsis o il Dendrobium li producono? Come lo separiamo dalla pianta madre e come va invasato?
In questo post rispondiamo alle 11 domande più comuni (e utili) sui keiki dell’orchidea, queste giovani piantine che di tanto in tanto crescono sullo stelo o lungo il fusto delle nostre piante.
Da quelle più generiche come “perché l’orchidea Phalaenopsis fa keiki?” a quelle più specifiche tipo “come promuovere la radicazione di un keiki senza radici?” o “come promuovere la nascita di un keiki?”.
Dai, bando alle ciance e iniziamo.

Ecco di cosa parleremo
- Cosa sono i Keiki di un'orchidea?
- Quali orchidee producono Keiki?
- Perché le orchidee fanno i keiki?
- Quanto ci mette il Keiki di un'orchidea a fare le radici?
- Come stimolare la radicazione di un keiki senza radici?
- Perché bisogna separare un keiki dall'orchidea?
- Quando separare un Keiki dalla pianta madre?
- Come staccare un Keiki dallo stelo floreale?
- Come invasare un Keiki di orchidea?
- Come e quando separare un'orchidea dal keiki basale?
- Vuoi stimolare la tua orchidea a produrre keiki? Ecco come fare
- Conclusioni
Cosa sono i Keiki di un’orchidea?
I Keiki sono delle giovani piantine di orchidea, che possono crescere in prossimità delle gemme dormienti situate lungo il fusto, gli steli o gli pseudobulbi dell’orchidea madre. Nascono per agamie e portano con sé gli stessi identici geni della pianta madre.
Per fare un esempio, il Keiki di un’orchidea Phalaenopsis con fiore rosa e labello giallo fiorirà esattamente allo stesso modo. É un esatto clone della pianta madre.
Nella Phalaenopsis solitamente queste giovani piantine nascono dalle gemme dormienti degli steli, ma possono formarsi anche dalle gemme lungo il fusto prendendo il nome di Keiki basali.

Quali orchidee producono Keiki?
Tra i tanti generi di orchidee, quelli che producono keiki sono soprattutto quelli a crescita monopodiale come Phalaenopsis e Vanda, oppure quelli che producono pseudobulbi con più “nodi” come il Dendrobium o l’Epidendrum.
Più gemme dormienti ha l’orchidea maggiori possibilità ha di produrre keiki.
La probabilità che un’orchidea produca keiki piuttosto che un nuovo stelo o una radice, dipende molto da fattori genetici. Le Phalaenopsis che troviamo in commercio sono per lo più ibridi, cioè derivano dall’incrocio di specie diverse di Phal.
Se uno dei genitori (o entrambi) aveva la propensione a produrre keiki, può trasmettere questo comportamento al figlio attraverso i geni.

Perché le orchidee fanno i keiki?
La produzione di keiki è un modo per l’orchidea di riprodursi per agamia, cioè di creare una copia identica a se stessa. Questo accade principalmente in due circostanze opposte tra loro:
- quando la pianta cresce rigogliosa e percepisce di trovarsi in un’ambiente ideale,
- quando l’orchidea è sofferente o non ha modo di produrre fiori.
Lo scopo della pianta è sempre quello di fiorire, nel intento di essere impollinata o di impollinare un altro fiore. In natura la riproduzione sessuata (da seme) è un grosso vantaggio, perché permette una migliore adattabilità della prole all’ambiente in costante mutamento.
Nel primo caso l’orchidea fa i keiki perché si trova in condizioni perfette e la riproduzione asessuata (agamica) è il modo più rapido ed efficace per potersi ingrandire e produrre più fiori.
Nella seconda situazione invece, l’orchidea è sofferente o per qualche ragione non può svilupparsi o fiorire. Per garantire la sua sopravvivenza è costretta a produrre dei cloni di se stessa.
Un esempio molto comune è nascita di keiki basali su Phalaenopsis con apice vegetativo marcio o con stelo apicale.
