L’orchidea Vanda o orchidea aerea, famosa per le sue radici lunghe e penzolanti, è una pianta meravigliosa. É grande, maestosa, ha un’innata capacità di rubare la scena e regala una fioritura dopo l’altra. Ha tutto ciò che un appassionato di orchidee può desiderare.
Si potrebbe pensare che sia una pianta per pochi, solo per i più esperti.
In realtà la Vanda è un’orchidea molto resistente che ama il caldo e la luce. Se puoi darle queste due cose e sei pronto a metterci l’impegno quotidiano di bagnarla, lei ti ricompenserà con fioriture tutto l’anno.
Non è una pianta difficile, ma è sicuramente impegnativa. Come tutte le cose impegnative però, sa dare grosse soddisfazioni.
Ecco di cosa parleremo
- Come cresce l'orchidea Vanda in natura
- Sviluppo e Pattern di crescita
- Fioritura – Quando fiorisce e quanto dura
- Sistemazione della Vanda in casa
- Luce – Quanta luce serve per crescere e fiorire
- Temperatura – Minime e massime
- Umidità e Ricircolo d'aria
- Annaffiatura – Come bagnare le orchidee Vanda
- Concimazione – Quando e come concimarle
- Propagazione – Come moltiplicare l'orchidea Vanda
- Problemi comuni – Come prevenirli e risolverli
- Conclusioni
Come cresce l’orchidea Vanda in natura
La Vanda è un genere di orchidea che conta più di 80 specie con origini che vanno dall’Asia fino all’Australia. La maggior parte di loro proviene da climi caldi ed umidi, dove crescono avvinghiate ai rami alti degli alberi con lunghe radici penzolanti in grado di assorbire l’acqua dalle piogge e dall’umidità atmosferica.
Queste orchidee sono quindi epifite (in rari casi litofite), in natura vivono sugli alberi e si sono adattate a vivere con le radici fuori dal suolo nell’intento di ricevere più luce.
Tra i tanti generi di orchidee, le Vanda sono tra le più esigenti in fatto di luce, la amano e per questo in natura le si trova nella parte alta degli alberi, sui rami alti, dove riescono a ricevere sole diretto per parte della giornata.
Sviluppo e Pattern di crescita
Come la Phalaenopsis, la Vanda ha uno sviluppo monopodiale e si sviluppa in altezza lungo il fusto centrale. Le foglie crescono una per volta alternandosi prima su un lato poi sull’altro e possono rimanere verdi e vive anche per 6-7 anni.
Col passare del tempo, la pianta diventa sempre più grande, ad un ritmo di 4-5 nuove foglie all’anno. Nel frattempo una o due foglie alla base potrebbero cadere, dando più spazio alle radici per crescere.
Le radici della Vanda si sviluppano solitamente nella parte bassa e possono raggiungere dimensioni considerevoli, raggiungendo quasi il metro di lunghezza. Sono forse la caratteristica più particolare e attraente di queste piante.
Questa orchidea è una pianta a crescita continua, non ha periodi di dormienza anche se in casa potrebbe rallentare il suo sviluppo durante le stagioni fredde a causa delle giornate corte e della luce scarsa.
Fioritura – Quando fiorisce e quanto dura
Raggiunta la maturità, le Vandacee possono arrivare a fiorire anche 4-5 volte all’anno con fioriture che possono andare da 5-6 fiori grossi a stelo, fino a 50 fiorellini nel caso del Rhynchostylis.
Gli steli rimangono fioriti all’incirca un mese, a seconda della specie (o ibrido), della temperatura e umidità.
Come far fiorire l’orchidea Vanda?
Queste piante fioriscono spontaneamente, non hanno bisogno di un particolare fotoperiodo o escursione termica per farlo. Basta darli:
- Tanta luce,
- temperature adeguate,
- annaffiature frequenti,
- e una buona concimazione.
Nonostante l’orchidea Vanda continui a crescere e fiorire tutto l’anno, durante l’inverno potrebbe rallentare considerevolmente se non si integra l’illuminazione con luci artificiali.
Di conseguenza anche le fioriture potrebbero essere sospese finché le giornate non si allungano e le condizioni ambientali non tornano ad essere accettabili. Solitamente con l’arrivo della primavera.
I nuovi steli crescono sempre dai nodi superiori a quelli della fioritura precedente. Non capiterà mai di veder spuntare un nuovo stelo floreale sotto ad uno già sfiorito. Man mano che il fusto cresce, la pianta produce nuove foglie e fa spazio a nuove fioriture.
