Orchidee Luce – Dove tenerla e quanta luce hanno bisogno

La luce è il motore che muove lo sviluppo delle orchidee e permette loro di crescere rigogliose. Se pensiamo alla coltivazione come ad un puzzle, la luce è di gran lunga il tassello più importante. Sia per la crescita che per la tanto aspettata fioritura.

In questo articolo parliamo dell’importanza della luce per le orchidee, qual è il posto migliore dove tenerle in casa, come evitare che la tua orchidea abbia foglie bruciate dal sole e tanto altro.

Non mi limiterò a ripetere cose banali come “tieni l’orchidea davanti alla finestra”, questo è certo.

Al termine della lettura avrai acquisito competenze tali che ti basterà osservare le tue piante per capire se ricevono abbastanza luce, se dovrai trovarli un posto più luminoso o integrare la luce del sole con quella artificiale.

Riconoscerai i problemi causati da troppa luce, o da una luce carente e saprai come porvi rimedio.

Orchidea luce, dove posizionare e come evitare bruciature

L’importanza della luce per la crescita e la fioritura

Prima di entrare nel merito di quanta luce serve ai rispettivi generi di orchidee, vale la pena spendere un paio di minuti per ripassare l’importanza della luce sul metabolismo delle piante, la sua crescita e la tanto desiderata fioritura. 

La luce è la fonte primaria di energia per gli organismi vegetali, è indispensabile per la fotosintesi clorofilliana. Permette una serie di “meccanismi” fondamentali per la produzione di carboidrati (glucosio) e di conseguenza tutte le funzioni vitali della pianta.

Senza la luce, le orchidee non sarebbero in grado di produrre nuove cellule e trasportare i carboidrati complessi alle parti giovani, come nuove foglie, boccioli e radici. 

Sintetizzando al massimo, se l’intensità luminosa non è sufficiente, o non colpisce la pianta per un numero di ore sufficiente, questa stenterà a crescere.

La fioritura comporta un grosso sforzo energetico per l’orchidea, se la pianta non riceve abbastanza luce non avrà l’energia per poter fiorire.

In condizioni di luce assente morirà.

Quanta luce serve alle orchidee?

La quantità di luce necessaria per le orchidee può variare molto in base al genere di appartenenza. Come sempre, per riuscire a comprendere le loro necessità, è bene pensare al comportamento che i rispettivi generi di orchidee hanno in natura

Per esempio, l’orchidea Phalaenopsis in natura cresce solitamente sui rami bassi degli alberi, o al massimo a mezza altezza. A questa altezza la pianta riceve più luce rispetto al sottobosco della foresta, ma rimane comunque ombreggiata dai rami più alti che impediscono al sole di colpirla direttamente. Per questo motivo in casa l’orchidea falena necessita di una luce intensa ma diffusa, rimanendo al riparo dai raggi solari diretti durante i mesi caldi.

La Cattleya, invece, cresce sui rami medio-alti, dove viene colpita dalla luce diretta per parte della giornata. Per crescere e fiorire ha bisogno di molta più luce rispetto alla Phalaenopsis, tant’è che al nostro emisfero possiamo lasciarla al pieno sole quasi tutto l’anno. E non parliamo della Vanda.

Ora che abbiamo capito l’approccio da adottare, dai un’occhiata alla tabella qui sotto dove vengono elencati i generi di orchidee più comuni e la luce che li serve espressa in lux.

Tabella luce minima massima orchidee

Noterai che la differenza tra la luce minima e massima è molto ampia, questo perché alle piante spesso basta una quantità di luce ridotta (Min) per svolgere le loro funzioni metaboliche quanto basta per crescere e fare qualche fiorellino. Per ottenere risultati degni di nota e fioriture copiose però, è opportuno garantirli quanta più luce possibile, senza superare il loro limite massimo (Max).

Per esempio, puoi mantenere la tua Phalaenopsis sana e vederla fiorire con 4000-5000 lux, ma se vuoi vederla crescere rigogliosa e avere steli con 20+ fiori dovrai fornirle almeno il doppio della luce.

Dove tenere l’orchidea in casa?

Le orchidee Phalaenopsis, amano la luce brillante ma diffusa. Il posto migliore in cui tenerle è davanti ad una finestra esposta ad sud o est, facendo attenzione a ripararle dai raggi diretti del sole durante i mesi caldi dell’anno.

