In questo articolo andiamo a fondo sulla fioritura del Cymbidium, per capire meglio quando fiorisce, quali sono i requisiti affinché questo avvenga e cosa possiamo aspettarci.
Per quanto sia estremamente resistente e facile da mantenere in vita, il successo nella fioritura non è altrettanto scontato.
Che sia chiaro, non è difficile. Ma è fondamentale garantire alcune condizioni ambientali e colturali senza le quali l’orchidea Cymbidium non fiorisce.
Fortunatamente, al termine della lettura saprai tutto ciò che c’è da sapere a riguardo, e saprai esattamente cosa fare per farlo rifiorire anno dopo anno.
La fioritura del Cymbidium
La fioritura del Cymbidium è caratterizzata da un getto floreale che cresce da ciascuno pseudobulbo cresciuto e maturato durante l’anno. Quindi non da pseudobulbi già fioriti negli anni precedenti.
Da quando i boccioli iniziano ad aprirsi, il Cymbidium completa la sua fioritura in circa 6-8 settimane. Quando è ultimata, lo stelo può essere tagliato alla base perché non è più in grado di fiorire.
Lo stelo cresce solitamente eretto verso l’alto, anche se esistono varietà con steli curvi o addirittura cascanti. Dai suoi nodi si sviluppano numerosi fiori, ciascuno dei quali ha:
- 1 piccolo
- 3 sepali (1 dorsale e 2 laterali)
- 2 petali
- 1 labello
Gli organi riproduttivi sono formati dall’antera, su cui si trovano 2 pollina, e lo stigma che è posto sotto la colonna.
A seconda della specie o ibrido che si ha tra le mani, i fiori possono avere forma, dimensione e colore molto diverse tra loro. I più commercializzati sono quelli a fiore grande.
Quando fiorisce il Cymbidium?
La maggior parte dei Cymbidium fioriscono verso la fine dell’inverno, tra febbraio e marzo, circa tre mesi dopo che l’induzione è avvenuta. In commercio si trovano anche ibridi di Cymbidium precoci, con fioritura tra l’estate e l’autunno e ibridi tardivi, che fioriscono in primavera.
Ovviamente, a seconda del periodo di fioritura l’intero ciclo della pianta sarà un po’ diverso.
Per esempio,
- Il classico Cymbidium (medio-tardivo) fiorisce in inverno e la ripresa vegetativa coincide con l’arrivo della primavera. Qui bisogna aumentare le annaffiature e riprendere le concimazioni.
- Le varietà a fioritura precoce, fiorendo tra l’estate e l’autunno devono essere annaffiate e concimate già a gennaio-febbraio affinché gli pseudobulbi possano giungere a maturazione prima della prossima stagione di fioritura.
- I tardivi invece, fioriscono in primavera, con la ripresa vegetativa alcuni mesi in ritardo rispetto ai Cymbidium tradizionali.
Fatta questa precisazione, va detto che nei vivai si trovano quasi esclusivamente ibridi con fioritura invernale. Parliamo di piante i cui genitori provengono da foreste montane, ad altitudini di 1000-3000 metri sopra il livello del mare.
In natura queste orchidee vivono in aree caratterizzate da estati calde e piovose e inverni freschi e secchi. Mentre la stagione calda affianca il periodo di crescita vegetativa, con l’arrivo della stagione fresca avviene l’induzione della fioritura. Che procede lentamente fino a sbocciare alcuni mesi dopo.
Come curare un Cymbidium in fiore?
Durante il periodo di fioritura, è bene tenere il Cymbidium in casa o in un posto riparato dal freddo e dalla pioggia, per evitare che i fiori possano cadere prematuramente o che riceva più acqua di quella di cui ha bisogno.
L’ideale sarebbe che le minime non scendessero mai sotto i 10-13°C in questo periodo. Anche se piante che hanno trascorso l’inverno fuori sono in grado di resistere anche a temperature inferiori.
Il Cymbidium dev’essere annaffiato in fioritura. La frequenza dipende dalla temperatura a cui si trova, dalla luce e dal substrato, ma possiamo dire che va bagnato abbondantemente circa una volta a settimana, quando il substrato è asciutto.
Non è necessario concimare in questa fase, perché la pianta ha già immagazzinato l’energia necessaria per fiorire all’interno degli pseudobulbi. Questo verrà fatto con l’arrivo della primavera e con la ripresa della crescita vegetativa.
Una volta che gli steli sono sfioriti bisogna tagliarli alla base.
Quando l’orchidea Cymbidium riprende a crescere (aprile-maggio), se necessario si procede al rinvaso e si torna ad innaffiare gradualmente sempre più spesso.
