In questa mini serie sul Cymbidium, oggi parleremo del rinvaso, della scelta del terriccio e del vaso giusto in cui trasferirlo. Oltre che come propagare questa pianta per divisione.
Sicuramente rinvasare un’orchidea non è uguale ad altre piante.
Nel caso del Cymbidium, oltre a sapere quando e come farlo è importante capire dove porre la nostra attenzione. Quali sono quei piccoli accorgimenti che possono trasformare un disastro in un successo.
Al interno di questo post troverai tutte ciò che c’è da sapere a riguardo. Al termine della lettura saprai esattamente cosa serve, come fare e dove andare a mettere le mani.
Iniziamo.
Perché bisogna rinvasare il Cymbidium?
Il Cymbidium va rinvasato quando:
- La pianta è cresciuta troppo per il vaso in cui si trova
- Il substrato si è decomposto o compattato
- L’apparato radicale è sofferente o sta marcendo.
Molto spesso, le piante che acquistiamo hanno già colonizzato completamente il vaso, tanto che se proviamo a svasarle scopriamo che l’apparato radicale ha riempito ogni spazio vuoto a disposizione.
Dopo l’acquisto, una volta terminata la fioritura, è conveniente travasare il Cymbidium in modo da “ripartire” con i giusti presupposti.
Come un terriccio di ottima qualità e un vaso che si adatti al volume delle radici.
Per quanto alcuni sostengano che “al Cymbidium piace stare stretto”, in realtà quando le radici non hanno più spazio per crescere si assiste ad un graduale deterioramento e al rallentamento nella crescita.
Con questo non voglio dire che il vaso debba essere enorme, ma che deve lasciare all’apparato radicale un minimo di spazio per svilupparsi.
Parleremo meglio della scelta del vaso tra poco in un paragrafo a parte.
Un altro motivo per cui bisogna rinvasare il Cymbidium è perché il substrato si è deteriorato. Decomponendosi inizia a compattarsi, riducendo il drenaggio e aumentando la ritenzione idrica.
Praticamente il terriccio vecchio si sbriciola diventando troppo compatto, impedendo all’acqua di drenare. L’acqua intrappolata al suo interno rischia di soffocare o far marcire le radici.
Nel caso di marciume radicale, bisogna ricorrere ad un rinvaso d’urgenza. Prima l’infezione si diffonda a tutto il resto della pianta.
In questo caso però, oltra a cambiare vaso e terriccio, bisogna pulire bene l’apparato radicale dalle parti marce, sterilizzarlo con prodotto fungicida (tipo rameico o sistemico) e fargli fare un periodo secco prima di riprendere le annaffiature.
Quando rinvasare l’orchidea Cymbidium?
Il momento migliore in cui rinvasare l’orchidea Cymbidium è poco dopo il termine della fioritura, periodo in cui i nuovi getti vegetativi (pseudobulbi) iniziano a crescere e sono ancora sprovvisti di radici autonome.
Travasare in questo momento permetterà alle nuove radici di crescere subito nel terriccio nuovo, evitandoli un grosso stress.
Nella maggior parte delle specie (o ibridi), in cui la fioritura avviene tra febbraio e marzo, la ripresa vegetativa avviene a inizio primavera. Il vaso andrebbe quindi cambiato tra fine marzo e aprile.
Nel caso di Cymbidium a fioritura precoce, il rinvaso va fatto in autunno, mentre per i tardivi il periodo migliore è aprile-maggio.
Qual ora in rinvaso avvenisse in ritardo, bisogna fare attenzione a non danneggiare le radici, in particolar modo quelle giovani che crescono dai nuovi pseudobulbi. Romperle recherebbe un forte stress alla pianta e la radicazione subirebbe un forte rallentamento.
Come si rinvasa l’orchidea Cymbidium?
Rinvasare il Cymbidium è un po’ più complicato rispetto ad altre piante. Spesso e volentieri le radici sono così strette e compatte da essere indistricabili e per questo la tendenza è quella di tagliarne via una buona parte con un coltello, delle cesoie o un seghetto.
Le cose da avere a portata di mano sono:
- 1 vaso in cui invasare la pianta
- Substrato per orchidee adatto al Cymbidium
- Delle cesoie, un coltello, un taglierino o un seghetto.
- Della candeggina o dell’alcol per sterilizzare la lama. Eventualmente anche la fiamma di un accendino.