Sistemazione della Vanda in casa
Le radici dell’orchidea Vanda possono essere alloggiate in vari modi, purché li si garantisca un’ottimo ricircolo d’aria. Ancor più delle Phalaenopsis, le Vanda temono il ristagno idrico e hanno bisogno di asciugare tra una bagnatura e l’altra.
Per questo motivo solitamente le si trova appese, con le radici aeree che crescono libere e con una piccola gabbietta intorno al colletto che ci da modo di agganciarla ad un appendi abiti, uno scaffale o al ramo di una pianta.
Questa ovviamente non è l’unica soluzione per coltivarla, l’orchidea Vanda può essere appesa in altre maniere e in ambienti molto caldi può anche essere cresciuta in vaso con substrato (come le Phalaenopsis ad esempio).
Qui sotto trovi le 4 sistemazioni più comuni in cui crescere questa orchidea con radici aeree.
Radice Nuda
La sistemazione classica e più utilizzata è quella a radice nuda, dove le radici della pianta crescono libere nell’aria senza alcun substrato.
É tra tutti il metodo più sicuro per coltivare la Vanda perché garantisce un’ottima ventilazione intorno al apparato radicale ed è facile tenerlo sotto controllo.
Le radici penzolanti della Vanda sono ciò che più contraddistingue questa orchidea e coltivarle a radice nuda è sicuramente il metodo che si avvicina di più al loro normale portamento in natura.
Vaso di Terracotta
L’orchidea Vanda può essere tenuta anche in vasi di terracotta senza utilizzare nessun tipo di terriccio. Il concetto è molto simile alla sistemazione a radice nuda, se non che le radici saranno in parte contenute nel vaso.
La terracotta ha il grosso vantaggio di essere porosa e traspirante, asciuga in fretta pur assorbendo acqua quanto basta per diradare un pochino le annaffiature.
Se hai la fortuna di trovare dei vasi in terracotta abbastanza capienti e con i fori sui lati ancora meglio.
Cestello di legno
Un altro ottimo sistema per alloggiare le radici e sostenere allo stesso tempo la pianta consiste nel utilizzare un cestello di legno per orchidee. Questi contenitori lasciano filtrare molta aria e possono essere appesi.
Puoi utilizzarli con un po’ di Bark a pezzatura grossa, selezionando solo i pezzetti più grandi, per dare sostegno alla pianta.
Col tempo le radici dell’orchidea cresceranno fuori dagli spazzi laterali del cestello, creando un effetto magnifico.
Vaso di Vetro
In molti vivai è facile trovare orchidee Vanda contenute in vasi di vetro, alcune volte parzialmente altre volte per intero. Il motivo è per lo più commerciale, queste composizioni sono molto belle esteticamente e possono essere messe al centro di un tavolo o su uno scaffale, ma non sono sempre l’ideale per la salute della pianta.
Con questo non voglio dire che non si possa coltivare una Vanda in vaso di vetro, ma che sicuramente bisogna avere particolari accortezze.
Il vaso dev’essere capiente per garantire un buon ricircolo d’aria. Inoltre deve contenere solo le radici, mentre il fusto e le foglie devono crescere fuori per beneficiare di più ventilazione. Se si trascurano queste due cose, la Vanda andrà rapidamente incontro a problemi fungini e marciume.
Luce – Quanta luce serve per crescere e fiorire
La Vanda è tra le orchidee che richiedono più luce, in Italia può ricevere tranquillamente il sole diretto per quasi tutto l’anno, purché si faccia attenzione ai raggi caldi a cavallo del mezzo giorno durante l’estate.
Questo non significa che è immune alle scottature sulle foglie ma fintanto che le temperature sono controllate e rimane ombreggiata durante le ore centrali della giornata nei mesi caldi, può ricevere tutta la luce che riesci a darle.
Se si vuole ottenere il massimo da queste piante, le orchidee Vanda dovrebbero ricevere tra i 35.000 e i 55.000 lux. Anche se possono regalare una o due fioriture all’anno anche in ambienti meno esposti al sole.
Ricorda che è un’orchidea a crescita continua, ma come la Cattleya e tutte le piante che amano la luce intensa, il suo metabolismo rallenta molto se tenuta all’ombra o durante le giornate invernali corte e poco luminose.
