Macodes Petola Cura: Guida alla coltivazione dell’Orchidea Gioiello

Oggi parliamo della Macodes Petola e delle cure di cui ha bisogno per crescere in casa.

Quest’orchidea gioiello è di gran lunga quella con le foglie più belle, luccicanti e ricche di dettagli.

A differenza della Ludisia Discolor però, è un po’ più “difficilotta” da coltivare, soprattutto se non si conoscono le sue esigenze colturali.

Fortunatamente in questa guida troverai tutte le informazioni che è indispensabile sapere per prendertene cura.

Che dici, iniziamo?

Macodes Petola Cura e Coltivazione

Macodes Petola: Introduzione

La Macodes Petola è un’orchidea terrestre originaria soprattutto del sud-est asiatico (Malesia, Filippine, Borneo etc.) dove cresce nel sottobosco delle foreste pluviali o nelle vicinanze di piccoli torrenti.

Qui la Macodes trova un clima caldo e umido per tutto l’arco dell’anno e cresce all’ombra delle fitte chiome degli alberi.

Questo genere, appartiene ad un gruppetto di orchidee chiamate “orchidee gioiello” che vengono coltivate per la bellezza delle loro foglie anziché per la fioritura.

Le foglie arrotondate della Macodes Petola sono vellutate ed estremamente affascinanti, grazie al contrasto tra la lamina scura e le venature verde lime, molto chiare e quasi d’orate. Se illuminate creano un luccichio stupendo e unico.

Orchidea Gioiello con foglie decorative

Che sia chiaro, parliamo di un’orchidea che cresce lentamente e tende a rimanere piccola. Anche le foglie sono piccole, ma così preziose e ricche di dettagli che la rendono un vero gioiello di pregio all’interno della collezione.

Sarà pur piccola ma sa rubare la scena ad esemplari molto più grandi o fioriti di lei.

Macodes Petola: Cure

Per dare alla Macodes Petola le cure di cui ha bisogno, bisogna innanzitutto trovarle un posto moderatamente luminoso, al riparo dalla luce diretta e caldo tutto l’anno. Un alto tasso di umidità aiuta la pianta a cresce sana e più veloce, ma ancora più importante è mantenere il substrato e le radici sempre umide.

E qui entra in gioco l’esperienza e il pollice verde. Mi spiego meglio,

Il timing delle innaffiature dev’essere ben calibrato, per mantenere il terriccio sempre umido ma non zuppo. Da una parte le radici della Macodes sono sensibili al ristagno idrico, dall’altra tendono a seccare e morire rapidamente se si lascia asciugare troppo il substrato.

Scegliere un terriccio adeguato è fondamentale.

Quest’orchidea gioiello non è sicuramente tra le piante più facili da coltivare. Non dico che sia difficile, ma non la consiglierei di certo a chi non riesce a prendersi cura di una Phalaenopsis.

Richiede una certa sensibilità, che alcuni hanno innata e altri devono apprendere. Fortunatamente in questa guida sulla coltivazione della Macodes Petola troverai tutte le informazioni che ti serve sapere.

Luce

Dal punto di vista della luce la Macodes Petola è una pianta poco esigente, cresce in ambienti con ombra brillante o luce diffusa. Per questo motivo si adatta egregiamente anche alla vita in terrario o sotto luci artificiali poco potenti.

É tra le poche orchidee che può essere tenuta sul davanzale di una finestra esposta a Nord, anche se per avere piante compatte e il massimo della colorazione consiglio di posizionarla in un luogo un po’ più luminoso.

Quando la luce è troppo fioca, la pianta tende a filare ed allungarsi nella direzione della fonte luminosa.

Tanto per avere un termine di paragone, la Macodes Patola cresce veloce e compatta quando riceve 6000-10000 lumen, più o meno quello che serve a Paphiopedilum o Phalaenopsis per fiorire.

La luce diretta va assolutamente evitata perché fa raggrinzire e bruciare le foglie.

Temperatura

Essendo una orchidea originaria di aree tropicali, la Macodes Petola ha bisogno di temperature calde, comprese tra 18-30°C. Durante il giorno la temperatura ideale è di 25-30°C, mentre la notte può scendere a 18-20°C.

Si adatta molto bene alla vita in appartamento. Se la sposti all’esterno durante la stagione calda è importante ritirarla in casa con l’arrivo dell’autunno quando le minime notturne iniziano a calare.