- Acqua ossigenata o fungicida (nel caso in cui ci fossero radici marce).
- Del materiale drenante da mettere sul fondo del vaso, come pezzi grossi di polisticolo, sassi o argilla espansa (OPZIONALE).
Ecco come procedere con il rinvaso del Cymbidium
- Estrai la pianta dal vaso in cui si trova. Inclinala in orizzontale e schiaccia i bordi del vaso in modo che si sfili più facilmente.
- Districa le radici e rimuovi il terriccio. Spesso l’apparato radicale è così compatto e avvinghiato da essere quasi impossibile.
Tant’è che nella maggior parte dei casi si taglia il 1/3 più basso del panetto radicale con una lama sterilizzata. Una volta fatto diventa più facile togliere il terriccio e i pezzi di radici morte. - Taglia tutte le radici secche, vuote o marce. Tastale una ad una e tieni solo quelle turgide e sode al tatto. Se ci sono pseudobulbi molto vecchi, sgonfi o marci toglili insieme alle radici attaccate.
- Se c’erano radici marce, immergi l’apparato radicale in acqua ossigenata o una soluzione fungicida.
- Ora devi decidere se dividere il Cymbidium in più piante o rinvasarlo tutto intero in un vaso più grande. (Parlerò della divisione tra poco)
- Aggiungi qualche manciata di terriccio sul fondo del vaso. Se lo desideri puoi anche mettere dei pezzi di polistirolo o dell’argilla espansa per aumentare il drenaggio.
- Individua la direzione di crescita della pianta. Poiché il Cymbidium è un’orchidea simpodiale, si sviluppa in orizzontale, seguendo una (o più) direzione di crescita, che parte dai bulbi più vecchi (retrobulbi) e cresce in direzione dei nuovi germogli.
Non di rado, il Cymbidium inizia a crescere in più direzioni dando alla pianta una forma più regolare. Uno pseudobulbo da vita a due (non necessariamente lo stesso anno), diramando così il rizoma. - Posiziona i retrobulbi lungo il bordo del vaso, in modo da lasciare ai nuovi getti lo spazio per crescere verso il centro. Inizialmente il vaso apparirà un po’ “sbilanciato”, ma questo permette di diradare il rinvaso successivo e avrà un aspetto migliore una volta che la pianta ha occupato le parti vuote.
Se invece l’orchidea si sviluppa in più direzioni conviene invasarla al centro del vaso. - Riempi il vaso di terriccio, una volta pieno pressalo con le mani per far assestare bene la pianta.
Una volta completato il rinvaso, è buona norma aspettare qualche giorno prima di annaffiare la prima volta.
Se hai dovuto effettuare dei tagli (per districare le radici o perché erano marce) bisogna aspettare almeno 7-10 giorni per permettere alle radici di cicatrizzare. Nel frattempo è importante tenere l’orchidea in un luogo fresco e umido per rallentare la disidratazione.
Quale terriccio serve per il Cymbidium?
Il terriccio per il Cymbidium dev’essere molto drenante, ma allo stesso tempo deve contenere sufficienti parti piccole per garantire una buona ritenzione idrica, fondamentale nel periodo di crescita attiva.
Per migliorare il drenaggio del substrato, si possono usare diversi materiali a seconda della disponibilità e del proprio gusto. Tra questi troviamo:
- Bark per orchidee a pezzatura media o grossa
- Argilla espansa
- Pomice
- Lapillo vulcanico
- Carbone vegetale
- Perlite
- Sabbia
Bisogna poi fornire una matrice più fine, in grado di trattene una buona quantità di acqua. Per esempio torba, terriccio universale, fibra di cocco o muschio di sfagno.
Il trucco sta nel trovare un equilibrio che si adatti alle esigenze della pianta sia durante la stagione calda che quella fredda in cui l’orchidea è in riposo. Quindi in estate deve trattenere sufficiente acqua da coprire almeno il fabbisogno giornaliero, mentre in autunno e inverno deve drenare e asciugare quanto prima.
Due substrati molto buoni e semplici da preparare sono:
- Fibra di cocco e perlite in rapporto 1:1 o 2:1. O eventualmente torba e perlite negli stessi rapporti.
- Terriccio per orchidee terricole (torba e bark) al quale può essere aggiunta della perlite.
A seconda di come il terriccio del Cymbidium viene composto, bisogna regolare le annaffiature.