Se il pieno sole estivo (specialmente quello del mezzo giorno) può provocare ingiallimento e bruciature sulle foglie, i raggi invernali e autunnali non sono altrettanto forti.

Durante i mesi freddi quindi, le orchidee possono tranquillamente essere esposte ai raggi diretti del sole, anzi lo apprezzano molto.

Altri generi più esigenti, come la Vanda o la Cattleya possono essere abituate a ricevere la luce diretta del sole durante tutto l’anno, avendo solo l’accortezza di ripararle con una tenda opacizzante durante le giornate più calde dell’anno.

Questo li eviterà un’eccessivo ingiallimento e foglie bruciate dal sole. Se casa tua è esposta a Nord o è comunque molto ombrosa, ti consiglio di scegliere orchidee poco esigenti in fatto di luce, come Paphiopedilum e Phalaenopsis.

Tienile nel posto più luminoso di casa e se possibile integra la luce con lampade da coltivazione. La Sansi è un’ottimo compromesso tra emissioni luminose, consumi e costo.

metti l'orchidea davanti alla finestra

Come misurare quanta luce ricevono le orchidee?

Come abbiamo visto, l’unità di misura del illuminamento è il lux, che equivale alla luce che emette una candela in un metro quadro di spazio. Detto questo, la maggior parte di noi non possiede a casa un luxometro per misurare la quantità esatta di lux che le orchidee ricevono e per questo dobbiamo adattarci con metodi caserecci alla portata di tutti. Per misurare quanta luce ricevono le nostre orchidee possiamo:

  • Usare un’App Luxometro sullo smartphone,
  • mettere la nostra mano davanti alla fonte di luce e osservare l’ombra che si crea,
  • osservare il colore delle foglie della pianta.

Vediamo di capirci qualcosa di più…

Applicazione luxometro per smartphone

Screenshot luxometro App lux min med max

Queste App sono spesso gratuite e scaricabili su un qualsiasi telefono. Purtroppo non sono precise nella misurazione della luce ma possono comunque darci una cifra indicativa di quanti lux la pianta riceve. 

É sufficiente posizionare lo smartphone sopra le foglie dell’orchidea con lo schermo rivolto verso la fonte di luce per avere un dato indicativo.

Guardare la nitidezza dell’ombra della nostra mano

Durante le ore più luminose del giorno,nel momento in cui entra la massima luce dalla finestra, metti una mano davanti alle foglie dell’orchidea e osserva l’ombra che si crea.

  • Se sulle foglie non riesci a vedere l’ombra della tua mano, significa che la luce è troppo poca. 
  • Se l’ombra della tua mano è color grigio tenue e sfumata, la luce è diffusa e può andare bene per molte orchidee tropicali, fatta eccezione per le più esigenti. 
  • Se l’ombra è scura e ben definita la luce è molto intensa, forse diretta, e rischia di causare ingiallimento fogliare e foglie bruciate dal sole.
quanta luce mano e ombra

Utilizza questa tecnica come linea guida, usata da sola può essere molto vaga, ma combinata con il metodo che andremo a vedere tra poco ti sarà sicuramente di grosso aiuto. 

Osservare il colore delle foglie dell’orchidea

Guardando il colore delle foglie possiamo capire se la luce che le nostre orchidee ricevono è ottimale, troppa o troppo poca. In condizioni ideali la maggior parte di queste piante ha (o per lo meno dovrebbe avere) le foglie di color verde acceso e vivido, simile alla scorza del lime per intenderci.

Una tonalità scura indica che la pianta sta ricevendo poca luce, fatta eccezione per i Paphiopedilum e alcune varietà di Phalaenopsis. E si, proprio la più famosa fa l’eccezione.

Questo non è poi tanto strano però, perché come hai visto nella tabella di prima sono anche tra i generi meno esigenti in fatto di luce.

Quando le foglie sono giallastre o pallide invece, è sintomo di luce troppo intensa. Un’intensità luminosa troppo intensa degrada la clorofilla facendo perdere alle foglie il loro colore naturale.

La luce non è l’unico fattore che provoca foglie gialle, se vuoi saperne di più leggi “le cause principali dell’ingiallimento fogliare“.

