Come rinvasare il Ficus Benjamin, Elastica e bonsai di Ginseng

In questo articolo andiamo a vedere come rinvasare il Ficus benjamin, quando va fatto e che terriccio usare. Poiché il travaso del benjamina viene fatto negli stessi tempi e modi di molte altre specie le informazioni sono altrettanto valide anche per Ficus elastica e lyrata.

Ho dedicato invece un paragrafo a sé al rinvaso del bonsai di Ficus Ginseng perché differisce dagli altri sotto vari aspetti. Sia nel procedimento che nella scelta del vaso e del substrato.

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Quando rinvasare il Ficus

Il periodo ideale in cui rinvasare il Ficus benjamin è ad aprile, o comunque nella prima metà della primavera, quando la pianta riprende a crescere considerevolmente. Lo stesso vale anche per la maggior parte delle altre specie, come elastica, lyrata e il tanto amato bonsai di Ginseng. Il rinvaso viene fatto ogni 2-3 anni, quando le radici hanno colonizzato l’intero panetto di terra e il vaso risulta piccolo.

quando fare il rinvaso del ficus elastica
Questo povero Ficus elastica urge un rinvaso perché le radici non hanno più spazio per crescere.

Va detto che nel caso di un rinvaso classico, in cui non si potano le radici, l’intervento può essere fatto con buoni risultati anche nel resto della bella stagione, evitando solo i periodi dell’anno più caldi. Caso in cui si rischia di stressare notevolmente il Ficus che inizia a perdere le foglie.

Trapiantando a inizio primavera si da semplicemente più tempo alle radici della pianta per colonizzare il nuovo terriccio e beneficiare dello spazio in più.

Per capire se occorre rinvasare il Ficus possiamo affidarci a diversi indicatori:

  • Sviluppo radicale: Nel caso di piante giovani possiamo svasarle ed osservare con occhio l’apparato radicale, mentre per piante più grandi (magari non rinvasate da molto tempo) può capitare che la pressione all’interno delle radici faccia “spanciare” il vaso.
  • Rapporto tra vaso e chioma: Per quanto il Ficus cresca bene in vasi relativamente stretti, quando la dimensione della chioma appare sproporzionata rispetto a quella del contenitore bisogna ricorrere al rinvaso o alla potatura dei rami.
  • Frequenza delle annaffiature: Se durante la bella stagione bisogna innaffiare il Ficus troppo spesso potrebbe significare che la zolla non è in grado di trattenere abbastanza acqua.
  • Problemi nella crescita: Quando il vaso è piccolo o il terriccio s’è compattato molto si può andare incontro a problematiche di vario genere. Dal rallentamento della crescita, l’ingiallimento fogliare fino alla perdita delle foglie.

Ora che abbiamo visto quando trapiantare il Ficus benjamin, passiamo al procedimento.

Come rinvasare il Ficus benjamin, elastica e lyrata

Il rinvaso del Ficus benjamin, e così quello del robusta e del lyrata, non differisce molto da un travaso tradizionale. Bisogna innanzitutto svasare la pianta dal vaso in cui si trova conservando integro il panetto di terra, specialmente nella zona centrale dove sono situate le radici primarie e più grosse. Successivamente si eliminano eventuali radici rotte per poi trapiantare la pianta in un vaso di due o tre misure più grandi rispetto a quello precedente.

Il procedimento spiegato passo per passo è questo:

  1. Rimuovi il Ficus dal vaso originale: Nel caso di piccoli esemplari è molto semplice, mentre per piante più grandi e ben salde bisogna sdraiarle sul lato e “scavare” delicatamente lungo il perimetro del vaso finché non perde la presa. Sempre facendo attenzione a non danneggiare troppo le radici.
  2. Tagliare le radici rotte: Se durante il primo passaggio si sono rotte alcune radici bisogna tagliarle e sfilarle dal pane di terra con le dita. Non serve essere particolarmente minuziosi.
  3. Aggiungi del terriccio sul fondo del vaso: Molto probabilmente il nuovo vaso sarà leggermente più alto rispetto a quello precedente, quindi bisogna aggiungere della terra sul fondo così da poter successivamente posizionare la pianta alla giusta altezza.
  4. Posiziona il Ficus al centro del vaso: Riempi gli spazi vuoti lungo il perimetro del vaso con il terriccio. La pianta dev’essere piantata alla stessa profondità in cui si trovava prima, senza coprire ulteriormente il colletto. Poi premi il terriccio lungo i bordi così da stabilizzarla.
  5. Innaffia abbondantemente la pianta e posizionala in un luogo luminoso ma riparato dai raggi diretti durante le settimane che seguono il rinvaso.

Potatura delle radici

Se hai un Ficus benjamin molto grande e vuoi limitarne la crescita puoi potare una parte delle radici e riutilizzare lo stesso vaso. In questo caso l’operazione andrebbe fatta a fine inverno, quando la pianta è meno reattiva e la produzione di lattice è ridotta.

