I 3 Migliori Umidificatori per piante tropicali e orchidee: Ecco quali sono

Sei alla ricerca del miglior umidificatore per piante tropicali?

Come orchidee, Anthurium o tutte quelle piante da appartamento che necessitano di un alto tasso di umidità?

Bene, allora ti farà piacere sapere che (dopo averne provati tanti) ne ho selezionati 3 per te,

a seconda del:

  • Budget a disposizione
  • Dimensione della stanza di coltivazione
  • Livello di tecnologia che vuoi sfruttare

Se sei di fretta e non hai voglia di leggere la spiegazione introduttiva, clicca il pulsante qui sotto per andare dritto alla lista

Miglior umidificatore per piante tropicali e orchidee

Cos’è un umidificatore e perché è utile per le piante d’appartamento?

L’umidificatore è un apparecchio in grado di produrre nebbia fredda o calda allo scopo di aumentare l’umidità ambientale all’interno di una spazio chiuso.

Le modalità di funzionamento sono diverse a seconda del modello ma tutti sfruttano l’acqua contenuta all’interno di un serbatoio per produrre microscopiche goccioline (5-10 micron) allo scopo di aumentare livello di umidità ambientale senza bagnare le foglie delle piante.

Poiché la maggior parte delle piante d’appartamento hanno origini tropicali, crescono al meglio in ambienti con un tasso di umidità relativa superiore a quelle che abbiamo comunemente in casa.

Nel caso della maggior parte delle orchidee, l’umidità ambientale ideale è del 60-70% o più. E lo stesso vale per Anthurium, Spathiphyllum e tantissime altre piante tenute in casa.

Soprattutto durante l’inverno, quando l’aria è particolarmente secca a causa del riscaldamento acceso, è difficile mantenere questo livello di umidità senza l’utilizzo di un umidificatore.

Come funzionano gli umidificatori per piante?

Esistono quattro diversi tipi di umidificatori:

  • A nebbia fredda
  • a nebbia calda
  • evaporativo
  • ad ultrasuoni.

Se è vero che tutti producono nebbia allo scopo di aumentare l’umidità dell’aria circostante, ciascuno di loro utilizza una tecnologia diversa per funzionare, e con una resa molto diversa.

Nel nostro caso, cerchiamo un umidificatore per piante tropicali o per orchidee, avremo quindi bisogno di un apparecchio performante, che sia in grado di portare il tasso di U/R oltre il 60%. Possibilmente anche il 70%.

Poco fa ti ho già svelato qual è il migliore, ma voglio comunque spiegarti come funzionano tutti e quattro. Se non ti interessa salta pure al paragrafo successivo.

Umidificatore a nebbia fredda

Questo umidificatore funziona grazie ad un disco rotante che fa “schiantare” le gocce d’acqua su un diffusore rompendole in particelle finissime e disperdendole nell’aria sotto forma di nebbia.

L’effetto è simile a quello che si ha vicino ad una cascata, dove l’urto violento dell’acqua sulla roccia la rompe in goccioline finissime.

Come gli umidificatori evaporativi e ad ultrasuoni funzionano con acqua a temperatura ambiente, il che li rende sicuri sia per le piante che per noi umani o animali domestici.

Pro:

  • Emettono nebbia a temperatura ambiente
  • Sono economici

Contro:

  • Il disco rotante li rende rumorosi
  • Vanno utilizzati esclusivamente con acqua priva di calcare

Umidificatore a nebbia calda

Il principio di questo tipo di umidificatori è semplice, parte dell’acqua contenuta nel serbatoio viene trasferita in una camera di riscaldamento dove una resistenza elettrica la riscalda fino a farla bollire. Il vapore viene raffreddato leggermente prima di essere disperso nell’ambiente.

Esattamente come quando si fa bollire l’acqua sul fornello, anche se più efficiente.

Se è vero che la nebbia calda può alzare leggermente la temperatura (ed aiutare quindi nella cura dell’orchidea d’inverno) il vero beneficio lo si ha dal fatto che il vapore è pulito e purificato da batteri. Cosa che in umidificatori di altro tipo si ha solo cambiando regolarmente l’acqua nel serbatoio.