Una volta che l’ultima gelata è scongiurata la pianta può essere spostata all’aperto dove può giovare di luce abbondante. Facendo solo attenzione ad adattarla piano piano al sole diretto.
Per chi ha la fortuna di vivere al Sud, la pianta può rimanere all’esterno tutto l’anno.
Perché il mio Cymbidium non fiorisce?
I motivi principale per cui il Cymbidium non fiorisce è perché non riceve abbastanza luce, o perché non ha avuto sufficiente escursione termica giorno-notte durante il periodo che va tra la fine dell’estate e l’autunno.
Questo periodo coincide solitamente con la maturazione degli pseudobulbi nuovi, dal quale crescerà il getto floreale.
Praticamente, la luce è in assoluto il fattore più importante, senza il quale la pianta non ha abbastanza energie per fiorire.
Ma la luce non è l’unico elemento fondamentale. Per fiorire l’orchidea ha bisogno anche di un periodo freddo, e in particolare di escursione termica tra il giorno e la notte. Escursione che all’esterno è facile trovare verso la fine dell’estate e nei primi mesi autunnali.
Un terzo fattore da non trascurare è la concimazione, che dev’essere fatta da aprile/maggio fino a settembre, in modo che l’orchidea possa accumulare tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno per fiorire all’interno degli pseudobulbi.
Cymbidium come farlo rifiorire
Per far rifiorire il Cymbidium è fondamentale dargli tanta luce ed esporlo a temperature fresche durante la notte, nel periodo che va dall’estate a metà autunno.
Le minime notturne dovrebbero avvicinarsi agli 8-10°C, anche meno, in modo che la pianta percepisca bene lo sbalzo termico e la fioritura venga indotta.
Se questo avviene, verso metà autunno dovremmo già essere in grado di vedere gli apici dei getti floreali spuntare alla base degli pseudobulbi cresciuti durante l’anno.
Dalla comparsa degli steli all’inizio della fioritura possono volerci 3-4 mesi. A seconda delle condizioni climatiche e della varietà che si sta coltivando.
Col calare delle temperature, il fabbisogno d’acqua dell’orchidea si riduce e le annaffiature vanno gradualmente diradate fino quasi ad interromperle durante l’inverno. Finché la vera e propria fioritura non ha inizio.
Il periodo secco, oltre ad emulare l’habitat naturale del Cymbidium, serve soprattutto ad evitare che le radici marciscano per il ristagno idrico. Non dimenticare che quest’orchidea fiorisce dopo un breve periodo di riposo, durante il quale le radici non sono in grado di assorbire ingenti quantità di acqua e nutrienti.
Tieni la pianta al riparo dalle gelate, se necessario portandola all’interno di una stanza non riscaldata, nell’androne delle scale condominiali o in una veranda.
Conclusione
Come hai visto non è difficile portare il Cymbidium a fioritura, non bisogna fare altro che lasciarlo in un luogo fresco durante la fase finale dello sviluppo vegetativo. Cioè verso tra la fine dell’estate e l’autunno.
Puoi lasciarlo tranquillamente fuori casa finché le temperature minime non scendono sotto ai 5°C. Momento in cui conviene spostarlo al chiuso (anche una serretta può andar bene) per evitare che patisca le gelate.
Man mano che le temperature scendono il metabolismo della pianta rallenta, fino ad entrare in riposo vegetativo verso l’inizio dell’inverno. In questo periodo è importante diradare gradualmente le innaffiature fino quasi ad interromperle.
Una volta che la fioritura è stata indotta, ci vorranno circa 90-100 giorni prima che lo stelo inizi a fiorire e i primi boccioli si aprano.
Dall’apertura del primo bocciolo all’ultimo, la fioritura dell’orchide Cymbidium dura circa 6-8 settimane. Con eccezioni che arrivano a protrarsi anche per 3 mesi.
Chiedo per cortesia il tipo di terreno da mettere e il tipo di concime e quanto Grazie
Buongiorno Franco, lascio qui di seguito un link che risponde bene alla sua domanda sul substrat, Cymbidium rinvaso e terriccio. Per quanto riguarda la concimazione la soluzione più semplice è mischiare del fertilizzante a lento rilascio (tipi osmocote) in fase di rinvaso. Questo basta per coprire il fabbisogno della pianta per 6 mesi. Successivamente si può spargere lo stesso dosaggio in superficie e mischiare rapidamente. Il dosaggio è di 4 grammi per litro di terriccio per i primi 10 litri. Se il vaso supera i 10 litri si aggiungono altri 1g/l per giascun litro eccedente.