Oppure pensa al Dendrobium Nobile. Se non prende freddo durante la fase di riposo le gemme non riescono a sviluppare fiori. Non avendo fiori per riprodursi la pianta cerca di ingrandirsi e produce un sacco di nuove canne nel tentativo di avere più fiori l’anno successivo.
Anche la genetica gioca un ruolo fondamentale nella produzione di keiki, ci sono specie botaniche che sono molto più propense a produrre keiki rispetto ad altre. Di conseguenza anche gli ibridi commerciali che portano in sé questi geni avranno una propensione a farne di più.
Quanto ci mette il Keiki di un’orchidea a fare le radici?
La velocità con cui un keiki di Phalaenopsis fa le radici è molto variabile, solitamente la giovane orchidea deve prima produrre foglie e sviluppare un minimo il colletto.
In genere la crescita dei keiki è abbastanza veloce, ma ricorda che finché rimangono attaccati dipendono sempre dalla madre.
Se la crescita della pianta madre è rallentata a causa della stagione fredda o della poca luce, anche lo sviluppo del keiki rallenta.
Solitamente quando “mamma orchidea” produce attivamente nuove radici, anche il keiki lo fa, così come potrebbero fiorire in sincrono. Finché rimangono attaccate sono a tutti gli effetti una pianta sola.

Come stimolare la radicazione di un keiki senza radici?
Con le orchidee e i keiki bisogna avere tanta pazienza, il mio consiglio è di limitarsi ad aspettare fintanto che la pianta è sana. Tuttavia ci tengo a menzionare un 3 tecniche che puoi usare se vuoi velocizzare la radicazione di un keiki senza radici:
- Taglia lo stelo un centimetro sopra a dove sta crescendo il keiki, in modo che la pianta non consumi energie nella produzione di nuove ripartenze (ramificazioni) e fioriture.
- Lega un pochino di sfagno o di cotone intorno alla base del keiki (dove si congiunge con lo stelo) e mettici una goccia d’acqua ogni volta che asciuga. Fai molta attenzione a non inzupparlo altrimenti rischi che l’umidità eccessiva faccia marcire la nuova piantina.
- Spalma una goccia di ormone radicante “contenente auxina” intorno alla base del keiki per forzarlo a radicare prima. Bisogna stare molto attenti quando si utilizzano fitormoni perché rischiano di “scombussolare” in naturale equilibrio della pianta.
Consiglio vivamente il primo metodo, in cui va a potare lo stelo dell’orchidea 1cm sopra al nodo su cui cresce il keiki, perché è poco invasivo, molto efficace e non richiede nessun tipo di competenze.
Perché bisogna separare un keiki dall’orchidea?
Finché rimane attaccato alla pianta madre, il keiki richiede un grosso consumo di energie per l’orchidea. Un keiki comune, che cresce lungo lo stelo con le radici fuori dal suolo, non ha modo di nutrirsi autonomamente e “succhia” un sacco di energie alla madre.
Tieni presente che un keiki può raggiungere le dimensioni di un’orchidea normale col tempo. Più cresce e più energie richiede.
Col passare del tempo la “mamma orchidea” si ritrova a non avere energie sufficienti per crescere entrambi e può arrivare a sacrificare la sua salute a vantaggio del keiki.
Questo spesso non vale nel caso di keiki basali, per il semplice motivo che questi iniziano presto a nutrirsi da soli non appena le radici crescono nel substrato.
In ogni caso, finché “mamma” e “figlio” crescono sani non c’è l’obbligo di separare l’una dall’altra. Anzi, in alcune circostanze lasciandole attaccate si potrebbe assistere alla fioritura simultanea delle due.

Quando separare un Keiki dalla pianta madre?
Il momento migliore per separare un keiki dallo stelo dell’orchidea madre è quando ha prodotto due o tre radici lunghe 4-5 centimetri, non di più. Al contrario di quanto si può pensare, se si lascia crescere le radici del keiki troppo a lungo queste soffriranno di più l’invaso e rischieranno di marcire.
Mi spiego meglio,
le radici del keiki, così come quelle delle orchidee epifite sono aeree (sempre e comunque) e ricoperte da uno strato di velamen (una membrana spugnosa) che aiuta la pianta ad assorbire acqua.