Purtroppo il consumo elettrico è notevole e la rumorosità può essere fastidiosa (prodotta dal gorgoglio dell’acqua che ribolle). Inoltre il vapore caldo può essere problematico durante i mesi caldi, o arrecare danni alle foglie delle piante se tenuto vicino.

Pro:

  • Emette nebbia purificata da batteri
  • Riscalda leggermente l’aria

Contro:

  • Elevato consumo elettrico
  • Rumoroso
  • Rischioso per le piante se tenuto vicino

Umidificatore evaporativo

Questo umidificatore funziona grazie a tre parti, la cisterna, un filtro che funge da stoppino e una ventola. L’acqua viene assorbita dal filtro e fatta evaporare dalla ventola che gli soffia sopra.

Così facendo si ottiene una nebbia invisibile a temperatura ambiente.

A differenza degli altri umidificatori nella lista, quello evaporativo richiede una manutenzione maggiore per funzionare bene. Il filtro va pulito regolarmente perché tende ad intasarsi di polvere.

Inoltre l’efficacia è minore e la ventola in funzione lo rende rumoroso.

Pro:

  • Emette nebbia a temperatura ambiente

Contro:

  • Poco efficiente
  • Rumoroso
  • Richiede manutenzione

Umidificatore ad ultrasuoni

L’umidificatore ad ultrasuoni utilizza una l’oscillazione prodotta dagli ultrasuoni per far vibrare un disco ceramico ad una velocità tale da rompete l’acqua in particelle microscopiche.

É di gran lunga il più efficiente, sia dal punto di vista della resa per watt che per euro speso.

La quantità di nebbia prodotta è tale da rendere questo umidificatore adatto a piante tropicali o orchidee che necessitano di alti livelli di umidità ambientale per crescere senza intoppi.

E non dimentichiamoci che non fanno rumore.

Pro:

  • Producono molta nebbia
  • La nebbia viene emessa e temperatura ambiente
  • Le particelle d’acqua sono microscopiche
  • Rumore impercettibile

Contro:

  • Elevato consumo elettrico (compensato da una resa ottima)

Perché l’umidificatore ad ultrasuoni vince la sfida?

L’umidificatore ad ultrasuoni è perfetto per piante tropicali e orchidee che richiedono un alto tasso di umidità per crescere sane. Permette di aumentare l’umidità ambientale in modo considerevole senza bagnare le foglie e riducendo problemi causati da funghi patogeni.

Tra tutti e quattro gli umidificatore citati, è quello meno rumoroso e producendo nebbia fredda può essere usato tutto l’anno.

Quali fattori tenere in considerazione nella scelta?

I fattori da tenere in considerazione quando scegli un umidificatore per orchidee o altre piante tropicali sono svariati, partendo dalla grandezza della stanza in cui le tieni, fino alla frequenza con cui devi rabboccare o sostituire l’acqua nella cisterna.

Alcuni umidificatori sfruttano delle tecnologie più avanzate di altri, come l’umidostato integrato piuttosto che la possibilità di regolare manualmente il flusso di nebbia.

Partiamo dal più importante.

Potenza – Dimensione della stanza

La scelta dell’umidificatore deve tener conto delle dimensioni della stanza in cui si coltivano le piante, e quindi della quantità di nebbia in grado di produrre. Più è grande maggiore dovrà essere la potenza.

Qui alcuni esempi indicativi:

  • 20W per una stanza di 8-10m2 (200ml/h)
  • 30W per una stanza di 10-15m2 (350ml/h)
  • 40W per una stanza di 15-20m2 (500 ml/h)

Usa questi dati come linea guida, per fare un calcolo più accurato bisogna tener conto dell’altezza dei soffitti, del tasso di umidità di partenza e della temperatura nella stanza.

Perché la temperatura? Perché ad una temperatura di 20°C l’aria può trattenere meno acqua rispetto che a 30°C, per cui l’umidificatore impiegherà meno ad aumentare il tasso di umidità.

Inoltre non si sta tenendo conto di un fattore importante, cioè del tempo. Se è vero che un umidificatore di 20W può portare l’umidità di una stanza di 10m2 (ovviamente chiusa) a 60%, impiegherà molto tempo per farlo.

Il mio consiglio è di scegliere sempre un umidificatore sovradimensionato rispetto allo spazio che si deve coprire, in questo modo farà mano fatica a raggiungere il valore di U/R desiderato e funzionerà per meno ore al giorno.