Per esempio, un substrato composto prevalentemente da torba ha un alta ritenzione idrica e va quindi bagnato meno spesso. Mentre uno a prevalenza Bark o lapillo va innaffiato più spesso.
Come devono essere i vasi per il Cymbidium?
Il vaso in cui alloggiare il Cymbidium dev’essere sviluppato in altezza per permettere alle radici di crescere in profondità e facilitare il drenaggio. Per quanto riguarda la larghezza del contenitore ci sono due scuole di pensiero:
- La prima sostiene che il Cymbidium cresca e fiorisca meglio quando le radici rimangono strette all’interno del vaso.
- La seconda preferisce usare vasi più grandi per dar più spazio alle radici per crescere e diradare meglio i rinvasi.
Il fatto che con entrambi i metodi si possono ottenere ottimi risultati palesa il fatto che non c’è una verità unica e valida per tutti.
É vero che un vaso stretto ha i suoi vantaggi, perché trattiene meno acqua e si adatta meglio a chi ha la mano pesante con le annaffiature. Ma è anche vero che quando si travasa bisogna permettere alla pianta di poter crescere per almeno 2-3 anni.
Per questo motivo l’affermazione “al Cymbidium piace stare stretto” la interpreto più come “non rinvasare troppo presto” piuttosto che “rinvasa in un vaso piccolo”.
Personalmente, quando cambio vaso mi piace usare un contenitore 4-5cm più grande di quello precedente. Se la pianta è grossa e sta già in un contenitore grande (per esempio uno da 21-24cm) si può passare direttamente ad un vaso con 8-10cm in più di diametro.
Ovviamente questo vale nel caso in cui non si voglia dividere il Cymbidium in più parti.
Tieni solo presente che, più il vaso è grande più acqua trattiene. E per questo, quando si usano vasi grossi è meglio utilizzare un substrato più drenante rispetto a quello che si usa in uno più piccolo.
Per esempio, un mix 70% torba e 30% perlite va molto bene per un contenitore stretto, mentre per uno più grande è meglio aggiungere degli inerti che lascino drenare meglio l’acqua.
Infine, il vaso del Cymbidium può essere in plastica o in terracotta. I primi sono economici, leggeri e facili da pulire e riutilizzare.
Quelli in terracotta invece hanno la caratteristica di essere porosi e traspiranti, aiutano l’evaporazione dell’acqua e permettono al terriccio di asciugare in modo più omogeneo. Vanno però annaffiati più spesso.
Propagazione e divisione del rizoma
Durante il rinvaso, se l’orchidea Cymbidium è abbastanza grande si può procedere alla divisione dei cespi, che consiste nel tagliare il rizoma in due o più parti, ciascuna delle quali deve avere almeno 3 pseudobulbi maturi.
Ora mi spiego meglio.
Una volta svasata l’orchidea e ripulite le radici, sarà facile individuare alla base un “collegamento” che unisce gli pseudobulbi tra loro. E dal quale crescono le radici.
Questo non è altro che il rizoma, cioè un fusto sotterraneo che cresce in orizzontale via via che l’orchidea si sviluppa.
Quando l’orchidea Cymbidium ha almeno 6 pseudobulbi, si può dividere in 2 piante semplicemente tagliando (o strappando) il rizoma in modo da ottenere due piante con 3 pseudobulbi ciascuna.
Una volta separate, le due metà vanno rinvasate in vasi separati. Seguendo le istruzioni scritte in questo post e tenendo conto della direzione di crescita. Cioè retrobulbo (o pseudobulbo più vecchio) contro i bordo del vaso e nuovo getto rivolto verso il centro.
Il motivo per cui ogni divisione deve avere almeno 3 bulbi maturi, è perché in questo modo si mantiene una buona velocità di crescita e si hanno buone probabilità di avere i primi steli floreali l’anno successivo.
Se si dividono piante con solo uno o due pseudobulbi, la ripresa vegetativa sarà lenta e ci vorranno almeno due anni prima che possa fiorire. Anche tre nel caso in cui si invasasse un bulbo singolo.
Conclusioni
Spero che questo post sul Cymbidium, rinvaso, terriccio e propagazione ti sia stato utile.
Ti assicuro che nonostante il processo possa sembrare difficile a primo impatto, in realtà non è così complicato. Spesso le prime volte si ha paura nel tagliare le radici, o nel maneggiare la pianta per paura di danneggiarla.