In questi casi bisogna tagliare l’esterno dell’apparato radicale, lasciando indisturbato il nucleo centrale e le radici primarie già lignificate. Utilizza forbici o cesoie sterilizzate con candeggina o fiamma per non trasmettere patogeni alla pianta.

Radici di ficus benjamin da rinvasare

Successivamente rinvasa il Ficus utilizzando un terriccio soffice e drenante, senza innaffiare per alcuni giorni. Questo breve periodo secco serve a far cicatrizzare i tagli ed evitare l’insorgere di marciume.

Infine bisogna ridurre la chioma in proporzione al volume di radici tagliate. Questo eviterà che alcuni rami o foglie secchino perché la pianta non è più in grado di nutrirle.

Terriccio per Ficus benjamin

Il terriccio ideale per il Ficus benjamin dev’essere leggero, drenante e fertile. Questa pianta ama innaffiature abbondanti alternate a fasi asciutte, ed è quindi importante che il substrato abbia una buona porosità e non rimanga bagnato troppo a lungo.

Un terriccio per piante verdi o universale alleggerito con circa il 15% di perlite è perfetto. In alternativa (o insieme) alla perlite puoi utilizzare anche della sabbia in percentuale un po’ maggiore, circa 20-25%.

Per coprire il fabbisogno nutritivo della pianta per tutta la stagione di crescita consiglio di mischiare al substrato del concime osmocote a lenta cessione. Questo ti eviterà di dover concimare il Ficus manualmente nei 6 mesi successivi al rinvaso e garantirà alla pianta una crescita vigorosa e foglie sempre verdi.

Rinvaso del bonsai di Ficus ginseng (microcarpa)

Il momento migliore per rinvasare il bonsai di Ficus ginseng è l’inizio della primavera, e va fatto mediamente ogni 2-3 anni, quando le radici hanno colonizzato completamente il panetto di terra e iniziano a spiralizzare lungo il perimetro del vaso fino a prenderne la forma.

rinvaso bonsai ficus ginseng

Ad aprile svasa delicatamente la pianta dal contenitore per osservare l’apparato radicale, se è pieno zeppo di radici bisogna procedere al rinvaso, se ha ancora terra in cui crescere si attende la primavera successiva.

Il rinvaso di un bonsai di Ficus differisce da quello tradizionale in tre cose:

  • Dimensione del vaso: Per contenere lo sviluppo del bonsai si utilizzano vasi piccoli, così che le radici non abbiano modo di espandersi troppo, e di conseguenza anche la chioma rimanga compatta. A questo scopo bisogna anche potare i rami del Ficus ginseng, ma questa è un’altra storia.
  • Potatura delle radici: Se si vuole riutilizzare il vaso originale (o anche uno più piccolo) bisogna potare circa il 20% del apparato radicale. Dopo aver rimosso delicatamente il terriccio con un bastoncino si procede tagliando le radici più lunghe e quelle rotte. Questo procedimento non serve se si rinvasa in un contenitore più grande.
  • Tipo di terriccio: Se intendi coltivare il Ficus ginseng come un vero bonsai conviene utilizzare un substrato composto in buona parte da materiali inerti, come akadama, pomice o seramis mischiati a terriccio universale. Nel caso volessi trattarlo più come una pianta convenzionale puoi usare un terriccio per piante verdi o universale alleggerito al 30% con perlite o uno dei materiali appena citati.

Terriccio per Ficus ginseng

Il terriccio ideale per il bonsai di Ficus ginseng deve avere una buona ritenzione idrica e capacità di trattenere sostanze nutritive (capacità di scambio cationico), ma allo stesso tempo deve offrire un buon drenaggio per lasciar defluire l’acqua in eccesso.

Per raggiungere questo scopo bisogna mischiare tra loro due o tre materiali, così da sfruttare i loro vantaggi e mitigare gli svantaggi.

La scelta del mix ideale dipende un po’ da come si vuole coltivare il Ficus,

  • se lo si tratta da bonsai bisogna optare per un substrato composto da circa 40% torba e 60% materiali inerti. Per esempio 40% torna, 30% akadama e 30% lapillo vulcanico fine.
  • Se invece lo si coltiva come una normale pianta tropicale si può utilizzare semplicemente un mix di torba e perlite in rapporto 3:1.
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Conclusioni

Spero che questo post sul rinvaso del Ficus benjamin e ginseng ti sia piaciuto.

Ora mi piacerebbe sentire la tua:

Hai trovato l’articolo istruttivo? Ha chiarito i tuoi dubbi? Dopo questa lettura ti senti pronto a sporcarti e rinvasare il tuo Ficus?

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2 commenti su “Come rinvasare il Ficus Benjamin, Elastica e bonsai di Ginseng”

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