Autonomia – Capienza del serbatoio

Un altro fattore molto importante è la capienza del serbatoio d’acqua, che determina quante ore di funzionamento ha l’umidificatore. Questo ci permette di rabboccare l’acqua meno frequentemente.

Ovviamente l’autonomia della cisterna non dipende solo dalla sua capienza, ma anche dalla potenza dell’umidificatore e dalla quantità di nebbia che produce.

Più ne produce, più grande dovrà essere il serbatoio.

Tecnologia – Umidostato integrato, regolazione manuale, controllo remoto, etc.

Qui entra in gioco la tecnologia a renderci facile la vita. Un umidificatore standard, solitamente permette solo di controllare manualmente la potenza, in modo da poter regolare la quantità di nebbia prodotta girando una manopola.

Modelli più evoluti hanno un umidostato integrato che permette di impostare un tasso di umidità desiderato e lui si accenderà e spegnerà da solo ogni volta che l’umidità scende o sale sopra quella soglia.

Praticamente imposti l’umidificatore al 60-70% e lui manterrà l’umidità nel range ideale per le tue orchidee o piante tropicali. Molto semplice e comodo.

Alcuni modelli, permettono di impostare anche un timer, in modo da poterlo spegnere durante la notte quando le piante hanno meno bisogno.

Infine, possiamo trovare umidificatori ad ultrasuoni che producono sia nebbia fredda che calda in modo da sfruttarli ancora meglio sia d’estate che d’inverno. Ricorda solo di non farlo soffiare direttamente sulle foglie.

Rumorosità

Gli umidificatori ad ultrasuoni sono tutti molto silenziosi, a 3 metri di distanza il rumore è impercettibile, spesso inferiore a 32dB.

Ammesso che la rumorosità del umidificatore sia un problema nella stanza in cui si coltivano le piante, stai pur certo che non ti darà noia.

Pulizia e cura

L’acqua nel serbatoio, se non viene consumata, va sostituita regolarmente per evitare che possano proliferare batteri e microbi al suo interno.

Per un funzionamento ideale bisognerebbe usare acqua povera di calcare, come acqua osmotica o pre filtrata.

Quella dell’asciugatrice, del condizionatore o piovana è perfetta. Se non ne hai abbastanza puoi diluirla con acqua comunale o filtrare quella di rubinetto con degli appositi filtri. Come quelli che si usano per le macchine del caffè per intenderci.

Qual è il miglior umidificatore per piante tropicali e orchidee?

Dopo aver spiegato quale tipologia di umidificatore è meglio utilizzare per piante con alto fabbisogno di umidità (come le orchidee e altre piante equatoriali o subequatoriali) e aver visto quali sono i fattori da tener conto nella scelta del giusto apparecchio, siamo giunti alla conclusione che:

  • L’umidificatore dev’essere ad ultrasuoni
  • La potenza dell’apparecchio dev’essere sufficiente a coprire l’area di coltivazione
  • Il serbatoio dev’essere abbastanza grande da avere almeno 12-24 ore di autonomia

Questi sono i requisiti di base, a cui aggiungerei almeno un minimo di tecnologia in più per regolare autonomamente il livello di umidità della stanza senza doverlo accendere o spegnere manualmente. Ma qui dipende da te e dal tuo budget.

Dopo averne provati tanti, ho selezionato i 3 migliori umidificatori per piante sulla base del prezzo, della potenza e del livello di tecnologia.

Umidificatore per piante economico

GREENMAKER

L’umidificatore Greenmaker è un’ottimo apparecchio per chi ha una piccola collezione di orchidee o altre piante tropicali e inizia a prendere l’hobby sul serio.

Con una produzione di nebbia che arriva fino a 300ml/h ha un’ottima resa rapportata al consumo elettrico di 18 watt.

Il produttore dichiara una copertura fino a 35m2, dal mio punto esagerata se lo si utilizza per piante che richiedono un alto tasso di umidità.

Diciamo che è adatto per una stanza di 8-10m2 massimo.

Non è dotato di umidostato o timer, permette solamente di regolare il flusso di nebbia sulla base di 3 potenze prefissate.

É un umidificatore concreto, molto silenzioso e funziona bene. É limitato dal punto di vista tecnologico ma rimane ottimo per chi vuole iniziare senza spendere molto.

