Pothos Cura: Come curare l’Epipremnum aureum in casa dalla A alla Z

In questa guida alla coltivazione del Pothos, parleremo nel dettaglio delle cure di cui questa pianta ha bisogno per crescere forte e vigorosa in casa.

E non parlo di farla sopravvivere. Quello è facile. Ma di farla crescere al meglio delle sue possibilità. Bella piena e con foglie grandi quasi come una mano.

Al termine della lettura saprai tutto ciò che serve sapere su come curare l’Epipremnum aureum (il Pothos appunto), dal clima all’annaffiatura, dal rinvaso alle cure periodiche per mantenere la pianta in piena forma.

Bene! Non perdiamo altro tempo e andiamo dritti al sodo.

L’Epipremnum aureum, comunemente noto come Pothos o Potos è una pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Aracee, molto diffusa nelle nostre case per la sua resistenza e versatilità.

É una pianta molto clemente, che ci perdona molti errori. Sopravvive in stanze ombrose, resiste alla siccità e non necessita di particolari cure.

Proprio per questi motivi si tende a trascurarlo e sottovalutarlo. Tant’è che solo in pochi provano la gioia di vederlo crescere al massimo della sua maestosità.

Se sai come curare il Pothos, saprai che questa pianta non ha nulla da invidiare ad altri membri della famiglia, come la Monstera deliciosa o l’adansonii.

pothos cresce in natura su un albero
Esempio di come il Pothos cresce in natura

Epipremnum aureum – Come curare il Pothos

Il Pothos è una tra le piante d’appartamento più facili da curare, sopravvive sia all’ombra che al pieno sole, recupera molto velocemente dallo stress ed è resistente nei confronti di molte malattie fungine.

Si adatta benissimo al clima domestico, sia dal punto di vista della temperatura che dell’umidità.

Le 2 cose più importanti da tenere a mente sono:

  • Luce
  • Acqua

Una volta calibrati questi due fattori il 90% del lavoro è fatto, e il successo è quasi assicurato.

Grazie alla suo sviluppo in tralci, il Pothos può essere coltivato sia cadente che rampicante. Permettendoci di posizionarlo su di una mensola o all’interno di un vaso appeso.

Col passare del tempo, la pianta tende a diventare molto lunga, e perdendo le foglie più vecchie inizia a spogliarsi alla base. Puoi rimediare a questo inevitabile processo invasando nuove talee o avvolgendo i tralci spogli all’interno del vaso.

Bene, dopo questa rapida introduzione vediamo più nel dettaglio come prendersi cura del Pothos.

Partendo dall’elemento più importante, la luce.

Luce – Dove posizionare il Pothos?

Per crescere veloce e vigoroso il Pothos ha bisogno di luce abbondante e diffusa per quasi tutto il giorno. Anche il pieno sole è tollerato per qualche ora, purché non si tratti del sole caldo estivo, che rischia di provocare bruciature sulle foglie.

Posiziona il Pothos vicino ad una finestra luminosa, possibilmente esposta a sud-est o sud-ovest, in modo che riceva luce diffusa per buona parte della giornata, più una o due ore di sole diretto al mattino presto o alla sera.

dove posizionare il pothos

In queste condizioni ideali, la pianta cresce al massimo delle sue possibilità. Veloce, piena, con internodi corti e foglie sempre più grosse e variegate.

E se non ho una stanza così luminosa? cosa succede se posiziono il Pothos all’ombra?

Se messo troppo lontano dalla finestra o in un angolo ombroso della stanza accade che:

  • Il Pothos non cresce o cresce poco.
  • La pianta inizia a filare e gli internodi si allungano.
  • Le foglie rimangono piccole
  • Si perde la variagatura tipica del Epipremnum aureum. Le foglie tornano verdi.

Fortunatamente la vita non è fatta di bianchi e neri, e nella maggior parte dei casi finiamo per posizionare il Pothos in un posto buono. Non ideale ma neanche pessimo.

Il risultato è che la pianta cresce sana e bella ma non raggiunge il massimo del suo splendore.

Temperatura – Ideale, minima e massima

Il Pothos si adatta benissimo alla vita in appartamento, con temperature comprese tra 18-30°C, dove l’ideale è di 20-26°C. La temperatura minima invece è di 13-15°C.

Una volta che le temperature sono stabili sopra questa soglia, il Pothos può essere spostato all’esterno con ottimi benefici. Sia dal punto di vista della crescita che della resistenza.

Durante le giornate molto calde (>30°C) bisogna riparare la pianta dal sole diretto o aumentare l’umidità nella stanza, per evitare che le foglie si ammoscino per l’eccessiva dispersione d’acqua.