Il sole diretto dei mesi caldi (specialmente nelle ore a cavallo del mezzo giorno) provocano bruciature sulle foglie. Ne parliamo meglio tra poco. 

L’immagine qui sotto può aiutarti a farti un’idea del colore delle foglie in relazione all’intensità dei raggi solari.

Orchidea foglie bruciate gialle o scure luce hf

Ricorda che è una linea guida, valida per molte orchidee ma non per tutte. Tante varietà di Phalaenopsis hanno foglie scure per questioni genetiche, specialmente quelle con fioriture di colore viola.

In questo caso cerca di ricordare (o fotografare) il colore delle foglie nel momento dell’acquisto e usa quello come termine di paragone.

Guarda la dimensione delle foglie o degli pseudobulbi

Un’orchidea ben illuminata, produce nuove foglie (o nuovi pseudobulbi in caso di piante simpodiali) grandi quanto quelle precedenti, o addirittura di più.

Se le nuove vegetazioni rispettano questo pattern di crescita significa che l’orchidea riceve la luce di cui ha bisogno. 

Viceversa, se le foglie, pseudobulbi o canne (nel caso del Dendrobium) riducono in dimensione significa che non hanno ricevuto abbastanza luce per crescere correttamente.

Va detto però, che il rallentamento nella crescita può essere dovuto anche ad altri fattori. Cerca di riflettere sempre su tutti i tasselli del puzzle prima di trarre una conclusione.

Di quante ore di luce hanno bisogno le orchidee?

orchidea quante ore di luce al giorno

Il numero di ore di luce che l’orchidea riceve influisce sulla sua velocità di crescita e la sua salute generale così come l’intensità della luce stessa.

Fatta eccezione per le specie botaniche, la maggior parte degli ibridi di orchidee che troviamo in commercio non sono piante fotoperiodiche, cioè le ore di luce giornaliere non influiscono sulla loro lettura delle stagioni e di conseguenza non influenzano direttamente l’induzione della fioritura.

Ciò nonostante, l’intensità e la quantità di luce determinano insieme la quantità di fotoni (unità di energia) che la pianta riceve.

Per capirci meglio, supponiamo di avere appena acquistato un’ottima lampada per orchidee che emette 12.500 lux. Pensi che basti tenere questa luce accesa un’oretta al giorno? Ovviamente no, perché per quanto l’intensità sia, la quantità totale di luce (o per meglio dire fotoni) che la pianta riceve è comunque poca rispetto a quella che dovrebbe ricevere giornalmente.

A quel punto è meglio una luce meno forte ma distribuita per più ore al giorno, perché nel complesso sarà di più.

La maggior parte delle orchidee che troviamo in commercio sono piante tropicali che crescono sul livello dell’equatore (12 ore di luce al giorno tutto l’anno) o entro il 15° di latitudine (11-13 ore di luce al giorno).

Per avere risultati ottimali le orchidee hanno bisogno di 12-14 ore di luce al giorno, anche se molte specie possono vivere con sole 8-10 ore di luce al giorno. A scapito di una crescita più lenta ovviamente.

In Italia durante l’inverno si arriva ad avere soltanto 9 ore di luce, per di più affievolita dall’inclinazione sfavorevole dei raggi solari.

Questo è il motivo principale per cui le piante sembrano andare in stallo e smettono di crescere durante la stagione fredda, a meno che non si integri la luce con lampade da coltivazione. Sia per aumentare la quantità di lux che le ore di luce giornaliere. Non parliamo ovviamente di generi che entrano in dormienza.

Problemi dovuti a troppa luce

L’abbiamo già accennato prima, la luce troppo intensa, combinata al calore che crea sulla pagina fogliare, possono degradare la clorofilla e far perdere alle foglie il loro naturale colore verde.

Un’orchidea con foglie gialle, o bruciate dal sole non riesce a fare fotosintesi clorofilliana  come dovrebbe. Maggiore è il danno, più lenta sarà la sua crescita.