Il mio consiglio è di non scendere mai sotto ai 16°C per evitare possibili danni a radici e foglie.

Inoltre, tieni l’orchidea gioiello lontano da spifferi d’aria o fonti di calore. Più le temperature sono stabili meglio è.

Umidità

L’umidità è importante per la cura della Macodes Petola, l’ideale è che rimanga sempre compresa tra 50 e 85% per mantenere gli stomi aperti e vederla crescere al massimo del suo potenziale.

Anche per questo motivo viene spesso coltivata in terrario, dove la temperatura e l’umidità sono più alte e stabili.

Le foglie sono molto delicate e sensibili a malattie fungine, per cui sconsiglio di spruzzarci regolarmente acqua sopra, specialmente quando fa freddo o se la ventilazione è scarsa (altro fattore molto importante).

Piuttosto prendi in considerazione l’acquisto di un umidificatore per piante che produce nebbia secca che non bagna le foglie.

Detto questo, anche se la Macodes preferisce livelli di umidità elevati può adattarsi a vivere in ambienti più secchi. Riducendo di conseguenza la temperatura e l’esposizione alla luce.

Se ci pensi, è quello che accade normalmente quando si accende il riscaldamento d’inverno o il climatizzatore d’estate. L’aria diventa più secca ma le temperature rimangono moderate (18-22°C).

Quello che è veramente importante nella coltivazione della Macodes Petola è che le radici e il substrato siano sempre umidi. Ancor più dell’aria circostante.

Ricorda che le due cose vanno a braccetto e sono strettamente connesse l’una all’altra. Se l’aria è umida le bagnature vanno diradate, se è secca vanno ravvicinate.

Annaffiatura

L’aspetto più importante nella cura della Macodes Petola è senz’altro l’annaffiatura. É un’orchidea che dev’essere innaffiata di frequente ma allo stesso tempo è sensibile al ristagno idrico. Per questo motivo è fondamentale trovare il giusto equilibrio tra idratazione e ossigenazione del suolo.

Macodes Petola come e quando innaffiare

Le radici della Macodes non devono mai asciugare completamente, ma nemmeno rimanere “zuppe” perché altrimenti marcirebbero rapidamente.

Il modo migliore per raggiungere questo equilibrio è partire con la scelta del buon substrato (lo vediamo tra un attimo) e successivamente innaffiare ogni volta che la superficie del vasetto è appena appena umida.

Come per ogni pianta, le bagnature saranno più frequenti in estate e meno in inverno a causa del maggior fabbisogno d’acqua della pianta e dell’evaporazione dovuta alle temperature più alte.

Per quanto riguarda la qualità dell’acqua, cerca di annaffiare la Macodes Petola con acqua piovana o demineralizzata. Anche quella di rubinetto può andar bene, purché non sia eccessivamente calcarea e venga prima lasciata riposare 12-24 ore per farle disperdere il cloro.

Il pH dovrebbe essere neutro o leggermente acido (compreso tra 5,5-7). Utilizza sempre acqua tiepida o almeno a temperatura ambiente per non recare shock alle radici.

Terriccio

Il substrato ideale per l’orchidea Macodes Petola dev’essere umido e arioso allo stesso tempo. Deve trattenere una buona quantità d’acqua senza andare a scapito dell’ossigenazione.

Questo si può ottenere mischiando 50% di torba o fibra di cocco e 50% di perlite. O in alternativa utilizzare muschio di sfagno senza pressarlo troppo all’interno del vasetto.

Nulla vieta di utilizzare anche bark o orchiata, ma solo come componente grossolana all’interno di un mix che trattenga più acqua.

Dopo l’annaffiatura, il terriccio deve drenare l’acqua in eccesso così che i macropori (gli spazzi grandi tra una fibra e l’altra) si svuotino e lascino circolare ossigeno tra le radici. Mentre i micropori (gli spazzi all’interno dei granuli o fibre) trattengono l’acqua.

Anche la stratificazione è una tecnica efficace per raggiungere questo scopo, come viene spesso fatto nei terrari. Per esempio, puoi mettere:

  • Un piccolo strato di argilla espansa sul fondo del vaso per migliorare il drenaggio
  • Riempire il vasetto con mix di torba e perlite in rapporto 1:1
  • Mettere un sottile strato di sfagno in superficie

A questo punto dovrai bagnare l’orchidea in terrario quando lo strato di sfagno è quasi asciutto. L’argilla sul fondo eviterà che l’acqua che si deposita sul fondo del vaso venga riassorbita per capillarità dal terriccio, mantenendo un buon ricircolo d’aria nel medium.