Se le radici dell’orchidea rimangono esposte all’aria lo strato di velamen si inspessisce per aiutare la pianta ad assorbire meglio l’acqua dall’umidità ambientale.
Quando lo strato di velamen è molto spesso, (come sulle radici impropriamente dette “aeree” che crescono fuori dal vaso) diventa più difficile invasare le radici nel substrato perché tendono ad assorbire troppa acqua e rischiano di marcire.
Tornando al nostro keiki, se si aspetta troppo prima di separarlo ed invasarlo, sarà più difficile che si ambienti nel bark, perché le radici si sono adattate a stare all’aria, con uno spesso strato di velamen.

Tuttavia, se lasci il keiki attaccato alla pianta madre fino alla fioritura (che avverrà in contemporanea tra mamma e clone), la nuova piantina sarà capace di fiorire fin da subito anche dopo essere staccata.
Se invece stacchi e invasi il keiki prima, sarà più facile che attecchisca sul substrato ma potrebbero volerci uno o due anni prima di vederlo fiorire.
Come staccare un Keiki dallo stelo floreale?
Separare un keiki dallo stelo di un’orchidea è molto facile, basta afferrare la piantina per il colletto con due dita e tirarlo con decisione verso la pianta madre. Longitudinalmente allo stelo, solitamente verso il basso.
Eventualmente, nel caso di keiki un po’ “dispettosi” puoi tagliarlo utilizzando un taglierino affilato e sterilizzato.
Come invasare un Keiki di orchidea?
Come abbiamo accennato prima, le radici del keiki crescono esposte all’aria fino al momento del distacco dalla madre. Per questo quando lo invasiamo per la prima volta dobbiamo dare modo alle sue radici di adattarsi gradualmente all’umidità della corteccia (o substrato che sia).
Quello che ci serve sono:
- 1 vasetto da 7-9cm (quelli delle mini orchidee per esempio),
- del bark a pezzatura fine 6-9 mm,
- uno spruzzino.
Prima di iniziare una piccola precisazione, dopo aver staccato il keiki dallo stelo dell’orchidea madre, aspetta 12-24 ore prima di invasarlo, così che la ferita inferta durante la separazione possa asciugare. Così ridurrai il rischio di infezioni fungine.
Ecco come invasare un keiki per la prima volta in bark:
- Riempi il vasetto (7-9cm) con corteccia fine.
- appoggia il keiki sopra allo strato superficiale di corteccia, con le radici che toccano il substrato ma senza coprirle.
- Inumidisci i primi 2-3 centimetri di corteccia e le radici con alcune spruzzate di acqua.
- Ripeti questo passaggio ogni volta che il bark asciuga.
- Tieni la nuova piantina in un ambiente umido, lontana dal sole diretto o fonti di calore.
In una settimana o poco più noterai che le radici del keiki inizieranno a crescere nella direzione del vaso, in cerca di acqua.
Dopo una paio di settimane puoi iniziare con annaffiature leggere da bordo vaso, lasciando sempre che la corteccia asciughi bene tra una bagnatura e l’altra.
Dopo uno o due mesi la pianta dovrebbe essersi adattata egregiamente al vaso e non avrà più bisogno di particolari accortezze.
Come e quando separare un’orchidea dal keiki basale?
Nella maggior parte dei casi, separare un’orchidea sana dal suo keiki basale non è necessario, perché a differenza del keiki classico (su stelo) quello basale sviluppa le radici nel vaso ed inizia presto a nutrirsi da solo.
Nove volte su dieci “mamma orchidea” e il keiki alla base possono condividere lo stesso vaso per anni, senza che l’una rechi danno all’altra.
Tuttavia, in alcune circostanze è conveniente separare il keiki basale dall’orchidea su cui cresce, ad esempio:
- quando il keiki porta via energie alla pianta madre indebolendola visibilmente,
- quando l’orchidea adulta ha problemi di marciume al colletto o nella corona,
- quando la pianta madre è affetta da batteriosi.
