Concime naturale per orchidee: Perché Non usare fertilizzante fatto in casa

Cos’ho contro il concime naturale per orchidee? Assolutamente niente, purché sia del vero fertilizzante e non un intruglio fatto in casa con gli avanzi dell’umido.

Online, sia nei blog che su Youtube si trovano un sacco di “ricette magiche” che permettono di riutilizzare gli scarti del cibo per produrre dell’ottimo fertilizzante fai da te.

Qui la buccia di banana e fondi di caffè vengono spacciati come concime per orchidee, “ricette segrete” per farle fiorire.

Come se ci fossero dei segreti per far rifiorire un’orchidea.

In questo post voglio spiegarti perché NON dovresti usare concime fai da te e perché invece dovresti concimare le orchidee con un fertilizzante specifico o piuttosto uno generico.

concime orchidee naturale fatto in casa

Concime naturale per orchidee, cos’è e cosa non é

Quando si parla di fertilizzante naturale per orchidee in molti pensano a soluzioni fai da te fatte in casa con avanzi organici del nostro cibo. Alcuni esempli famosi sono i fondi di caffè o le bucce di banana.

Se questi scarti possono andare bene per fare del buon compost da usare nell’orto, non sono per niente adatti all’utilizzo come concime per orchidee in vaso.

Sicuramente non facendole bollire qualche ora o spargendole sul terriccio.

Anche se sempre di prodotti naturali si tratta, non dobbiamo confondere i rifiuti organici con il concime biologico.

Il vero concime naturale per orchidee è quello biologico, non fatto in casa ma prodotto da aziende specializzate che possono garantire i macro e micro nutrienti contenuti al suo interno. E (soprattutto) che non incentivano la proliferazione di funghi, muffe o attirino parassiti.

Cos’è un concime naturale o biologico?

Il fertilizzante organico, si ottiene attraverso la decomposizione controllata di residui animali o vegetali. Questo avviene in ambiente umido e a temperatura controllata, allo scopo di devitalizzare gli agenti patogeni e i semi di erbe infestanti.

A questo si aggiunge una fase detta “di maturazione” che serve a rendere il compost più stabile.

processo di compostaggio

Questi concimi non nutrono direttamente l’orchidea ma il suolo in cui cresce, fornendo “cibo” ai microorganismi che ci abitano.

I microorganismi si nutrono del carbonio delle molecole organiche, lasciando alla pianta gli elementi di cui ha bisogno in forma minerali.

Questo processo si chiama mineralizzazione ed è lento e graduale.

Personalmente non sono un grande fan del concime organico quando si coltivano orchidee in corteccia, come si è soliti fare con la Phalaenopsis, perché la flora microbica tende a velocizzare il processo di degradazione del bark. Di conseguenza anche i rinvasi si fanno più frequenti.

Se scegli di usarlo, in commercio puoi trovare diversi fertilizzanti naturali per orchidee, liquidi e pronti all’uso.

L’alternativa è filtrare del compost o del letame di cavallo con acqua piovana (o demineralizzata) ma ti lascio immaginare il lavoro sporco che implica.

Il concime tradizionale per orchidee è chimico?

concime per orchidee granulare e liquido

Il fertilizzante per orchidee “classico”, che sia in forma liquida o granulare deriva da lavorazioni industriale che possono richiedere dei trattamenti chimici per essere prodotti. Questo non significa che contiene sostanze chimiche, ma che dei processi chimici sono necessari a produrli.

Il modo giusto per chiamarli è “concimi minerali” perché una volta sciolti in acqua forniscono alle orchidee i macro e micro elementi in forma minerale pronta all’uso.

É importante capire che le radici delle piante sono in grado si assorbire i nutrienti esclusivamente in forma minerale.

La differenza con un concime naturale (o meglio organico) è che l’orchidea può assorbirlo immediatamente, senza che i microorganismi del suolo debbano prima renderlo assimilabile dalla pianta (processo di mineralizzazione).