Nei mesi freddi bisogna fare attenzione alle correnti d’aria fredda o agli spifferi che possono provocare necrosi, cioè macchie nere o marroni sulle foglie. Tanto più gravi quanto il freddo è intenso o prolungato.

Umidità – Quando fare attenzione

Per quanto l’Epipremnum aureum sia una pianta d’origine tropicale, non necessita di umidità particolarmente alta per crescere. Nella maggior parte dei casi un tasso del 40-60% è più che sufficiente affinché si sviluppi senza manifestare sintomi come punte delle foglie secche.

Va però fatta una precisazione.

Se le altre condizioni ambientali (luce e temperatura) e colturali (acqua e fertilizzante) sono buone, aumentare il tasso di umidità al 70-80% porta ad una crescita più rapida e vigorosa.

In poche parole, il Pothos apprezza gli ambienti umidi, ma resiste bene anche quando l’aria è più secca.

Se l’umidità ambientale scende sotto al 30% le punte delle foglie rischiano di seccare e diventare marroni a causa della disidratazione periferica. Questo è dovuto a due fattori:

  1. L’aria secca aumenta la dispersione di acqua dalle foglie.
  2. La pianta chiude gli stomi per contrastare la disidratazione. Cosa che influisce negativamente sul trasporto di acqua all’interno dei canali linfatici.

Anche se il danno rimane spesso limitato, cerca comunque di fare il possibile per aumentare l’umidità nelle vicinanze della pianta. Nebulizzando acqua sulle foglie, spostandola in una stanza più umida o utilizzando un umidificatore per piante.

Annaffiatura – Ogni quanto va bagnato il Pothos?

Il Pothos va annaffiato quando il terriccio è completamente asciutto, al fine di garantire una buona alternanza tra acqua e aria (in particolare ossigeno) tra le cavità del terreno.

Questo può essere ogni 3-4 giorni in estate o ogni 7-10 giorni durante l’inverno. A seconda della velocità con cui l’acqua viene assorbita o evapora nell’aria. Oltre che dalla dimensione della pianta e del vaso in cui cresce.

Ci sono due metodi efficaci per capire quando bagnare il Pothos:

  • Infilando il dito 3-4cm nel terriccio per sentire se è asciutto. In tal caso non rimarranno particelle attaccate al dito.
  • Sollevando la pianta e bagnandola quando il vaso è leggero. Tecnica che richiede un po’ più di esperienza e sensibilità.

Una volta che il terriccio è asciutto, bisogna bagnare il Pothos abbondantemente, in modo che il terriccio sia completamente saturo d’acqua. Permetti all’eccesso di drenare dai fori del vaso e rimuovi l’acqua che rimane nel sottovaso.

Praticamente si da il pieno d’acqua alla pianta e si aspetta che asciughi completamente. Così facendo le radici crescono forti grazie all’ottima ossigenazione e allo stesso tempo si evitano problemi di ristagno idrico che porta all’asfissia radicale e provoca marciume.

Causa principale per cui il Pothos ha foglie gialle e muore.

Pothos foglie gialle e marroni

Inoltre, permettendo sempre ad un pochino d’acqua di drenare dai fori del vaso si ha un lieve risciacquo ogni volta che si innaffia. Evitando che il calcare dell’acqua di rubinetto si accumuli e causi ulteriori problemi.

Substrato – Quale terriccio serve per il Pothos?

Il Pothos non ha bisogno di un substrato specifico per crescere, il classico terriccio universale è un ottimo punto di partenza che da solo può portare buoni risultati. A differenza di altri materiali richiede però un po’ più di precisione nelle annaffiature, perché tende a trattenere molta acqua a scapito dell’aria.

La torba (materiale di cui è composto il terriccio universale) tende a diventare idrorepellente quando è asciutta, e fa scivolare via l’acqua invece che assorbirla.

Motivo principale per cui spesso, quando annaffiamo, l’acqua scivola via lungo il vaso anziché attraversare il terriccio.

Per migliorare le caratteristiche fisiche del terriccio universale consiglio di mischiare circa il 20% di perlite, in modo da ottenere un mix più soffice e arioso. Che se compatta meno e si impregna d’acqua più facilmente.

In alternativa puoi acquistarne uno già pronto all’uso come questo. Contenente anche concime naturale per i primi 3-6 mesi dopo il rinvaso.

Rinvaso – Quando e come cambiare vaso

Il Pothos va rinvasato mediamente ogni 1-2 anni, quando la pianta è cresciuta molto o il terriccio è diventato duro e compatto. É consigliato effettuare il travaso durante la stagione attiva di crescita, solitamente primavera e estate, in modo che la pianta possa beneficiare fin da subito dello spazio extra a disposizione.