In qualunque circostanza, il keiki basare deve avere radici autonome per poter essere separato ed invasato da solo. A differenza dei keiki che crescono sullo stelo, il suo apparato radicale è già abituato a crescere nel substrato e sarà più facile invasarlo.

Ecco come separare un keiki basale dalla pianta madre:
- svasa l’orchidea e ripulisci le radici dal substrato, come in un rinvaso tradizionale.
- assicurati che il keiki abbia almeno 2 radici autonome che crescono dal suo colletto.
- con un taglierino sterilizzato, taglia il keiki nel punto in cui è collegato con il fusto della pianta madre. Il processo è delicato, fai attenzione a non tagliare radici.
- Separa le radici delle due piante se si sono aggrovigliate le une con le altre.
- Metti un pizzico di cannella sui tagli per aiutarli a cicatrizzare. Mi raccomando, usane poca perché in eccesso può essere fitotossica.
- Invasa le piante in nuovo bark (o altro substrato) separatamente. Usa un vaso più piccolo per il keiki basale che probabilmente avrà meno radici rispetto alla madre.
- Aspetta un giorno o due prima di annaffiare, per lasciare tempo alle ferite di cicatrizzare.
Ora hai ufficialmente due orchidee indipendenti che andranno annaffiate ciascuna secondo le sue esigenze.
Vuoi stimolare la tua orchidea a produrre keiki? Ecco come fare
In commercio si trovano degli ormoni in gel chiamati keiki paste che contengono un fitormone (la citochinina) che promuove la divisione cellulare e ha lo scopo di stimolare l’orchidea a produrre dei cloni.
L’operazione è molto semplice, bisogna innanzitutto scoprire una gemma dormiente dalla guaina che la ricopre, per poi spalmare una minima quantità di questo gel direttamente sopra alla gemma.
Dopo un paio di settimane dovresti iniziare a veder crescere qualcosa dalla gemma, purtroppo non è ancora certo che si tratti di un keiki piuttosto che una ramificazione dello stelo. Ci vorrà ancora qualche settimana prima di riuscire a riconoscere le foglioline del keiki.
Vedi le immagini illustrative qui sotto per maggiori chiarimenti.

Conclusioni
La nascita del keiki su un’orchidea Phalaenopsis è un evento molto atteso dagli appassionati. É difficile da prevedere quando e se nascerà mai un keiki dalla propria pianta (Cosa che invece non vale per il Dendrobium Nobile, dove questo è molto comune e spesso indesiderato).
Ad alcuni capita di dover acquistare diverse Phalaenopsis e aspettare molti anni prima di vederne crescere uno. Ad altri (più fortunati) succede subito, alla prima pianta che acquistano.
Beh non è tutto dovuto al caso, come hai letto nel post, la produzione di keiki è dovuta prima di tutto a fattori genetici.
Inoltre ci sono circostanze in cui è più facile che l’orchidea produca keiki, paradossalmente quando stanno “troppo bene” o “troppo male”.
Non voglio ripetermi troppo, scorrendo le 10 domande di questo articolo, credo di aver già risposto a tutti i quesiti più importanti su questo argomento. Ma,
se per caso ho tralasciato qualcosa o hai ancora dei dubbi, sentiti libero di chiedermelo nei commenti qui sotto. Sarà un piacere risponderti.
La mia piantina Keiki è apicale e ha tre foglioline e due radici, una che va verso l’alto è una verso il basso. Se taglio e metto in vaso, solo una radice potrà sfiorare la corteccia, l’altra andrà verso l’alto. Questo potrebbe compromettere la sopravvivenza della piantina?
Inoltra la pianta madre ha prodotto al di sotto della pianta Keiki un nuovo germoglio fiorifero!
Ti ringrazio se mi darai delucidazioni!
Irene
Ciao Irene, grazie per il commento.
Se la pianta in questo momento è in fioritura ti sconsiglio di rimuovere il keiki perché è probabile che si stia concentrando sulla produzione di fiori e non sulle radici. La figlia segue la madre in questo. É una questione ormonale.
Ogni situazione è un po’ a sé ma personalmente aspetterei marzo per staccarlo e farlo attecchire in vaso.