Proprio per questo, è raro vederle fiorite dal tardo autunno fino all’inizio della primavera. E non è di certo una pianta adatta a chi vive in case esposte a Nord, salvo che non si integri l’illuminazione con lampade da coltivazione.
Temperatura – Minime e massime
La Vanda è una pianta originaria dei climi caldi e anche in casa cresce bene a temperature comprese tra i 22°C e i 30°C. Sotto questo punto di vista si adatta molto bene al ambiente domestico.
É difficile parlare di temperatura massima nel suo caso, perché fintanto che rimane ben idratata può tollerare temperature anche oltre i 33-35°C per parte della giornata.
In questi casi però è meglio spostare l’orchidea in un posto un po’ più ombroso (o schermare con una tenda opacizzante) per evitare che il clima caldo in combinazione col calore dei raggi solari bruci il fogliame.
Durante l’inverno molte specie o ibridi di Vanda possono tollerare temperature minime di 13°C anche se personalmente sconsiglio di scendere sotto i 16°C.
Più la temperatura si abbassa più il metabolismo rallenta, la pianta cresce meno e di conseguenza anche le annaffiature vanno diradate. Questo è importantissimo se non si vuole incorrere in problemi fungini e marciume radicale.
Umidità e Ricircolo d’aria
Il tasso di umidità ideale per la Vanda è intorno al 70-80%, questo per lo meno è quello che trova in natura ed è il più favorevole per la sua crescita.
Per nostra fortuna questa orchidea sopporta bene climi più asciutti, come quello di casa, anche se questo comporta annaffiature più frequenti e un po’ di lavoro manuale.
L’ideale sarebbe quello di trovarle un posto in bagno o in cucina, che di solito sono gli ambienti più umidi di casa. Sempre senza andare a svantaggio della luce, che rimane per lei il fattore più importante in assoluto.
La ventilazione va di pari passo con l’umidità, più l’ambiente è umido più ricircolo d’aria dev’esserci.
Una buona U/R è ideale per mantenere aperti gli stomi della pianta e permetterle di fare fotosintesi ma l’aria umida e stagnante aumenta la probabilità di proliferazione di funghi.
Per questo è importante garantire alla Vanda una buona ventilazione, se necessario utilizzando un piccolo ventilatore. La pianta non si deve trovare in una galleria del vento, basta che l’aria intorno a lei resti in movimento, quanto basta a non farla stagnare.
In questo modo preveniamo il rischio di funghi sulle foglie e sui fiori e aiutiamo la traspirazione degli stomi.
Annaffiatura – Come bagnare le orchidee Vanda
L’orchidea Vanda ha bisogno di molta acqua ma è altrettanto importante aspettare che le radici asciughino tra una bagnatura e l’altra. Questo può avvenire in un paio di giorni (d’inverno) come in metà giornata (durante l’estate).
L’unico modo per capire quando annaffiare la Vanda è osservando e toccando le radici, non ci si può affidare al calendario o a schemi prefissati.
Le radici sono un po’ più legnose rispetto a quelle della Phalaenopsis, di color grigio quando sono asciutte e verdino quando sono bagnate. Questo ti permette di capire quando vanno bagnate e quando no.
Nel dubbio, sempre meglio lasciar asciugare le radici un po’ di più e poi bagnarle per bene.
- Radici asciutte, secche o grigie = Annaffia.
- Radici verdi, verdine o umide = Non annaffiare.
- Sei in dubbio? = Non annaffiare.
Durante l’estate l’apice delle radici è verde e attivo (violaceo in alcune specie) mentre d’inverno se non ricevono abbastanza luce diventa bianco e smettono di crescere.
Fai molta attenzione quando bagni a non fare andare acqua nelle ascelle fogliari, perché potrebbe far marcire il fusto. La Vanda è un’orchidea molto resistente ma questo è il suo tallone d’Achille.
D’estate, in ambiente ventilato o all’aperto il rischio non è così elevato, ma in casa, con ventilazione scarsa e durante le stagioni fredde se l’acqua tra le foglie non asciuga prima di sera possono dare il via ad infezioni fungine.
A seconda del clima in cui si trovano le orchidee, il metodo e la frequenza delle annaffiature può differire un po’.
Se coltivi le tue Vanda in un orchidario molto umido probabilmente ti basterà spruzzare dell’acqua sulle radici o annaffiarle con la canna, mentre in casa o all’aperto bagnarle per immersione permette di avere un po’ più di autonomia tra un ciclo d’innaffiatura e l’altro.