Tieni presente che l’Epipremnum aureum (così come molte altre varietà di Pothos) tende a svilupparsi meglio quando le radici hanno riempito bene il panetto di terra. Quindi non rinvasarlo troppo presto e non spostarlo mai in un vaso troppo grande.

Il momento ideale per cambiare il vaso è quando le radici non hanno quasi più spazio per crescere, al punto che diventa faticoso estrarre la pianta dal contenitore. E di rinvasarla in un vaso 3-5cm più grande. Non di più.

Pothos cure e rinvaso

Il procedimento per rinvasare il Pothos è molto intuitivo e consiste nel:

  1. Svasare la pianta dal vaso in cui si trova. Schiacciare i bordi del vaso o picchiettarli può aiutare a sfilare il panetto di radici con più facilità.
  2. Rimuovi il terriccio in eccesso dalle radici. Non c’è bisogno di essere particolarmente precisi.
  3. Aggiungi 1-2 centimetri di argilla espansa sul fondo del vaso che intendi utilizzare. Questo migliorerà il drenaggio ed eviterà che l’acqua in eccesso si depositi nel vaso.
  4. Metti una manciata di terriccio nel nuovo contenitore.
  5. Posiziona le radici del Pothos al centro del vaso, all’altezza che desideri interrarle.
  6. Riempi i gli spazzi vuoti ai bordi del vaso con il terriccio.
  7. Premi con delicatezza la superficie del terriccio con le mani, in modo che la pianta si assesti.
  8. Innaffia abbondantemente il Pothos, permettendo all’acqua in eccesso di drenare via liberamente.
  9. Se dopo l’annaffiatura il substrato si è compattato, rabbocca con dell’altro terriccio fino a portarlo al livello desiderato.

Concimazione – Come concimare il Pothos

La concimazione del Epipremnum aureum viene fatta con un fertilizzante per piante verdi e va fatta quando la pianta è in fase di crescita attiva, i tralci si allungano e sviluppa nuove foglie.

Per quanto questo solitamente coincida con la bella stagione, il Pothos non va concimato sempre e solo durante la primavera e l’estate.

Se posizionato vicino ad una finestra luminosa, è probabile che continui a crescere anche durante l’autunno e l’inverno. E va quindi fertilizzato anche in questo periodo.

Al contrario invece, se il Pothos non riceve abbastanza luce la crescita potrebbe fermarsi. E a questo concimarlo non ha alcun senso perché non sarebbe in grado di utilizzare il nutrimento che gli abbiamo dato.

Per farla breve, concima il Pothos quando vedi che sta creando nuove foglie. Utilizza un fertilizzante completo ad alto tenore di azoto. Che sia in forma liquida, granulare o a lento rilascio.

Puoi trovare più informazioni sui concimi per il Pothos e il dosaggio a questo link.

Potatura – Come tagliare e infoltire il Pothos

I tralci del Pothos possono essere tagliati con lo scopo di contenere la lunghezza della pianta o promuovere la formazione di una chioma più densa e fitta. Gli steli potati possono essere fatti radicare all’interno del vaso per infoltire la pianta madre.

come potare il pothos

L’apice degli steli (o tralci) viene chiamato meristema apicale e contiene degli ormoni chiamati auxine che promuovono la crescita in verticale della pianta.

Questo in natura la spinge a svilupparsi verso l’alto alla ricerca di più luce.

Fintanto che l’apice rimane intatto, il Pothos tende a crescere sempre più lungo senza mai creare delle ramificazioni dai nodi sottostanti. Le cui gemme rimangono dormienti.

Nel momento in cui lo stelo viene tagliato, la perdita del meristema apicale porta le auxine a ridistribuirsi nei nodi sottostanti, riattivando le gemme dormienti e promuovendo la formazione di uno o più nuovi steli

Cioè che accade in sostanza, è che dai nodi rimasti sulla pianta nasceranno delle nuove ripartenze. Solitamente 1 o 2 da ciascun tralcio, che col tempo conferiranno un aspetto più folto e compatto alla pianta.

Per questo motivo, anche se si vuole far crescere il Pothos in lunghezza, è consigliabile potare di tanto in tanto gli apici dello stelo. In modo da innescare più volte questo processo nell’arco della vita della pianta.

Propagazione – Come riprodurre il Pothos

Grazie alla sua crescita generosa e alla facilità di radicazione, il Pothos viene riprodotto quasi esclusivamente per talea. Cioè tagliando delle porzioni di tralcio lungo gli internodi e facendole radicare singolarmente in acqua o in terriccio.

Come far radicare le talee in acqua

Affinché la propagazione avvenga con successo è fondamentale che ciascuna talea abbia almeno un nodo, dal quale cresceranno le future foglie. Oltre questo è consigliabile avere almeno una foglia, in modo che la futura piantina possa compiere fotosintesi fin da subito.