Per quanto riguarda la tua domanda, fintanto ché la radice che andrà a sfiorare il bark è sufficientemente sviluppata e l’umidità ambientale è buona, non ci saranno problemi.
Se necessario, per incentivare il keiki a radicare puoi imbustare il vasetto con appoggiato il keiki in una busta di plastica trasparente chiusa. Questo aiuterà a mantenere l’umidità alta. Aprila ogni giorno per far cambiare aria ed il gioco è fatto.
Per qualsiasi domanda sono a tua disposizione,
Gabriele
Grazie per questo articolo interessantissimo, peccato avervi trovato tardi.
La mia phalenopsis ha fatto un keiki che ho lasciato crescere “selvaggiamente” non sapendo bene come gestirlo.
Ora sto assistendo ad una fioritura di madre e figlio contemporanea, sono felicissima!
Vorrei staccare il figlio perchè le foglie alla base della mamma hanno iniziato a ingiallire (credo soffra, non le era mai capitato), ma le radici del figlio sono lunghe 20-40cm e sono dritte.
Come posso fare per reinvasarlo con le redici così dritte? C’è un modo per piegarle?
Grazie
Ho apprezzato molto questo articolo semplice e completo, bel lavoro.
Grazie Justa, davvero molto gentile!
Buonasera, ho un keiki che era senza radici,ma che ha iniziato a farne con le sfagnoterapia – prima volta per me. Causa principio di marciume,ho dovuto passarlo con funghicida,è riuscito a bloccare il marciume,ma ha perso una foglia.La ripresa c’è stata,ora ha 3 radici attive,due di circa 2 cm.Tuttavia adesso ha solo una foglia molto piccola,mentre la più grande ha iniziato ad ingiallire dalla punta ed è quasi del tutto andata. Le radici sono ancora piccole,ma sono belle verdi. Quando perderà la foglia – ne rimarrà una sola molto piccola- come potrà provvedere alla fotosintesi? Cosa posso fare?Mi dispiacerebbe molto perderlo. Ringrazio in anticipo per questo spazio.
Ciao Raffaella, da quello che mi pare di capire non c’è molto margine d’azione. Se non ricreare l’ambiente perfetto per promuovere una crescita sana e “veloce” della pianta curando l’umidità, la ventilazione e la luce.
Credo che con le giuste attenzioni (cosa che mi sembra tu stia dando) la piantina ce la possa fare, anche se con poca superficie fotosintetica. L’inizio sarà sicuramente più lento, ma prenderà velocità man mano che la fogliolina si svilupperà.
Continua così.
un saluto,
Gabriele
Grazie dei consigli. Ho staccato il mio kaiki dalla madre ormai secca , che non aveva ancora radici ma solo due o tre foglioline. L’ho inserito nella stessa corteccia umida della madre , che successivamente ho eliminato. Ha prodotto qualche altra fogliolina ma niente radici ancora. Che posso fare ora oltre che mantenere l’ambiente umido? Vorrei evitare ormoni radicanti…. Chiara
Ciao Maria Chiara, se il keiki è in buone condizioni non devi fare altro che armarti di pazienza. Eventualmente puoi provare ad utilizzare un substrato con più ritenzione idrica, che facilita la radicazione. Come lo sfagno o la perlite. Sono entrambi ottimi in questa fase delicata. Entrambi devono rimanere umidi in superficie, dove viene appoggiato il colletto della piantina.
Buongiorno, il keiki della mia orchidea si trova sullo stelo ha prodotto tre foglie e due piccole radici una di 1 e l’altra di 2cm. Purtroppo mamma orchidea è sofferente e sulle sue foglie si sono create delle righe tipo “rughe”, le foglie non sono turgide come dovrebbero e una foglia ormai sta ingiallendo. Cosa posso fare per non perdere l’orchidea madre?
Ciao Greta, la pianta madre ha sintomi di disidratazione. Leggi orchidea foglie mosce e raggrinzite per aver maggiori info.
