Il Rinvaso del Pothos: Quando farlo e che terriccio usare

In questo breve articolo parlerò nel dettaglio del rinvaso del Pothos, nell’intento di chiarire qual è il momento dell’anno migliore per farlo, come capire quando è necessario cambiare il vaso e che contenitore scegliere per alloggiarla.

Oltre che guidarti nella scelta di un terriccio che si adatti alle esigenze della pianta e che faciliti al tempo stesso le sue cure. Ci tengo a precisare che le stesse informazioni che troverai scritte qui valgono anche per lo Scindapsus, fratello alla lontana del Epipremnum aureum.

Andiamo dritti al sodo.

Rinvaso del Pothos e terriccio

Quando rinvasare il Pothos?

Il Pothos va rinvasato ogni anno per dare alla pianta nuovo terriccio e spazio in cui sviluppare le radici. Il periodo ideale per il rinvaso coincide solitamente con l’inizio della primavera, in modo da avvantaggiarsi di tutta la bella stagione per permettere al Pothos di crescere e colonizzare il nuovo vaso.

La particolarità che contraddistingue il Pothos, è che cresce meglio quando le radici hanno riempito per bene il panetto di terra. Principalmente perché, se il vaso è stretto, il terriccio asciuga più velocemente permettendo un miglior ricircolo d’aria al suo interno.

É importante utilizzare un vaso poco più grande di quello precedente. 2-4cm di diametro in più sono sufficienti. E non anticipare troppo il rinvaso.

Per essere più chiari, il vaso del Pothos andrebbe cambiato quando le radici hanno occupato quasi tutto lo spazio a disposizione. Ma prima che la pressione del vaso le schiacci.

Visto che una foto spiega più di mille parole guarda l’immagine qui sotto.

Come capire quando cambiare vaso al pothos

Rinvasare il Pothos in ritardo può causare uno stress notevole alla pianta, tanto da porovocare uno stop nella crescita, ingiallimento delle foglie più vecchie e successiva caduta e perdita di vigore.

Come rinvasare il Pothos?

Il procedimento per rinvasare il Pothos è molto semplice e intuitivo, si procede così:

  1. Estrai la pianta dal vaso in cui si trova. Premere o picchiettare sui bordi esterni del contenitore ti aiuterà a svasarla senza dover tirare i tralci e rischiare di romperli.
  2. Rimuovi il terriccio dalle radici grattando delicatamente con le dita. Non c’è bisogno di toglierlo tutto, limitati ad asportare le parti che vengono via con facilità.
  3. Districa un pochino le radici, specialmente quando hanno iniziato a spiralizzarsi. Questo faciliterà lo sviluppo una volta invasate nel nuovo vaso.
  4. Prendi un vaso 3-4cm più grande e aggiungi un paio di centimetri di argilla espansa sul fondo (opzionale). Anche se non è fondamentale, questo può evitare che il terriccio assorba per capillarità eventuale acqua lasciata nel sottovaso, pratica comunque scorretta e da evitare.
  5. Aggiungi una o due manciate di terriccio sul fondo del vaso. Se possibile cerca di utilizzare un terriccio alleggerito con perlite o fibra di cocco, in modo da migliorare l’aerazione.
  6. Posiziona l’apparato radicale del Pothos al centro del vaso, mantenendolo all’altezza a cui intendi piantarlo.
  7. Riempi gli spazzi vuoti lungo i bordi del vaso con il terriccio, assicurandoti che non rimangano spazzi d’aria vuoti.
  8. Pressa il terriccio con le mani in modo da stabilizzare la pianta.
  9. Annaffia il Pothos. Rabbocca il vaso con del altro terriccio se il livello si abbassa dopo la bagnatura.

Quale terriccio usare per il Pothos?

Il terriccio del Pothos dev’essere soffice e drenante, composto solitamente da una base di terriccio universale al quale viene aggiunta della perlite o altro substrato grossolano in grado di migliorare il drenaggio.

Un esempio pronto all’uso è il terriccio prefertilizzato biobizz o in alternativa un terriccio pronto per orchidee. Composto da torba e corteccia per piante epifite.

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Che sia chiaro, il Pothos può crescere anche nel terriccio universale, ma in questo caso è importante avere una buona praticità con le annaffiature per evitare che l’acqua ristagni troppo a lungo.

Utilizzare un substrato più arioso, anche se un pochino più costoso rispetto a quello universale, rende le cure molto più semplici e migliora le condizioni colturali della pianta.