Vantaggi del fertilizzante minerale per orchidee

Concimare le orchidee con fertilizzante classico (minerale) ha dei grossi vantaggi quando si coltivano piante in vaso.

Alcuni di questi sono: 

  • Assorbimento immediato: i sali presenti nel concime sono subito disponibili per la pianta, che si traduce in una risposta più rapida da parte dell’orchidea.
  • Precisione: la concentrazione dei macro e micro elementi corrisponde esattamente a quella riportata sull’etichetta. Permette di avere un miglior controllo sulla coltura.
  • Facile da mischiare: vanno semplicemente sciolti in acqua seguendo le istruzioni segnate sul etichetta o variandole leggermente a seconda delle proprie esigenze.
  • Facile da conservare: se conservati in luogo fresco e buio possono essere conservati in barattolo o in bottiglia per anni.
  • Inodore: non hanno odore e non attirano insetti o parassiti.

Se in giardino, o all’interno di grossi mastelli la fertilizzazione biologica ha dei vantaggi nel lungo periodo, (migliorano la qualità e la struttura del suolo), in vaso questi tendono un po’ a svanire.

In particolar modo quando si tratta di orchidee epifite come Phalaenopsis, Dendrobium o Cattleya, che vengono spesso coltivate in corteccia o altri substrati naturali molto ariosi.

Il concime naturale fa deteriorare più rapidamente il terriccio e se fornito in forma secca ne aumenta la ritenzione idrica, con conseguenti rischi di marciume radicale.

Perché non dovresti usare un fertilizzante fai da te per le orchidee

A meno che tu non sia già in grado di produrre del buon compost, equilibrato e libero da agenti patogeni, ti sconsiglio vivamente di usare concime per orchidee fatto in casa.

Che si tratti di miele sciolto in acqua, caffè, bucce di banana o di patate fatte bollire, e via dicendo.

Dare questi “fertilizzanti” fai da te alle orchidee farà più danni che benefici. Per citarne alcuni:

  • Attirano insetti.
  • Fanno proliferare funghi e muffe che provocano marciume e malattie delle foglie.
  • Non sono assimilabili dalla pianta se non in minima parte. 
  • Non si sa con precisione quali elementi si stanno dando. Potassio? in che percentuale? Quanto?
  • Alterano la struttura del terriccio/substrato, riducendo l’aerazione o la sua porosità.

Ricorda che stiamo parlando di orchidee in vaso, non di piante da giardino o orto che crescono in un terreno ricco di insetti e microorganismi pronti a “divorare” ogni residuo naturale che li si da.

L’idea di utilizzare avanzi del cibo come fertilizzante per orchidee fai da te nasce sicuramente da un’idea nobile come il riciclo, ma è veramente controproducente in questo caso.

Alcune famose ricette di concime per orchidee fatto in casa da NON fare

Online si trovano un sacco di “magiche ricette” per autoprodurre concime naturale per orchidee che promettono risultati strabilianti. Alcune sono veramente assurde e saltano subito all’occhio, altre si fondano in parte su concetti giusti, ed è proprio per quello che le persone ci cascano.

Vediamone alcune insieme:

Bucce di banana per concimare le orchidee

buccia di banana per orchidee

L’idea che sta alla base di questo metodo è che, siccome le bucce di banana sono ricche di potassio possano diventare un ottimo concime naturale per le orchidee in fioritura. 

Esistono varie ricette per fare questo “magico” fertilizzante per orchidee fai da te.

  • far bollire 5 bucce di banana per ogni litro di acqua per almeno 15minuti, lasciar raffreddare e filtrare.
    Alcuni consigliano addirittura di frullare le bucce in modo da rendere più concentrato il concime.
  • Lasciar macerare le bucce per 48 ore in acqua fredda.
  • Cuocere le bucce in forno per poi sminuzzarle.

Il fatto che le orchidee abbiano bisogno di potassio in fioritura è corretto, ma questo non significa che qualsiasi fonte organica di potassio sia adeguata. 

Forse nell’orto ma di certo non per le orchidee in vaso.

