Lampade per piante

Tra le tante cose che si possono implementare nella coltivazione domestica, iniziare ad utilizzare lampade per illuminare meglio le nostre piante è senz’altro la migliore. Integrare la luce solare con quella artificiale nove volte su dieci porta a risultati degni di nota. Le piante crescono più veloci, diventano più robuste e fioriscono di più. Tutto ciò che bisogna fare è scegliere le giuste lampade LED e posizionarle alla giusta distanza dal fogliame, e il gioco è fatto.

Le mie lampade per piante a LED preferite

Qui sotto trovi una breve lista delle lampade LED per piante che preferisco. Alcune le ho provate personalmente, altre le ho viste in azione da amici. Se utilizzate nel modo giusto portano tutte ad ottimi risultati, tenendo sempre in considerazione le esigenze delle piante che stiamo coltivando, lo spazio a disposizione e la distanza tra la lampada e il fogliame.

lampada led sansi 15w piante

2 Lampade LED Sansi da 15W

Ideale per chi coltiva su scaffali dove la distanza tra le piante e la lampada è ridotta.

lampada per piante sansi 24w

Lampada Sansi da 24W

Versione leggermente più performante del 15W, adatto a specie più esigenti o per coprire un’area più ampia.

lampada led piante sansi 36W

LED Sansi da 36W

Permette di coprire un’area di 50×50 garantendo abbastanza luce da soddisfare le esigenze della maggior parte delle piante d’appartamento.

Lampada a strisce led da coltivazione

Strisce led con timer integrato

Strisce LED molto facili da installare e ottime per piante poco esigenti. Sono ideali per scaffali con ripiani bassi perché devono stare vicine al fogliame.

lampada da coltivazione per piante

Plafoniera LED 75W ad altissima resa

Lampada LED per piante semi professionale ad altissima resa. Spider Farmer è un’azienda americana leader nella produzione di lampade da coltivazione, sia industriale che non.

luce artificiale per piante spider farmer

Grow Light Spider Farmer (200-480W)

Lampada da coltivazione con Diodi Samsung LM301B, con doppio spettro luminoso e dimmer integrato per regolare la potenza. L’opzione perfetta per chi vuole il meglio che c’è sul mercato ed è disposto a spendere.

attacco e27 con clip e doppio braccio pieghevole

Supporto per 2 lampade E27 con Clip

Comodo e pratico supporto per lampade Sansi, munito di clip per l’ancoraggio a mensole o scaffali e doppio braccio pieghevole.

grow light led fecida 65W

Grow Light Fecida 65W

Ottima Grow Light semi professionale nel rapporto qualità/prezzo. Emette una luce ricca e potente con solo 65W di consumo e possibilità di dimmerare.

grow light niello 390W

Grow Light Niello QB4

Lampada molto performante a buon prezzo. L’emissione luminosa prodotta permette di coltivare piante molto esigenti che naturalmente crescono in pieno sole.

Che tipo di luce serve per le piante?

Tra le varie tipologie di lampade utilizzate per le piante troviamo il LED, i neon, le lampade a fluorescenza compatte, quelle agli alogenuri metallici e le HPS (fosforo ad alta pressione). Se in passato la scelta tra una tecnologia e l’altra era soggettiva, grazie alle performance sempre migliori e al prezzo via via più contenuto, ad oggi ricade senz’altro sui LED. Per lo meno per quanto riguarda le piante d’appartamento.

Non tutti i LED sono uguali, tra i vari fattori da tenere in considerazione troviamo:

  • Potenza (espressa in watt)
  • Emissione luminosa (espressa in lux o meglio ancora in μmol/s/m2)
  • Qualità della luce (percentuale di frequenze luminose fruibili dalle piante)
  • Temperatura (espressa in kelvin)

Ciascuno di questi fattori va considerato nella scelta della lampada adatta alle proprie piante e esigenze.

Potenza

La potenza di una lampada indica la quantità di watt consumati in un’ora di utilizzo, a parità di efficienza più il wattaggio è alto e maggiore è l’emissione luminosa. Generalmente una lampada potente va tenuta ad una distanza maggiore dalle piante rispetto ad una più debole, il che permette di avere una superficie illuminata maggiore.