Concimazione

La Macodes Petola cresce più lentamente rispetto ad altre orchidee gioiello come la Ludisia Discolor, e per questo non richiede concimazioni pesanti durante l’anno. Preferisce fertilizzazioni leggere ma frequenti durante i periodi di crescita attiva, che corrispondono alla primavera e l’estate se non si usano luci artificiali.

Da marzo a settembre si concima con fertilizzante bilanciato (NPK 20-20-20 per esempio) o con uno ad alta concentrazione di azoto (esempio, NPK 30-10-10) ben diluito.

Puoi utilizzare 1/4 del dosaggio consigliato ogni 2 innaffiature, oppure 1/8 ogni volta che bagni. Solo quando la pianta sta crescendo.

Controlla sull’etichetta del fertilizzante per vedere che contenga anche micronutrienti, in particolare Calcio e Magnesio. Se così non fosse puoi integrarlo utilizzando Nitrato di Calcio (alternato al concime normale) o Sali di Epsom come fonte di Magnesio (0,3-0,5gr/L).

Per maggiori info leggi la guida su come concimare le orchidee cliccando qui.

La concimazione della Macodes Petola può avvenire anche per via fogliare, nebulizzando la soluzione sulle foglie. Assicurati che l’ambiente sia ben ventilato e che l’orchidea arrivi asciutta a sera per evitare che il ristagno d’acqua tra le foglie inneschi malattie fungine.

Crescita

Le orchidee gioiello sono piane a sviluppo simpodiale, che significa che crescono lungo un rizoma sotterraneo che da vita a nuovi getti che poi spuntano dal terreno.

Questi possono crescere sia in prossimità del fusto della vegetazione precedente, che isolate ad alcuni centimetri di distanza.

Macodes orchidea gioiello sviluppo e crescita

Ciascun getto cresce nella direzione della luce (solitamente verso l’alto) per una lunghezza di circa 15cm, con numerose foglioline sempreverdi disposte a forma di rosetta.

La Macodes Petola, con le giuste cure e molta pazienza arriva ad avere una conformazione a “cespuglio”, sviluppandosi in larghezza.

Ricorda che è una pianta a crescita lenta, e ci vorrà del tempo prima che arrivi a colonizzare l’intero vaso.

Fioritura

La fioritura della Macodes Petola avviene generalmente tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. A differenza di molte altre orchidee, i fiori dell’orchidea gioiello non sono particolarmente attraenti.

Lo stelo floreale si sviluppa dall’apice della vegetazione e può raggiungere i 20-25cm di lunghezza, con numerosi piccoli fiorellini biancastri o marroncini con sfumature verdi.

Fioritura della Macodes Petola

I fiori, grandi all’incirca 0,6-0,8cm durano all’incirca due settimane, a seconda della temperatura della stanza in cui l’orchidea si trova.

Il vero pregio della Macodes sono senz’altro le foglie. La fioritura è solo un aspetto secondario, tant’è che molti coltivatori preferiscono tagliare lo stelo floreale non appena si sviluppa per evitare che la pianta si allunghi e perda la sua forma compatta.

Potatura

La potatura dell’orchidea gioiello consiste nel rimuovere foglie e tessuti secchi o danneggiati per migliorarne l’aspetto estetico e ridurre l’insorgenza di malattie fungine o infestazioni parassitarie.

In alcuni casi, la Macodes Petola può essere potata anche per darle un aspetto più uniforme e compatto. Ad esempio quando si pota lo stelo appena formato per evitare che la pianta si allunghi troppo, o quando si è allungata molto per la carenza di luce.

Le foglie possono essere tagliate alla base con delle forbici sterilizzate, oppure semplicemente staccate tirandole verso il basso. La Macodes è in grado di ramificare dai nodi, in particolare da quelli dove sono state rimosse le foglie.

Rinvaso

La Macodes Petola non ha bisogno di essere rinvasata spesso, la sua crescita è lenta e impiega del tempo prima di colonizzare a pieno il vaso. Inoltre tende a crescere bene anche quando le radici sono strette e avvinghiate tra loro.

Detto questo, ci sono senz’altro circostanze in cui vale la pena farlo, ad esempio quando:

  • Si vuole ispezionare una pianta appena acquistata
  • l’orchidea si trova nello stesso vaso da anni e non ha più spazio per crescere
  • il substrato si è deteriorato.

