Talea Ficus benjamin: Riproduzione in acqua e in terra

In questo articolo ti spiegherò come ottenere una talea di Ficus benjamin (o più di una) e farla radicare in acqua o in semplice terriccio. Seguendo le indicazioni scritte qui sotto sono riuscito a “riciclare” i rami tagliati durante la potatura del mio Ficus ed ottenere 46 piccole piantine, con un tasso di successo del 92%.

E la cosa bella è che è stato tutto tranne che difficile, se metterai in pratica questi consigli sono certo che anche tu ci riuscirai.

Non perdiamo altro tempo e iniziamo.

Ficus benjamin talea in acqua e terra
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Come fare delle talee di Ficus benjamin

Per ottenere delle talee di Ficus benjamin sane e vigorose bisogna tagliare dei rametti lunghi dai 10-25cm quando la pianta madre è in fase di sviluppo attivo, solitamente durante la primavera o l’inizio dell’estate. Il taglio dev’essere fatto con forbici o cesoie sterili lungo l’internodo del ramo, porzione che separa i nodi da cui crescono foglie e ramificazioni.

A prescindere dalla dimensione della talea che si vuole ottenere, è fondamentale che questa abbia almeno 5-6 nodi, o in alternativa 4-5 nodi oltre all’apice vegetativo. In questo caso si parlerà di talea apicale (parlerò meglio di questo tra poco). I nodi inferiori devono essere interrati o immersi in acqua dopo aver rimosso le foglie, mentre quelli superiori rimangono emersi ed esposti alla luce. Per agevolare la formazioni di nuove radici è conveniente rimuovere il sottile strato legnoso dai 2-4cm basali con una lama affilata e sterilizzata.

Una volta lavorata, la talea di Ficus benjamina va infilata all’interno del terriccio fino a coprire i nodi più bassi, dai quali abbiamo rimosso le foglie, o in alternativa immersa in acqua fino alla formazione di un apparato radicale sufficientemente vigoroso. Se si opta per la propagazione in terra è fondamentale che il substrato rimanga bagnato per tutto questo lasso di tempo.

Durante la fase di radicazione le piantine vanno tenute in un luogo umido e ben illuminato, ma al riparo dal sole diretto che le farebbe essiccare rapidamente.

In questo lasso di tempo potresti veder ingiallire alcune foglie, specialmente se le condizioni ambientali non son perfette o se il volume della chioma è troppo grande. Non assillarti, il Ficus è propenso a perdere le foglie quando è sotto stress, ma ne rifarà di nuove non appena avrà ricostruito un apparato radicale forte.

Come tagliare un ramo di Ficus per ottenere delle talee

Per ottenere delle talee, bisogna tagliare il ramo di Ficus benjamina lungo un’internodo, possibilmente 1-2cm sopra al nodo sottostante così da avere più superficie lungo il quale possano crescere nuove radici. Sempre a questo scopo il taglio va fatto in obliquo, a 45°. Le foglie che crescono sulla porzione di ramo che si intende interrare vanno tolte, circa il 30-40% della lunghezza totale.

Da un singolo ramo di Ficus si possono ottenere diverse talee, semplicemente tagliandolo in più sezioni distanziate di almeno 5 o 6 nodi l’uno dall’altro. Il minimo è di due nodi ma solitamente si preferisce fare talee più lunghe con 10-15 nodi.

Possiamo quindi fare tantissime talee piccole o poche talee più grandi. Nel primo caso avremo un numero maggiore di piante ma ci vorrà più tempo prima che raggiungano la dimensione delle altre. Il mio consiglio è di fare talee lunghe al massimo una spanna, con 10-15 foglie sulla parte aerea e 4-5 nodi interrati (circa 1/3 della lunghezza totale). Le foglie in eccesso vanno staccate.

La porzione che comprende la punta del ramo prende il nome di talea apicale ed è solitamente più facile da propagare. Mentre la talea apicale continua la sua crescita dall’apice meristematico, le talee intermedie daranno vita ad un germoglio in prossimità dei nodi. Quest’ultime vanno interrate seguendo la loro originale direzione di crescita, se involontariamente venissero messe a testa in giù non radicherebbero.

Per evitare che la talea disperda troppa acqua durante la fase di radicazione è importante che la massa fogliare non sia eccessivamente grande, specialmente se non si riesce a controllare il tasso di umidità ambientale.

Il lattice bianco che fuoriesce quando si taglia la pianta va tamponato con della carta da cucina. Successivamente bisogna spelare delicatamente i 2-3cm più bassi della talea dall’epidermide legnosa per agevolare la radicazione.

Come far radicare una talea di Ficus

Le talee di Ficus benjamina possono essere fatte radicare in acqua, in terriccio o in altri substrati fini e con buona ritenzione idrica. Per aumentare il tasso di riuscita bisogna applicare dell’ormone radicante in gel (o in polvere) sul taglio a 45° e lungo l’internodo inferiore precedentemente spelato, e successivamente immergerlo o interrarlo in terriccio bagnato.

Durante il processo di radicazione è importante che le talee ricevano una buona quantità di luce diffusa ma vanno assolutamente riparate dal sole diretto o da fonti di calore.

Poiché l’apparato radicale è assente e non possono assorbire acqua dalle radici è importante mantenere l’umidità ambientale il più alta possibile. Per farlo puoi coprire il vaso (o bicchiere) e le talee con un contenitore trasparente così da ricreare un ambiente chiuso simile ad una serretta. Alza il coperchio trasparente una volta al giorno per permettere il ricambio d’aria.

Ora vediamo più nel dettaglio come far radicare delle talee di Ficus benjamin in acqua e in terra.