Umidificatore per piante performante

ELECHOMES

umidificatore performante per orchidee

Elechomes è tra gli umidificatori domestici più potenti e performanti, in grado di portare al 70% l’umidità di una stanza di 15-20m2 senza bagnare le foglie delle piante.

Fino a 70m2 con U/R intorno al 50%.

Grazie all’umidostato integrato è in grado di accendersi e spegnersi ogni volta che il tasso di umidità esce dal range impostato.

Il timer permette di spegnerlo durante le ore notturne.

Oltre alla nebbia fredda da la possibilità di produrre anche nebbia calda che è un ulteriore piccolo vantaggio durante l’inverno.

Grazie ad un filtro intercambiabile può essere utilizzato anche con acqua di rubinetto, senza il rischio che il calcare si incrosti sui dischi vibranti o sulle parti usuranti.

Umidificatore per piante tecnologicamente avanzato

LEVOIT

L’umidificatore Levoit, oltre a produrre tanta nebbia “secca” è dotato di una tecnologia più avanzata rispetto agli altri umidificatori in commercio.

Tutto può essere gestito attraverso un’App sullo Smartphone o con controllo vocale Alexa e Google Assistant.

I parametri di umidità saranno sempre sotto controllo.

Oltre al lato tecnologico, Levoit è un ottimo umidificatore per piante, è performante ed ha un’autonomia di 15 ore a piena potenza (fino a 60 ore al minimo).

Copre una stanza di 15-20mq max

Il mio consiglio, è di impostare il tasso di umidità del 5% in più di quello che si desidera raggiungere.

umidificatore smart per piante e orchidee

Fogger professionale per il massimo controllo dell’umidità

Se sei in cerca di un umidificatore professionale, in grado di produrre così tanta nebbia da veder salire l’umidità in pochi minuti, ti consiglio di utilizzare il FOGGER MXMOONANT, in grado di produrre fino a 4200ml/h nella sua versione da 250W.

Si tratta di un apparecchio molto più costoso rispetto alle opzioni citate sopra, adatto a chi ha grossi spazzi di coltivazione o pretende il massimo dalle sue colture.

Da chi ha preso l’hobby troppo seriamente come me diciamo.

Purtroppo non viene venduto con umidostato integrato, per cui bisogna collegarlo ad una centralina affinché si accenda e si spenga a comando. Questo ne aumenta ulteriormente il costo.

Consigli sull’utilizzo e la manutenzione

Per utilizzare al meglio ed allungare la vita dell’umidificatore bisogna:

  • Pulire regolarmente il serbatoio affinché l’acqua non vi ristagni troppo a lungo. Così facendo si evita il proliferare di germi e batteri che possono essere dispersi nell’ambiente con la nebulizzazione a freddo.
  • Utilizzare acqua demineralizzata, piovana o filtrata in modo che non si formino incrostazioni di calcare sulle parti usuranti del apparecchio. Fortunatamente alcuni modelli sono già provvisti di filtri che permettono di usare tranquillamente acqua di rubinetto.
  • Scegliere un umidificatore in grado di coprire una stanza 2-3 volte più grande di quella che si desidera umidificare. In questo modo l’apparecchio sforzerà di meno e diventerà notevolmente più longevo (oltre che efficace).
  • Evitare che la nebbia prodotta dall’umidificatore soffi direttamente sulle foglie delle piante.
  • Assicurati che l’aria rimanga sempre in movimento quando l’apparecchio è acceso. Se necessario utilizza un piccolo ventilatore.
  • Tieni porte e finestre sempre chiuse quando l’umidificatore è acceso per non vanificare il suo effetto.

Conclusioni

Ed eccoci giunti alla fine.

Spero che questo articolo ti abbia aiutato a scegliere il miglior umidificatore per le tue orchidee o piante tropicali.

Ho testato personalmente i 3 modelli consigliati e posso assicurarti che funzionano, per lo meno per le aspettative che si possono avere quando si coltiva in casa. Dove bisogna trovare il giusto equilibrio tra beneficio per le piante e vivibilità dell’ambiente.

Se hai ancora qualche dubbio o perplessità ti invito a scriverlo qui sotto, sarò lieto di risponderti.

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