Rimuovi con delicatezza l’orchidea gioiello dal vaso in cui si trova e rimuovi quanto più possibile il terriccio dalle radici. Non c’è bisogno di pulirle bene come è solito fare durante il rinvaso di orchidee “tradizionali”, se una parte del substrato rimane attaccato non fa nulla.

Se non hai intenzione di dividere la pianta (come spiego tra poco), prendi un vaso 2-4cm più grande di quello precedente e metti un paio di centimetri di argilla espansa sul fondo. Questo migliorerà il drenaggio ed eviterà che il substrato “risucchi” l’acqua che si deposita sul fondo del vaso.

Posiziona la Macodes al centro del vasetto, tenendola all’altezza che desideri piantarla.

Ora aggiungi il substrato che hai preparato fino a raggiungere l’altezza del colletto dell’orchidea e premi con delicatezza affinché si assesti bene.

Consiglio extra: Aggiungi un pochino di sfagno in superficie, ti servirà da indicatore per capire quando innaffiare la pianta. Quando è quasi asciutto è ora di bagnare.

Propagazione

Il metodo di propagazione più utilizzato per la Macodes Petola è quello asessuato, che permette di ottenere piante identiche al esemplare dal quale sono stati separati.

A differenza di altre orchidee che si propagano esclusivamente per keiki o per divisione del rizoma, le orchidee gioiello possono essere moltiplicate per:

  • Divisione dei nuovi getti: Consiste nel dividere il nuovo getto che cresce alla base della pianta madre dopo che ha prodotto almeno 1 radice (possibilmente 2 o 3). Per avere un miglior sguardo sul punto di taglio conviene svasare la pianta e pulire l’apparato radicale dal substrato che lo circonda.
    Successivamente si rinvasano le piante appena divise in un substrato uguale a quello in cui crescevano precedentemente, per ridurre lo stress d’ambientamento.
  • Taglio del rizoma: Il procedimento è simile a quello descritto sopra (entrambi sono divisione del rizoma) ma è leggermente più invasivo e si utilizza per dividere piante più grandi. Qui il rizoma viene tagliato in modo da ottenere due (o più) piante, ognuna delle quali ha almeno 3 vegetazioni.
    Dopo aver separato e rinvasato le orchidee gioiello separatamente, lascia il substrato leggermente più asciutto del solito per evitare che i rizomi possano marcire nel punto in cui è stato tagliato.
    Non annaffiare ma nebulizza il terriccio spesso affinché rimanga leggermente umido per le prime 2 settimane.
  • Talea: Il procedimento per propagare la Macodes Petola per talea è molto semplice e veloce ma richiede più tempo prima che la pianta produca nuove radici. Taglia una talea (porzione di fusto) di almeno 5-7cm e che abbia almeno 3 foglie aperte.
    Ripulisci la porzione bassa dello stelo (almeno 3cm) dalle foglie e avvolgila in muschio di sfagno umido. In alternativa puoi inserirla direttamente nel terriccio.
    Ci vorranno almeno 30 giorni prima che la talea abbia radici abbastanza sviluppate da nutrirsi da sola. Nel frattempo mantieni il substrato sempre umido e l’umidità intorno alla pianta elevata. Un trucco è quello di ricoprire la pianta con una busta di plastica trasparente, in modo da ricreare un microclima caldo e umido intorno ad essa.
  • Margotta: Questo metodo è più laborioso rispetto agli altri, ma permette di ottenere talee già radicate prima ancora di separarle dalla pianta madre.
    Avvolgi una pallina di sfagno intorno al fusto dell’orchidea gioiello e legala con del filo da pesca o un elastico. Mantienilo umido per almeno 3-4 settimane, tempo necessario alla pianta per produrre un paio di piccole radici.
    A questo punto taglia il fusto sotto a dove è stato applicato lo sfagno e rinvasa la talea.
come propagare la macodes petola

Il momento migliore per moltiplicare la Macodes Petola è durante il periodo di crescita attiva, che solitamente corrisponde a primavera ed estate. Quando le giornate lunghe e calde velocizzano il metabolismo della pianta.

Armati di pazienza perché la crescita lenta della Macodes si fa notare anche in fase di radicazione. Possono volerci 30-60 giorni prima che le nuove piantine siano radicate a sufficienza per nutrirsi autonomamente.

