Orchidea con Stelo secco o giallo: Ecco perché e Cosa fare

Hai anche tu un’orchidea con lo stelo secco e non sai cosa fare? Oppure sta piano piano ingiallendo dalla punta in giù?

Fai pure un respiro di sollievo perché non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Si tratta di un processo naturale e fisiologico che presto o tardi accade a tutte le orchidee. Vale comunque la pena approfondire questo argomento per capire cosa aspettarci e cosa dobbiamo fare.

Orchidea stelo secco, cosa fare
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Perché lo stelo dell’orchidea ingiallisce e secca?

Il motivo per cui lo stelo (volgarmente detto ramo) delle orchidee secca è perché è giunto alla fine della fioritura, facilmente riconoscibile dalla caduta dei fiori e dal successivo ingiallimento dello stelo stesso.

Praticamente, una volta cascati i fiori lo stelo diventa giallo e poi secca gradualmente.

É assolutamente normale ed inevitabile che questo prima o poi accada. Se ci pensi succede a tutte le piante.

Phalaenopsis con stelo ingiallito

Nella stragrande maggioranza delle orchidee infatti, ad uno stelo corrisponde una sola fioritura. Una volta conclusa questo secca e non farà più fiori.

La Phalaenopsis, per quanto sia il genere più comune in commercio, è tra le poche in grado di rifiorire dagli steli vecchi. Ed è forse uno dei motivi per cui è diventata così famosa.

Purtroppo è la pianta a “decidere” se far seccare lo stelo o mantenerlo in vita. Non abbiamo alcun potere a riguardo. Ogni tanto rimane verde e con la gemma apicale ancora viva, altre volte ingiallisce e poi secca.

Se lo stelo rimane vivo (tutto o in parte) potrà tornare a crescere e dare il via ad una nuova fioritura. Se secca completamente no.

Noi possiamo solo aspettare e vedere cosa accade.

Cosa fare se l’orchidea ha lo stelo secco?

Presumendo che l’orchidea con lo stelo secco sia una Phalaenopsis, bisogna innanzitutto distinguere due situazioni:

  • Lo stelo secca completamente.
  • Il ramo secca solo in parte.

Nel primo caso, non ci resta altra scelta che potare lo stelo alla base. Ormai è morto e da lì non crescerà nulla.

Se invece è seccata solo una parte dello stelo, c’è la possibilità che questo ramifichi da uno degli internodi sottostanti e che riprenda a crescere.

La parte secca va comunque potata, ma possiamo tenere la porzione viva e aspettare di vedere se darà vita ad una ripartenza.

pota lo stelo dove è secco

Una ripartenza, ci permetterà di avere una fioritura ravvicinata perché non dovremo attendere che la pianta crei un intero stelo da capo. Ma porterà ad avere una ramificazione meno vigorosa e quindi meno fiori e/o più piccoli.

Per capire meglio i pro e i contro di un metodo rispetto all’altro leggi questo post su come potare le orchidee.

Nel caso di altri generi, come Vanda, Paphiopedilum, Oncidium, Cattleya e tante altre, lo stelo secco va tagliato alla base perché non è in grado di ramificare e rifiorire.

Come potare lo stelo secco?

Se lo stelo è completamente secco, taglialo alla base, vicino a dove si congiunge con il fusto. In questo caso non sarà necessario usare forbici sterilizzate, perché i canali linfatici sono ormai morti e non potranno trasmettere patogeni al resto della pianta.

Qualora decidessi di anticipare la potatura e di effettuarla su un tessuto ancora verde, assicurati di sterilizzare le lame per evitare di trasmettere malattie alla pianta. Basterà immergere le forbici in candeggina, alcool o scottarle con la fiamma di un accendino.

In questo caso il taglio va fatto sopra al primo nodo. Quello più vicino al fusto.

potare lo stelo sopra al primo nodo

Se una parte dello stelo è ancora vivo, e decidi di aspettare per vedere se fa una ripartenza (o ramificazione), pota solo la parte secca. Senza andare ad incidere sui tessuti ancora vivi.

Perché gli steli delle orchidee ingialliscono prematuramente?

Può capitare, in alcune circostanze, che un’orchidea in fioritura perda prematuramente i boccioli, oppure che i fiori appassiscano prima del tempo e successivamente lo stelo ingiallisca e secchi.

In questo caso non si tratta di un evento “normale” ma della conseguenza di problemi ambientali o colturali. É un forte segnale che la pianta si trova sotto stress.

Può essere dovuto ad un brusco cambiamento climatico, come da una stanza calda ad una troppo fredda. Oppure da un posto luminoso ad uno buio.

Ad ogni modo, il metabolismo dell’orchidea rallenta bruscamente portando all’aborto dei fiori e dello stelo.

Un’altra ipotesi è che la pianta soffra di marciume radicale, e che le radici marce non siano più in grado di nutrirla adeguatamente per portare a termine la fioritura.

Conclusioni

Al di là di questo ultimo paragrafo che ho ritenuto comunque importante aggiungere, abbiamo visto che nella stragrande maggioranza dei casi non c’è da preoccuparsi se l’orchidea ha lo stelo secco.

9,9 volte su 10 è completamente normale e auspicabile che accada. In questo mondo tutto ha un inizio e una fine.

Se così non fosse ci troveremmo davanti ad un esemplare straordinario. O ad una pianta di plastica.

Ciò che è importante capire piuttosto, è come curare l’orchidea dopo la fioritura, in modo da poter avere una pianta sempre più grande, forte e riuscire a farla rifiorire.

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