Aggiungo solo che, il keiki assorbe molte energie dalla pianta madre. In questo caso, vista la stagione favorevole e il fatto che ha già delle radici, staccherei il keiki e lo pianterei autonomamente.
In modo da poter tagliare lo stelo ed indurre l’orchidea madre a concentrare le proprie forze su di sé e sulla formazione di nuove foglie e radcii.
Grazie per i consigli, quindi posso staccare il keiki anche se le sue radici sono di 1 e 2 cm? provvedo a inaffiare la pianta madre 2 volte a settimana mediante nebulizzazione con un prodotto per rinvigorirla, è preferibile innaffiarla mediante immersione?grazie ancora in anticipo
Buongiorno! La mia giovane pianta sta producendo il keiki, volevo travasare la madre perché è ancora in un piccolo vaso,ma siamo a novembre… Quando posso travasarla? E si può travasare anche con il piccolo keiki attaccato? Grazie mille!!!
Buongiorno Arianna, il mio consiglio è di rinvasare la pianta la prossima primavera quando riprenderà a crescere. Salvo non utilizzi luci artificiali.
A quel punto anche il Keiki inizierà a radicare bene e se necessario potrà essere rinvasato da solo (se lo desideri).
Un saluto, Gabriele
Ciao, la mia pianta ha più keiki (4) con solo foglie su entrambi i steli, e un piccolo stelo…non vorrei consumasse troppe forze. Posso aiutarla con qualche concime?
Ciao Barbara, finché la pianta madre non da segni non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ad ogni modo puoi provare a stimolare la radicazione con un ormone radicante spray, come il clonex mist. Mi ha sempre dato ottimi risultati.
Un saluto, Gabriele
Buongiorno, uno dei keiki che ho rincasato, oltre a due nuove radici, sta producendo un altra “escrescenza”, non vorrei illudermi, ma mi sembrerebbe uno stelo, è possibile? È come se fosse biforcuto e più sottile di una radice e tende all alto. Grazie. Chiara
Ciao Chiara, da come lo descrivi molto probabilmente si tratta di uno stelo. Lo stelo sviluppando diverse gemme tende ad avere proprio la forma che descrivi tu.
Un saluto, Gabriele
La ringrazio per i suoi consigli molto utili e ben spiegati. Ho un’orchidea phalenopsis con un keiki aereo, sia la madre che il figlio sono fioriti.il figlio ha uno stelo pieno di fiori e due foglie un radice verso l’alto. Che fare? Grazie per la risposta.
Ciao Maria, se hai la fortuna di averle entrambe in fioritura, ed entrambe sono sane, lasciale così come sono. Conclusa la fioritura, se lo vorrai, potrai separare il keiki dall’orchidea madre e coltivarlo separatamente.
Un saluto, Gabriele
Salve, ho rinvasato i miei 3 nuovi keiki,però è passato molto tempo da quando ho effettuato il rinvaso,posso sapere quanto tempo vi vuole per vedere il loro primo Stelo,grazie..
Ciao Federica, bisogna aver pazienza, se il keiki non ha fiorito mentre era attaccato alla pianta madre probabilmente ci vorranno un paio di anni.
Un saluto, Gabriele
Buongiorno, ho staccato keiki basale perché la pianta madre ha ingiallito tre foglie. Però lui ha solo una radice dritta che punta esterno, l ho appoggiato su bark umido ma sicuramente avrò sbagliato qualcosa perché si appoggia anche il colletto e vedo inizio foglia da colletto come se volesse marcire. Quando era attaccato alla mamma era forte e sano. Sarò stupida ma mi sento in colpa che possa morire, sono due anni che li curavo. Cosa faccio? Come posso nutrirlo affinché possa vivere e fare radici? Grazie
Ciao Nicoletta, il problema potrebbe essere sul punto di taglio. Dopo averlo separato ti consiglio di lasciarlo asciutto per qualche giorno, ed iniziare a bagnare una volta che è cicatrizzato.
Considera che lo stress per la pianta è inevitabile, anche nel migliore dei casi serve del tempo prima che si adatti e riprenda a crescere.
Un saluto, Gabriele