In primis non si sa quanto potassio si sta somministrando o quanta parte di essa sia assorbibile dall’orchidea. Secondo, questo intruglio attirerà un sacco di parassiti, moscerini e funghi, che ti daranno un sacco di grattacapi per riuscire a debellarli. 

Infine, l’idea di frullare le bucce bollite per rendere il concime più “ricco” mi fa venire la pelle d’oca. Riesci ad immaginare il risultato che avrebbe questa poltiglia sulla corteccia delle orchidee?

Fondi di caffè come concime per orchidee

fondi di caffè come concime per orchidee

I fondi di caffè contengono molti elementi utili alla crescita delle piante, come azoto, potassio, calcio e magnesio. Se fatti compostare correttamente insieme ad altri rifiuti organici possono contribuire a creare un buon compost da usare in giardino, o da filtrare con acqua per preparare un tè ricco di nutrienti e microorganismi benefici per le piante.

Ma nel caso delle orchidee i fondi di caffè non vanno assolutamente sparsi sul substrato.

Questo “concime naturale fai da te” non avrebbe alcun beneficio per le orchidee. 

Prova a pensarci, come abbiamo detto le sostanze organiche devono prima andare incontro al processo di mineralizzazione in cui i microorganismi del suolo separano la matrice organica da quella minerale e assimilabile dalla pianta. 

Possono volerci settimane o mesi.

La polvere dei fondi di caffè verrebbe dilavata dalla corteccia con le annaffiature prima ancora che l’orchidea possa beneficiare di questo concime.

Nel frattempo andrebbe ad otturare gli spazzi d’aria che ci sono tra i pezzetti di corteccia, aumentando la ritenzione idrica e comportando possibili problemi alle radici.

Altri fertilizzanti per orchidee fatti in casa

Altre ricette per fare concimi naturali per orchidee fatti in casa sono acqua di riso, di cottura e non, miele sciolto in acqua, infuso di tè verde e gusci di uova sbriciolati. Tutti si basano sul concetto che, siccome la materia prima contiene determini minerali allora sono dei buoni fertilizzanti.

Questo non è vero.

Non fraintendermi, non voglio dire che sono tutti completamente inutili, qualche nutriente lo contengono, ma non sappiamo quanto o se è utilizzabile per la pianta.

Pensa ai gusci d’uovo, sono ricchi di calcio è vero, ma in forma di carbonato di calcio (come quello che troviamo nell’acqua di rubinetto) che è difficilissimo da assorbire per l’orchidea e tende a rimanere nel terriccio.

Può andar bene per aumentare il pH del substrato, come viene utilizzato da alcuni per il Paphiopedilum, ma non fornisce una fonte di calcio pronta all’uso per la pianta.

gusci d'uovo orchidee

Conclusioni

L’idea di produrre concime naturale per orchidee riutilizzando gli avanzi di cucina è ammirevole da un punto di vista ecologico, ma spesso deleterio per queste piante.

Comporta più rischi che benefici, attrae parassiti animali e fungini e aumenta le variabili di successo.

Introdurre delle miscele o delle poltiglie strane a base di banana, caffè o altro all’interno dei vasi delle orchidee non ci permette di sapere cosa li stiamo dando. Non sappiamo se avrà un efficacia, se rovinerà la corteccia o modificherà il suo pH.

Esiste un valido fertilizzante per orchidee fatto in casa, ed è il compost, ma bisogna saperlo fare bene. Servono mesi prima che sia pronto e altre settimane prima che inizi ad avere dei benefici sulle piante. 

E comunque comporta una serie di svantaggi se si coltivano orchidee in corteccia (o altri materiali naturali) all’interno di un vasetto. 

Un concime per orchidee classico (liquido o granulare) invece ha un sacco di benefici per la pianta. Ha una risposta immediata, ha un contenuto preciso di nutrienti e ci permette di darle esattamente ciò di cui ha bisogno.

Ci semplifica la vita e garantisce ottimi risultati.

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