Per esempio, una lampada Sansi da 36W può coprire un’area tre volte maggiore rispetto ad una da 15W offrendo più o meno la stessa quantità di luce.

Emissione luminosa

L’emissione luminosa viene “volgarmente” misurata in lux, e il rapporto tra la quantità di lux e il consumo (in Watt) ne determina l’efficienza. In realtà è ormai noto che il lux non è l’unità di misura più appropriata per misurare la quantità di luce realmente disponibile per le piante poiché prende in considerazione frequenze luminose per loro inutili. Come ad esempio le tonalità del verde che vengono riflesse dalle foglie senza influenzare la fotosintesi.

I PPDF, che indicano la densità dei fotoni che colpiscono la superficie di coltivazione, danno una misurazione più appropriata della quantità di luce realmente utilizzata dalla pianta. Purché la qualità della luce rientri in buona parte nelle radiazione dette PAR.

Qualità della luce

La qualità della luce di una lampada per piante indica la quantità (espressa in percentuale) di frequenze luminose utili al compimento delle funzioni metaboliche, prima tra tutte la fotosintesi clorofilliana. Ad oggi la maggior parte delle luci artificiali usate per la coltivazione hanno uno spettro molto ampio chiamato full spectrum che è particolarmente ricco nelle frequenze del blu e del rosso. Nonostante ai nostri occhi la luce appaia bianca e brillante.

Temperatura

La temperatura di calore di una lampada è espressa in Kelvin (K) e può variare da molto fredda (7000-9000K) a calda (2700K). Questo valore è dettato dalla prevalenza di emissioni luminose blu, nel caso di luce fredda, o rossa nel caso di luce calda.

In linea generale possiamo riassumere che la luce blu favorisce una crescita più compatta delle piante, mentre quella rossa provoca un allungamento maggiore degli internodi ma favorisce una fioritura più ricca. Questa distinzione era particolarmente evidente quando le tecnologie a disposizione erano il neon, l’MH o l’HPS. Ad oggi, con le lampade LED full spectrum la rilevanza della temperatura di calore si è ridotta perché si tende ad avere una luce bianca che ricrea quella del sole, molto ricca sia di radiazioni blu che rosse.

Quanti watt deve avere una lampada per piante?

Il wattaggio della lampada dipende dalle esigenze delle piante che si intende illuminare (se sono da ombra, intermedie o da luce diretta) e dalla distanza alla quale viene posizionata dal fogliame. La luce artificiale riduce drasticamente all’aumentare della distanza, ed è quindi importante scegliere un bulbo (o plafoniera) adatto allo spazio che si vuole illuminare.

Ipotizzando di avere piante mediamente esigenti e di voler utilizzare lampade dello stesso wattaggio per illuminarle tutte, possiamo dire che:

  • Un LED da 15W va tenuta a circa 20cm dalle piante
  • Uno da 36W va tenuta a 30-40cm
  • Uno da 60W ad una distanza di 50-60cm

Prendi questi dati con le pinze perché, come detto, non tutte le piante hanno le stesse esigenze luminose e il wattaggio non è l’unico fattore da tenere in considerazione.

Se pensiamo alla luce come ad un flusso di fotoni quello che veramente importa è la quantità totale di fotoni che la pianta riceve a fine giornata. E quindi il tempo è un elemento altrettanto rilevante.

Quante ore di luce artificiale serve alle piante?

Il numero di ore giornaliere in cui la lampada deve rimanere accesa può variare a seconda che venga utilizzata come integrazione della luce solare o come unica fonte luminosa. Nel caso della maggior parte delle piante d’appartamento, cioè di origine tropicale, è buona norma fornire 10-14 ore di luce al giorno.

Se l’ambiente di coltivazione è ben illuminato dal sole per parte della giornata è possibile spegnere le lampade e riaccenderle nelle ore più buie, automatizzando il procedimento con un semplice timer analogico o uno smart. Durante l’inverno o nelle giornate piovose conviene mantenere le lampade accese continuativamente per circa 12 ore al giorno così da compensare il calo di luce naturale.

Sei un amante delle orchidee? Allora potrebbe interessarti questo post.