Vediamo meglio come bagnare le orchidee Vanda tenendo conto sia dell’alloggio che abbiamo scelto per loro (radice nuda, vaso o cestello) e della stagione.
Radice nuda o vaso di terracotta
Riempi un secchio capiente di acqua tiepida, possibilmente lasciata decantare un giorno per far evaporare il cloro. Immergi per 10-15 minuti le radici aeree dell’orchidea (o l’intero vaso di terracotta che le contiene) fino a sotto il colletto. In questo lasso di tempo le radici si saturano bene di acqua e dovrebbero tornare verdi, per lo meno le parti più giovani e meno “lignificate”.
Rimanendo esposte all’aria le radici della Vanda asciugano rapidamente quindi questo processo va ripetuto spesso. Solitamente ogni giorno durante l’estate e ogni 2-3 giorni d’inverno.
Puoi riutilizzare la stessa acqua più volte, rabboccala quando serve e sostituiscila ogni 4-5 giorni.
Cestello in legno
Quando si coltivano le Vanda in cestello di legno, solitamente si utilizza anche del Bark molto grosso o altro substrato per dare supporto alla pianta. Se è così puoi annaffiare l’orchidea abbondantemente dall’alto perché il substrato trattiene una piccola riserva d’acqua che manterrà le radici umide più a lungo.
Nel caso in cui il cestello venga utilizzato senza corteccia, ma solo per contenere le radici aeree della pianta, puoi procedere con l’immersione come spiegato nel paragrafo sopra.
Vaso di vetro
La Vanda in vaso di vetro ha il vantaggio di poter essere annaffiata senza doverla spostare dal posto in cui si trova. Basterà versare dell’acqua tiepida fino a coprire tutte le radici e svuotarla circa 10 minuti dopo.
Col tempo, l’acqua calcarea del rubinetto lascerà un alone sul vaso e andrà pulito.
Le radici dell’orchidea tendono ad asciugare più lentamente in vetro rispetto agli altri metodi, perché offre meno ricircolo d’aria. Questo può portare le radici a marcire, per evitarlo bisogna evitare ristagni sul fondo del vaso e aspettare sempre che l’apparato radicale sia ben asciutto.
Concimazione – Quando e come concimarle
La Vanda è un’orchidea esigente e richiede buone dosi di concime bilanciato contenente tutti i macro e microelementi necessari al suo sviluppo.
Il classico concime NPK 20-20-20 alternato al Nitrato di Calcio danno ottimi risultati.
Prima di parlare dei vantaggi della fertirrigazione, ti spiego come concimare l’orchidea Vanda nel modo classico.
Durante la stagione di crescita attiva (dalla primavera fino a metà autunno) si può concimare ogni 3 annaffiature ad un dosaggio di 1,5gr/l (al massimo 2gr/l quando la pianta è in condizioni di luce ottimale) a radice umida.
Praticamente prima si bagnano le radici con acqua e poi si procede ad immergerle nella soluzione nutritiva. Questo previene il rischio di bruciare le radici asciutte con alte dosi di concime.
Alterna una concimazione con 20-20-20 ad una con Nitrato di Calcio (per integrare il calcio che non è presente nel primo fertilizzante) con lo stesso dosaggio.
Non mischiare i due concimi nella stessa soluzione perché reagiscono chimicamente facendo precipitare il fosforo.
Nei mesi freddi il dosaggio di fertilizzante deve calare gradualmente, (1g/l o meno) perché la pianta rallenta la crescita e così anche il consumo di nutrienti.
Se integri l’illuminazione con luce artificiale puoi continuare la concimazione a pieno regime anche durante l’inverno.
Concimare con la fertirrigazione
Un metodo ancora più efficace per concimare le orchidee è la fertirrigazione, che consiste nel fertilizzare le piante ad ogni annaffiatura con basse dosi di concime. Dopo 3 fertirrigazioni si bagna 1 volta con sola acqua per sciacquare eventuali accumuli di sali.
Un po’ come se la pianta ricevesse un pasto al giorno invece che un’abbuffata domenicale una volta sola a settimana.
La fertirrigazione garantisce costantemente il nutrimento alla pianta e riduce il rischio di bruciare le radici della Vanda con una soluzione troppo concentrata. In particolar modo gli apici radicali che sono molto sensibili all’elevata salinità.
Nel caso della Vanda la fertirrigazione funziona così:
- 3 annaffiature con 0,5-0,75g/l di concime 20-20-20.