Se lo desideri, puoi agevolare questo processo utilizzando due stimolatori, Algatron (uno stimolatore di radici) e Clonex Mist (un ormone radicante che viene assorbito a livello fogliare).

Malattie e Parassiti

Per quanto riguarda le infestazioni parassitarie, la Macodes Petola è soggetta a tutti quei parassiti comuni nelle orchidee e di altre piante d’appartamento, come:

  • Afidi
  • Tripidi
  • Cocciniglia
  • Acari (ragnetti rossi)
  • Mosche bianche
  • Cimici

Questi insetti si nutrono della linfa della pianta e possono provocare danni considerevoli se vengono trascurati. In natura la loro proliferazione è regolata dalla presenza di altri insetti, animali e dalle condizioni atmosferiche. Purtroppo in casa non è così, e quindi dobbiamo porvi rimedio noi.

Puoi trovare maggiori informazioni su come debellare i parassiti delle orchidee qui.

Il vero tallone d’Achille della Macodes Petola però, non sono i parassiti ma i funghi.

Nonostante quest’orchidea necessiti di un clima caldo e umido per crescere, è sensibile ad infezioni fungine che, aimè, tendono a proliferare nelle stesse condizioni climatiche.

Qui troviamo una serie di malattie delle foglie provocate da funghi patogeni, da batteri e il marciume radicale.

Per prevenire problemi alla parte aerea della pianta la ventilazione è fondamentale. L’aria umida non dovrebbe mai ristagnare tra le foglie troppo a lungo.

Per scongiurare il marciume radicale invece, bisogna trovare il giusto regime d’innaffiatura e utilizzare un terriccio arioso e drenante.

Problemi comuni

I problemi comuni che si incontrano nella cura della Macodes Petola sono spesso legati all’acqua, che sia sotto forma di umidità o di acqua d’irrigazione.

Primo tra tutti troviamo il marciume radicale, provocato da ristagno idrico. Spesso dovuto all’utilizzo di un terriccio troppo fine o ad annaffiature troppo ravvicinate.

Secondo troviamo macchie gialle o necrotiche sulle foglie, solitamente provocate da funghi patogeni. Il problema è il ristagno d’aria umida tra le foglie dovuto a scarsa ventilazione.

orchidea gioiello foglie raggrinzite disidratata

Terzo, foglie raggrinzite o con bordi secchi. In questo caso il problema è l’umidità troppo bassa, il caldo eccessivo o substrato troppo asciutto. In ogni caso l’orchidea è disidratata.

Dove acquistare

Non è facile trovare un’orchidea gioiello in vivaio, specialmente se si tratta della Macodes Petola. Con un po’ di fortuna la si può acquistare nei Garden più forniti, in Negozi Specializzati o presso coltivatori specializzati in orchidee.

É decisamente più facile acquistarla Online, anche se non si ha la possibilità di scegliere l’esemplare più bello dello stock, come si farebbe in negozio.

In linea generale la si può trovare su Ebay, Etsy o altri e-commerce. Il prezzo di una pianta piccola si aggira sui 15-20€ e può crescere esponenzialmente quando si tratta di esemplari più grandi e vigorosi.

Macodes Petola: Consigli sulla cura in casa

  • Utilizza un substrato arioso e drenante, che sia però in grado di trattenere una buona quantità d’acqua.
  • Innaffia con acqua priva di cloro ogni volta che il terriccio è umido. Prima che asciughi completamente.
  • Mantieni la temperatura sopra ai 18°C e l’umidità il più alta possibile per velocizzare la crescita.
  • Concima spesso e a bassissimo dosaggio durante tutto il periodo di crescita.
  • Se bagni le foglie, assicurati che arrivino asciutte a sera.
  • Ricordati della ventilazione, per prevenire problemi fungini.

Conclusioni

Spero che questa Guida sulla Macodes Petola: Cura e coltivazione ti sia stata utile.

So che non è facile trovare informazioni sull’orchidea gioiello, in particolar modo questa specie.

Fino a poco tempo fa poteva essere considerata una pianta rara ma fortunatamente, grazie al sempre maggiore interesse verso le orchidee e grazie agli appassionati di piante in terrario, anche la Macodes sta trovando spazio nelle nostre case.

Personalmente l’adoro, come tutte quelle piante con foglie decorative e piene di dettagli. Le trovo ancor più belle dei fiori.

E tu cosa ne pensi? Hai già una Macodes Petola nella tua collezione? O forse stai pensando di aggiungerne una?

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