In realtà l’orchidea Cymbidium è più forte di quanto possa sembrare, ed è in grado di recuperare rapidamente dallo stress.
Basterà ripeterlo una o due volte per prendere sicurezza.
Ho trovato il tutorial molto chiaro però ho un dubbio:il mio cymbidium ha ancora fiori che stanno appassendo e fa già caldo,quando dovrò rinvasarlo?
Ciao Gabriella, il rinvaso avverrà a fine fioritura. Quando gli ultimi boccioli sono caduti e possibilmente prima che i nuogi getti vegetativi inizino ad emettere radici.
Spero di esserti stato utile,
Gabriele
Ciao sono Paolo, interessante il post anch’io con i miei Cymbidium mi comporto più o meno così.
Il mio cymbidium è con me da un anno circa, le radici trasbordano dal vaso.
Ho abbracciato il primo concetto, ossia: de va ono stare stretti;
Le radici visibili a bordo vaso sono vuote e scure quelle dentro il vaso sono belle e tugide. Siamo a fine estate che faccio travaso?
Ciao Antonietta, non c’è una regola che ferrea che dica che il Cymbidium voglia il vaso stretto. In realtà cresce bene anche in vasi larghi, salvo che si faccia attenzione alle annaffiature durante i mesi “sensibili”.
Fossi in te comunque, cercherei di aspettare e rinvasare dopo la prossima fioritura. A breve la pianta smetterà di crescere (se non l’ha già fatto) e il vaso piccolo non limiterà la pianta. Quando poi lo farai potrai fare una bella cernita delle radici sane e rimuovere quelle vuote e secche.
Spero di esserti stato d’aiuto,
un saluto Gabriele
Ciao! purtroppo ho letto troppo tardi questo post… il mio cimbydum ha iniziato a marcire da un bulbo e l’ho “strappato” torcendolo per tirarlo fuori..erano una quindicina di bulbi in un vaso strettissimo e adesso ne avrò la metà.. credo che il problema iniziale sia stato un ristagno di acqua dopo un bagno con fertilizzante per orchidee.. questo prodotto mi ha ucciso un’orchidea e poi si ə ammalato il cimbydum..sono ancora in tempo per recuperarlo? poi ho notato che alcune radici hanno una sorta di crosticina bianca come se fossero salate
Buongiorno Antonello, Puoi mandarmi delle foto all’indirizzo email che trovi a fondo pagina. Così posso essere più accurato nella risposta.
Un saluto !
Ciao, spero che tu possa aiutarmi. Ho appena rinvasato il mio cymbidium ( una pianta già adulta e con circa una decina di bulbi) seguendo le tue indicazioni. Ho dovuto fare una bella pulizia delle radici, alcune erano vuote. Ora mi sorge un dubbio. Al momento di concimarla somministro un
30-10-10 per lo sviluppo della nuova vegetazione o un 10-30-20 per aiutare la radicazione? Grazie mille
Ciao Lara, io inizierei con il 10-30-20 per un mesetto, per passare al 30-10-10 quando la primavera si fa più calda e luminosa.
Un saluto, Gabriele
Grazie mille per la risposta, mi sono dimenticata di dirti che vivo a Tenerife, isole Canarie, qui è sempre caldo…. Comunque credo che procedere come hai detto te sia la soluzione migliore. Grazie nuovamente!!
Un saluto Lara
Nella mia cymbidium ci sono delle parti secche. Le devo togliere? Grazie
Buongiorno Franca, intendi per caso gli pseudobulbi? Se sono disidratati li si può tranquillamente togliere. Tagliando dove si congiungono con il rizoma, strappandoli con un colpo secco o torcendoli.
In bocca al lupo col rinvaso!
Buongiorno o scoperto per caso il vostro sito molto utile per come curare il Cymbidium volevovo fare una domanda il subostrato per Cymbidium in vendita
Su Evoplant potrebbe andare bene così come composto adatto per Cymbidium o bisogna aggiungere della fibra di cocco o terriccio grazie se mi può aiutare grazie
Ciao Rita, il composto di evoplant per Cymbidium è molto buono e nella maggior parte dei casi va bene così com’è. Se abiti in un posto molto caldo puoi eventualmente arricchirlo con della fibra di cocco per aumentare la ritenzione idrica.
Un saluto!