A mio avviso sono soldi ben spesi, che ci ripagheranno con soddisfazioni e piante più belle.

Che vaso usare

Il vaso di coltivazione del Pothos può essere fatto di diversi materiali, come plastica, ceramica, terracotta o altro. Più che il materiale di cui è composto, l’importante è che il vaso abbia i fori di drenaggio sul fondo per permettere all’acqua in eccesso di uscire.

Inoltre dev’essere poco più grande dell’apparato radicale, diciamo 3-4cm di diametro in più. Più le radici riescono a colonizzare velocemente, prima si avrà la crescita esplosiva nella parte aerea.

Tra i contenitori più utilizzati troviamo sicuramente i vasi in plastica, che hanno la comodità di essere lisci, leggeri, economici e possono essere facilmente abbelliti con un coprivaso. O appesi nel caso si voglia far crescere il Pothos cascante.

Anche i vasi in terracotta si addicono alla cura del Pothos, perché essendo traspiranti permettono al terriccio di asciugare più rapidamente rispetto ad un vaso in plastica o ceramica. E come sappiamo, al Pothos piace avere un ciclo asciutto/bagnato veloce tra una bagnatura e l’altra.

Quelli in ceramica sono esteticamente molto belli, e anche facili da pulire e riutilizzare, ma è fondamentale che siano forati sul fondo. Altrimenti l’acqua stagnerebbe all’interno impedendo all’aria di circolare.

Vasi auto-irriganti

I vasi autoirriganti sono fabbricati in modo da avere al loro interno una riserva d’acqua che, grazie ad uno stoppino in tessuto o alla forma stessa del vaso, viene gradualmente assorbita dal substrato per capillarità.

Spesso e volentieri sono muniti di una sonda che ci permette di capire quando l’acqua nella cisterna sta finendo.

pothos vaso autoirrigante

Una cosa importante da capire quando si coltiva in un vaso auto-irriganti, è che le radici cresceranno più simili a quelle del Pothos coltivato in acqua che non quelle classiche terricole. Per questo riescono a crescere anche se il substrato rimane sempre umido.

Inoltre, ho espressamente parlato di substrato e non di terriccio, perché nei vasi auto-irriganti va utilizzato un medium a base di materiali inerti, come la perlite, la pomice, il lapillo vulcanico o la vermiculite.

La torba finirebbe per degradare molto rapidamente, non permetterebbe una buona ossigenazione e con buone probabilità creerebbe muffa in superficie.

Conclusioni

Spero che questo post sul rinvaso del Pothos e il terriccio da usare ti sia stato utile.

Per quanto scontato possa sembrare, effettuare un rinvaso al momento (e nel modo) giusto non solo permette alla pianta di crescere più forte e sana, ma facilita anche le cure che dobbiamo darle.

Utilizzare un vaso di misura giusta e un terriccio drenante migliorano lo sviluppo delle radici e riducono il rischio di malattie spiacevoli come il marciume radicale.

E come sappiamo, un Pothos con radici forti si rispecchia in una pianta vigorosa, piena di foglie e dall’aspetto frizzante e salutare.

6 commenti su “Il Rinvaso del Pothos: Quando farlo e che terriccio usare”

  1. Ho ricavato dalla pianta originale alcune talee. Le ho messe a radicare. Le ho rimesse nel vaso per infoltirlo, però non hanno attaccato e sono appassite. Perché Grazie

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    • Buongionro Maria Rita, potrebbero esserci diverse ragioni. In fase di radicazione le talee hanno bisogno di un terriccio più umido rispetto a quello della pianta adulta. Non dovrebbe mai asciugare completamente. Inoltre in inverno risulta più difficile fare delle talee perché il metabolismo della pianta madre nel momento in cui vengono recise è lento, e così lo è anche quello delle talee.

      Un saluto, Gabriele

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    • Ciao Maria, certamente. Se vuoi semplicemente accorciarla puoi potare quando vuoi. Se invece intendi utilizzare i tralci recisi per fare delle talee ti consiglio di aspettare marzo aprile quando la crescita del Pothos sarà un po’ più accentuata. Così radicheranno prima.

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  2. Ciao, ho un paio pothos in acqua da un annetto ormai, vorrei metterli in un vaso per farle rampicare, posso farlo tranquillamente adesso che siamo in agosto o è meglio aspettare la prossima primavera?
    Grazie mille

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