Il processo di radicazione avviene solitamente in acqua o in terriccio, anche se si possono utilizzare innumerevoli substrati diversi. Come perlite, sfagno, fibra di cocco e anche materiali sintetici.

Puoi trovare l’intero procedimento su come propagare il Pothos per talea in questo post.

Una volta che la talea di Pothos ha radicato diviene ufficialmente una pianta vera e propria, con tutti gli organi necessari a crescere autonomamente.

A questo punto, se la talea si trova in terriccio puoi iniziare a trattarla come una pianta adulta. Se invece si trova in acqua puoi trasferirla in terriccio o continuare a coltivare il Pothos in acqua.

Parassiti

Tra i parassiti che possono infestare il Pothos ci sono una serie di insetti comuni a molte piante d’appartamento, come:

  • Afidi
  • Cocciniglia
  • tripidi
  • ragnetti rossi (acari)
  • mosca bianca

Questi insetti vengono detti fitofagi, perché si nutrono della linfa contenuta all’interno delle cellule della pianta grazie al loro apparato succhiatore.

Oltre che causare danni estetici, riducono la capacità dell’Epipremnum di compiere la fotosintesi e indeboliscono pesantemente il suo sistema immunitario. Le punture inferte da questi parassiti possono introdurre batteri e virus all’interno dei tessuti della pianta, aggravando ulteriormente la situazione.

Un’infestazione in stadio precoce può essere curata con l’utilizzo di prodotti generici come il Polysect o prodotti oleosi come olio di neem o olio minerale bianco. Nel caso in cui il problema fosse già diffuso bisogna ricorrere a prodotti specifici per ciascun parassita.

Nella tabella qui sotto trovi più informazioni a riguardo.

PrevenzioneCura specifica
Afidiolio di neem / olio minerale biancoCloser
Coccinigliaolio minerale bianco o sapone molle di potassioCloser
Tripidiolio di neem / olio minerale biancoSpinosad o Piretro
Acari o ragnetti rossiolio di neem / olio minerale biancoAcaricida
Mosca biancaolio di neem / olio minerale biancoCloser

Malattie

Per quanto il Pothos sia una pianta estremamente resistente nei confronti di malattie di vario genere, nell’arco della sua vita è comunque possibile che soffra di infezioni fungine o batteriche. Tipiche di luoghi umidi e con scarso ricircolo d’aria.

Queste malattie, oltre a causare danni visibili sulle foglie, possono compromettere seriamente la salute della pianta fino a portarla alla morte.

In particolar modo troviamo il Pythium e la Phythophtora, due funghi patogeni che colpiscono l’apparato radicale in presenza di ristagno idrico,e che fanno marcire le radici impedendo al Pothos di assorbire l’acqua e i nutrienti di cui ha bisogno.

Pothos foglie nere malattia fungina

Gli esemplati affetti da funghi patogeni vanno isolati immediatamente per evitare che l’infezione possa estendersi ad altre piante. Successivamente vanno trattati con un fungicida sistemico.

Rispetto al marciume radicale, altre malattie che riguardano esclusivamente le foglie risultano più facili da contenere e curare. Rimuovendo le foglie malate e mantenendo mossa l’aria circostante la pianta.

Mentre le malattie fungine dilagano rapidamente in ambienti freddi, quelle batteriche prediligono temperature più alte.

Ad ogni modo, batteri e funghi vanno presi seriamente, perché possono diffondersi molto rapidamente e arrivare ad infettare altre piante in pochi giorni.

Problemi comuni

Premesso che l’Epipremnum aureum è una pianta estremamente facile da curare, ed una delle più resistenti e “problem free” che si possano trovare, ci sono comunque delle problematiche a cui si può andare incontro quando lo si coltiva.

Tra i problemi più comuni nel Pothos troviamo:

La fortuna è che, fatta eccezione per il marciume radicale, una volta risolto il problema il Pothos si riprende molto velocemente dallo stress.

Conclusioni

Come hai visto, al Pothos bastano poche cure per crescere e prosperare. Se hai la fortuna di avere una finestra ben esposta e luminosa sei già a metà strada.

A quel punto basta annaffiare quando il terriccio è asciutto, concimare durante la fase di crescita attiva e rinvasare la pianta ogni 1 o due anni.

Col passar del tempo l’Epipremnum crescerà lungo, anche troppo lungo, portandolo inevitabilmente a svuotarsi alla base e perdere il suo aspetto pieno e compatto. Ma con le giuste tecniche di potatura sarà possibile accorciare la chioma e usare le parti tagliate per rinfoltirla.

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