I principali problemi dovuti a troppa luce (e dal calore che ne consegue) sono: 

  • Foglie pallide e gialle che tendono ad ingiallire dalla punta in giù,
  • foglie bruciate dal sole,
  • foglie disidratate e flosce, provocate da una rapida disidratazione.
orchidea foglie gialle troppa luce

Come risolvere i problemi causati da troppa luce

Purtroppo, una volta che le foglie dell’orchidea sono impallidite, ingiallite o bruciate dal sole non c’è modo di farli recuperare il loro colore originale. 

Ciò che possiamo fare è limitare i danni spostando le piante in un’ambiente più ombreggiato, fresco e umido. Come puoi leggere in Questo Post la temperatura e l’umidità svolgono un ruolo affine alla luce nel processo di apertura degli stomi, e nel regolare la temperatura fogliare. 

Un’ambiente umido, con ombra brillante e temperatura moderata può aiutare le orchidee a riprendersi dallo shock dovuto alla luce troppo forte. 

Una volta che la pianta riprende a crescere regolarmente la si può gradualmente spostare in un posto più soleggiato. 

Se le foglie contengono ancora del verde, non bisogna assolutamente toglierle, perché sono ancora in grado di fare fotosintesi. Staccarle provocherebbe solamente un ulteriore stress alla pianta.

Orchidea foglie bruciate dal sole diretto

Un’orchidea con foglie bruciate dal sole diretto presenta delle macchie bianche, spesso circondate da un bordo nero, che tendono a seccare nell’arco di qualche giorno. Questo tipo di bruciature sono dovute al calore dei raggi solari, che riscaldano le cellule delle foglie fino a causare vere e proprie ustioni. 

Il problema quindi non è provocato direttamente dalla luce intensa, ma dal suo calore, che alza la temperatura fogliare fino a far collassare le cellule. Più la luce è intensa e la temperatura alta, più rapida sarà la comparsa di bruciature.

In alcuni casi possono comparire dal giorno alla notte.

Ricorda che d’estate, il sole del mezzo giorno raggiunge 50.000 lux, praticamente 3 volte quelli che la Phalaenopsis può utilizzare. L’eccesso di energia luminosa viene trasformata in calore, che “shakera” l’acqua all’interno delle cellule fino a farle scoppiare.

Al primo segno di ingiallimento o di bruciatura, sposta l’orchidea in un luogo fresco e ombroso, al riparo dal pieno sole. Fintanto che il danno è localizzato e le foglie sono ancora parzialmente verdi e vive, non bisogna staccarle per non compromettere ulteriormente la capacità fotosintetica della pianta. 

Col passare del tempo, quando l’orchidea avrà prodotto nuove foglie, perderà autonomamente quelle bruciate dal sole attraverso il ricambio fogliare.

orchidea Phalaenopsis con foglie bruciate dal sole

Problemi dovuti a poca luce

I problemi dovuti a poca luce diventano sempre più evidenti al calare dell’intensità luminosa o al numero di ore di luce che la pianta riceve. 

Ricorda che la luce è la fonte primaria di energia per la pianta, attraverso la fotosintesi le permette di produrre glucosio che utilizza per alimentare tutti i suoi processi metabolici, per crescere e fiorire.

I problemi più evidenti dovuti a poca luce sono:

  • Crescita rallentata:
    In condizioni di luce carente, l’orchidea cresce lentamente. Le nuove vegetazioni, come foglie o pseudobulbi tendono ad essere sempre più piccole. Giusto per la cronaca, anche la concimazione svolge un ruolo cruciale sulla crescita.
  • L’orchidea non fiorisce o perde i fiori:
    Per fiorire, le piante hanno bisogno di molta energia. Senza luce l’orchidea non ha forze a sufficienza per iniziare la fioritura, o per portarla a termine. I boccioli possono avvizzire e i fiori cadere prematuramente.
    Questa è tra tutti il motivo principale per cui le orchidee non fioriscono. 
  •  Ristagno d’acqua prolungato:
    In condizioni di luce scarsa, anche le altre necessità della pianta si riducono. L’orchidea assorbe meno acqua e questo la rende soggetta a ristagno idrico e marciume radicale.

Conclusioni

Come hai visto le informazioni in questo post sono tante, ho cercato di renderle digeribili per tutti semplificando molto concetti come Lux, Fotoni, Fotosintesi, ed alcuni altri. 