- 1 Risciacquo con sola acqua.
- 3 annaffiature con 0,5-0,75g/l di nitrato di calcio.
- 1 Risciacquo con sola acqua.
Nel post su come concimare le orchidee in modo semplice approfondisco i vantaggi di questo metodo rispetto a quello classico.
Propagazione – Come moltiplicare l’orchidea Vanda
La propagazione della Vanda può avvenire in due modi, da seme o attraverso la produzione di keiki basali. Per la prima possono volerci anni prima che una di semi giunga a maturazione, e ancor di più affinché la pianta cresca fino a raggiungere la maturità.
Non ho esperienza pregressa con la riproduzione da seme di queste piante per cui in questo articolo mi concentrerò sulla propagazione per agamia, e cioè da keiki.
I keiki sono delle giovani piantine che possono crescere dalla base della Vanda e che portano nel loro DNA gli stessi identici geni della pianta madre.
A differenza della Phalaenopsis, la Vanda non crea keiki sugli steli ma solo dal fusto, solitamente dalla base. Da qui il nome Keiki basali.
Quando le giovani piantine hanno prodotto radici autonome lunghe 10-20cm sono in grado di sopravvivere autonomamente e possono (non devono) essere staccate dal fusto della madre.
Per farlo puoi aiutarti con una lama affilata e sterilizzata con candeggina, alcool o fiamma.
Problemi comuni – Come prevenirli e risolverli
L’orchidea Vanda è soggetta a problemi di natura fungina dovuti al clima umido in cui dovrebbe crescere. Queste infezioni possono colpire le foglie, il fusto, l’apice o anche le radici della pianta.
Per prevenirli è importante offrire all’orchidea una buona ventilazione in modo che l’aria umida non ristagni intorno alla pianta. All’aperto il problema spesso non sussiste, ma quando la Vanda è tenuta in casa e l’ambiente è umido, potrebbe essere necessario avere un ventilatore che tenga l’aria in movimento.
Un altro problema comune a queste orchidee è il ristagno d’acqua tra le ascelle fogliari, spesso dovuto ad una scorretta annaffiatura. Se l’acqua non ha modo di asciugare prima di sera, o ristagna troppo a lungo può portare il fusto a marcire. Il primo sintomo solitamente sono foglie gialle che ingialliscono dall’attaccatura col fusto.
Se la pianta è affetta da infezioni fungine si può trattare con un antifungino sistemico a largo spettro contenente il Fosetil alluminio, come Aliette. Questo prodotto è facile da reperire online o presso molti consorzi agrari.
Questa orchidea invece, è piuttosto resistente al attacco di parassiti animali perché ha spesso tessuti molto resistenti.
Conclusioni
Come abbiamo visto, la Vanda è un’orchidea che richiede mota luce e un certo impegno quotidiano. Le annaffiature sono molto frequenti e questo può diventare un problema quando ci si allontana da casa per un weekend.
Ma se questo non è un problema per te e hai chi può sostituirti quando sei fuori casa, non c’è motivo per non aggiungerne almeno una alla propria collezione.
É grande, si adatta bene al clima di casa, è resistente, ha fiori belli e colorati, e fiorisce anche 4-5 volte all’anno. Cosa si può chiedere di più a un’orchidea?
Grazie per la chiarezza e e le spiegazioni dettagliate speriamo che la mia vanda possa stare bene
Grazie a te Palmina, in bocca al lupo !
Purtroppo le mie due vanda non crescono e non muoiono pur osservando i consigli.
Non crescono le radici e le foglie nuove crescono lentamente, da considerare che i fiori non si vedono da anni.
Posizione a sud finestra al sole periodo invernale, concime 20 20 20 e nitrato con cadenza rigorosamente segnata sul block notes per non sgarrare.
Non posso dire che stia morendo ma nemmeno che campi rigogliosamente, l’ unica considerazione potrebbe essere un pò l’ umidita dell’ aria che è bassa ma nebulizzo spesso.
Le mie radici non sono sempre verdi verdi (anche quando le bagno) ma più grigio/bianco, possibile che ogni 2 sia poco lasco per farle asciugare? piacerebbe invirti delle foto.
Buongiorno Francesco, le piante in questione come le bagni? Nebulizzi o immergi le radici in acqua?
Puoi inviare delle foto all’indirizzo email che trovi a fondo pagina.
Un saluto