Ficus benjamin: Talea in acqua

Far radicare una talea di Ficus in acqua è molto semplice, dopo aver tagliato e preparato la talea come descritto sopra, bisogna immergerla finché il livello dell’acqua non raggiunge i nodi dai quali abbiamo tolto le foglie. Diciamo circa il 30% della lunghezza totale.

talea di ficus benjamina in acqua

Poiché inizialmente la talea è priva di radici si può tranquillamente utilizzare acqua di rubinetto a temperatura ambiente, una volta che le radici iniziano a crescere va rabboccata con acqua lasciata declorare per 24 ore. Sostituisci l’acqua completamente ogni 10-14 giorni.

Propagare il Ficus benjamin in acqua ha il vantaggio di poter osservare la crescita delle radici, e quindi capire se l’apparato radicale ha raggiunto una grandezza sufficiente per poter essere trasferito in terra. Lo svantaggio è che con questo metodo la pianta produce radici acquatiche, bianche e prive di peli radicali.

Rinvasare una talea dal acqua al terriccio è un evento molto stressante per la pianta perché implica il passaggio da un ambiente 100% saturo d’acqua ad uno più asciutto. Con il rischio che le radici possano seccare. Durante le prime 2-3 settimane dal passaggio in terra è fondamentale mantenere il substrato sempre bagnato (non zuppo), dopo di ché si inizia gradualmente a farlo asciugare sempre più tra una bagnatura e l’altra.

Ficus benjamin: Talea in terra

Le talee di Ficus benjamina possono essere radicate in terra semplicemente interrando la porzione inferiore priva di foglie (circa 1/3) all’interno di un terriccio soffice e bagnato. Tieni il substrato umido durante tutta la fase iniziale di radicazione, finché pizzicando la pianta non si sente che è ben salda al vasetto. A questo punto dirada gradualmente la frequenza delle innaffiature, fino a far asciugare completamente il terriccio quando la talea inizia visibilmente a crescere.

Se non sai come bagnare il Ficus ed evitare di dargli troppa acqua leggi qui.

Per velocizzare questo processo e aumentare la percentuale di riuscita è fortemente consigliato l’utilizzo di un ormone radicante.

Affinché il terriccio possa rimanere bagnato a lungo senza soffocare la pianta è opportuno aggiungere della perlite in fase di preparazione del mix. Durante il mio esperimento ho utilizzato un composto a base di 80% terriccio universale non pre-concimato e 20% perlite.

Propagare il Ficus benjamin per talea in terra

A differenza della propagazione in acqua, questo metodo non permette di monitorare lo sviluppo dell’apparato radicale, ma ha il vantaggio di non sottoporre il Ficus al successivo stress da rinvaso. Grazie a questo il tempo perso in fase di radicazione (che risulta essere più lento che in acqua) viene recuperato.

Ormone radicante

Gli ormoni radicanti, che siano in gel o in polvere, sono prodotti a base di ormoni rizogeni che favoriscono la radicazione e la crescita delle radici aumentando notevolmente il tasso di riuscita della produzione di talee di diverse piante.

Non solo le radici crescono più velocemente, permettendo alla pianta di iniziare ad assorbire acqua prima, ma hanno uno sviluppo più vigoroso ed esteso.

Specialmente nel caso di talee di Ficus in acqua ti consiglio vivamente la versione in gel perché non viene sciacquato via e risulta più persistente.

In che periodo si fanno le talee di Ficus?

Per ottenere un buon tasso di radicazione e permettere alla talea di Ficus di sviluppare l’apparato radicale prima dell’arrivo dell’inverno è opportuno tagliarla durante la primavera o nei primi mesi estivi. I risultati migliori si hanno tra maggio e luglio, ma è possibile farlo anche dopo se la luminosità lo permette.

Durante la primavera le giornate lunghe e la luce intensa attivano il metabolismo della pianta facendola crescere più velocemente, sia a livello fogliare che radicale. A questo si aggiunge il metabolismo della pianta madre nel momento in cui la talea viene prelevata.

Se la pianta madre è in fase di crescita attiva lo trasmette a livello ormonale alla talea, che mantiene questo stimolo anche dopo essere stata separata. Il risultato è che la talea attecchisce prima e più facilmente.
Viceversa, se prelevassimo una talea da un Ficus “semi dormiente” nel mese di gennaio avremo un tasso di radicazione inferiore. Anche se una volta tagliata la mettessimo sotto luce artificiale.

Ficus benjamin Talea: Procedimento

Ricapitoliamo velocemente come ottenere una talea di Ficus benjamin:

  1. Taglia una o più porzioni di ramo lunghe tra i 10 e i 25cm con incisione a 45°.
  2. Togli tutte le foglie che si trovano sulla porzione inferiore della talea. Indicativamente per un terzo della lunghezza totale.
  3. Gratta via lo strato di epidermide legnosa dai primi 3-4cm alla base della talea.
  4. Spalma del ormone radicante sul taglio, i 3-4cm basali e sui nodi della talea che vogliamo far radicare.
  5. Interra la porzione priva di foglie in terriccio soffice e bagnato o immergila in acqua.
  6. Posiziona la talea in un luogo luminoso, umido e con temperatura stabile.

Alcune domande frequenti

Conclusioni

Spero che questo post sulla Propagazione del Ficus benjamin per talea ti sia stato utile. Se oltre al benjamin ti interessa anche capire come fare delle talee di Ficus elastica ti consiglio questo articolo.

Per qualunque domanda non risposta o perplessità puoi lasciare un commento qui sotto e sarò lieto di aiutarti. Lo stesso vale se hai esperienze personali o opinioni che vorresti condividere con gli altri lettori del sito.

2 commenti su “Talea Ficus benjamin: Riproduzione in acqua e in terra”

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