Avrei potuto limitarmi a scrivere frasi come “metti l’orchidea davanti alla finestra” o “la Phalaenopsis ha bisogno di 10.000-15.000 lux per crescere sana”, ma mi piace spiegare il perché e guidare i lettori di questo blog ad un ragionamento.

Al di là dei numeri che riguardano puramente le orchidee, tante delle informazioni che hai letto si applicano a tutte le piante, sia in casa che in giardino. 

Credo che queste conoscenze, insieme ad altre che puoi trovare su questo sito, possano esserti d’aiuto nello sviluppare un pollice verde, che per alcuni è una dote innata ma per altri (come me) può essere tranquillamente appresa.

6 commenti su “Orchidee Luce – Dove tenerla e quanta luce hanno bisogno”

  1. Salve ,avendo in casa tante orchidee ,le tengo nel salone di casa dove c’è abbastanza luce la mattina di pomeriggio un po’ di meno ,ho messo le lampade x orchidee e le tengo accese anche tutta la notte ora vorrei sapere è giusto tenerle accese oppure sto sbagliando . È giusto tenerle sempre accese quando c’è buio,?o devono stare anche al buio la notte? Grazie .

    Rispondi
    • Ciao Roberta, nel caso della maggior parte delle orchidee la fioritura non è indotta da un particolare fotoperiodo, sotto questo punto di vista non c’è nulla di male nel lasciare le lampade accese a lungo. Personalmente però, lascerei comunque che si spengano almeno 3-4 ore al giorno perché al buio le piante svolgono alcuni processi metabolici, come la respirazione, che per loro è necessaria.
      Nel caso tra le piante avessi delle Cattleya il discorso è un po’ diverso perché alcuni ibridi necessitano di massimo 14 ore di luce al giorno per fiorire.

      Spero di esserti stato utile,
      un saluto!

      Gabriele

      Rispondi
  2. Buon giorno dovendo partire per 4 giorni dovrei lasciare l’orchidea, che sta mettendo tanti boccioli, in casa al buio. Può nuocere alla pianta? Meglio alla luce ma al freddo del pianerottolo? Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno Elisabetta, lasciare la pianta al buio in queta fase può far perdere alcuni boccioli. Solitamente quelli in stadio intermedio sono i più sensibili. Se si tratta di soli 4 giorni il rischio non è elevato, credo che alla peggio possano caderne uno o due. Ritengo sia comunque un’opzione migliore al pianerottolo.

      Una buona alternativa sarebbe quella di mettere l’orchidea vicino ad una lampada accesa, magari gestita da un semplicissimo timer analogico da pochi euro. In questo caso, trattandosi di una soluzione provvisoria basterebbe una lampadina LED da pochi watt che ha già in casa.

      Spero di essere stato utile, un saluto Gabriele

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  3. Conduco una mia piccola battaglia personale sul web. Il tema è quello della luce artificiale. TUTTI i siti ripetono quello che evidentemente hanno letto da altri siti, indicando una quantità di luce necessarie che è stratosferica. Seguendo sempre l’esempio della phalaenopsis i 10-15.000 lux non solo sono quasi impossibili da raggiungere se non mettendo le piante attaccate alle lampade, ma sono inutili se non dannosi. Ho buttato decine di piante per aver seguito queste indicazioni, poi ho abbassato le luci. Per esperienza e per aver condiviso con altri amatori un personale sondaggio, con 2-3.000 lux, tutte le orchidee fioriscono. Secondo me l’equivoco nasce dal fatto che i “sacri testi” riportano il livello di luce massimo di cui godono in natura le piante. Ma se parliamo di luci artificiali dobbiamo tenere conto che: la luce è costante per tutto il giorno, non esistono giornate nuvolose, albe e tramonti. Il flusso di luce è regolare per tutto il fotoperiodo (che può essere lungo quanto vogliamo). In sintesi, pur non avendo il picco di luce da 10.000 lux la quantità di fotoni che forniamo alle foglie con un flusso costate di 3.000 lux si equivale. Poi, sempre per esperienza con gli stessi lux ho fatto fiorire anche le cattleya che di luce ne richiederebbero (teoricamente) 10 volte tanta. Scrivo questo perché vedo tanti utenti che disperatamente cercano di raggiungere livelli ipersonici di luce illuminando la stanza con una stadio. Non serve.

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