Ficus benjamin cura: Come averlo verde e rigoglioso tutto l’anno

Il Ficus benjamin è una pianta di facile da cura e molto resistente, non ha caso è tra le più amate e diffuse negli appartamenti in tutto il mondo. Non tutti però riescono a farlo crescere veramente rigoglioso e vitale come dovrebbe.

Per riuscire a farlo in realtà bastano pochi piccoli accorgimenti. Come trovargli il giusto posto, utilizzare un buon terriccio e dargli qualche cura basilare.

In questa guida andremo a vedere uno alla volta tutti i tasselli del puzzle necessari per riuscire a coltivare il Ficus benjamin alla perfezione. Così che cresca vigoroso e mantenga la sua bellezza negli anni.

Iniziamo

Ficus benjamin cura e coltivazione
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Caratteristiche del Ficus benjamin

Il Ficus benjamin, o benjamina, è una pianta tropicale sempreverde oridinaria di una vasta area, che comprende l’India, le filippine, la Malaisia, la cina meridionale, alcune isole del pacifico e l’Australia settentrionale.

Questa pianta in natura è a tutti gli effetti un albero, che può raggiungere i 30 metri di altezza. In casa le dimensioni rimangono più contenute, anche se negli anni può arrivare a toccare i 3-3,5 metri di altezza.

I fusti, inizialmente esili, hanno una corteccia marroncino chiaro e tendono ad inspessirsi col tempo arrivando ad avere un diametro di diversi centimetri in vaso. Una caratteristica tipica dei Ficus è che producono radici aeree quando l’umidità ambientale è alta. Queste radici se rimangono a contatto con il fusto hanno la capacità di saldarsi insieme e crescere come un tutt’uno, dando al tronco una forma irregolare molto accattivante.

Ficus benjamin: cure ordinarie

Affinché il Ficus benjamina cresca rigoglioso e mantenga una chioma folta e sana tutto l’anno è importante trovargli la giusta posizione, così che abbia la luce e la temperatura adatta per prosperare. A questo si aggiungono altre due cure fondamentali, cioè l’innaffiatura, che dev’essere abbondante ma non eccessivamente frequente, e la concimazione durante la stagione vegetativa.

Andiamo a vedere questi tre punti più nel dettaglio.

Posizionamento, clima e luce

Luce, temperatura e umidità sono i presupposti fondamentali per una buona crescita, contribuiscono da soli al 50% del risultato finale. Oltre a questo rendono molto più facile la cura del Ficus. Una volta posizionato nel posto giusto il Ficus va spostato il meno possibile perché è particolarmente suscettibile ai cambiamenti di tipo ambientale e potrebbe perdere le foglie.

Affinché cresca forte e rigoglioso è fondamentale posizionare il Ficus benjamin in un luogo molto luminoso, dove possa beneficiare anche di luce diretta. Se non hai la fortuna di avere una buona esposizione allora assicurati che rimanga vicino alla finestra più luminosa di casa. Un consiglio aggiuntivo è quello di girare la pianta di 90° ogni 10-14 giorni così da sviluppare una chioma equilibrata e più folta.

Posiziona il Ficus vicino ad una finestra molto luminosa

La temperatura ideale è di 22-28°C, con minime che possono scendere fino ai 13-15°C durante la notte e massime che vanno ben oltre i 30°C. É importante riparare il Ficus da correnti d’aria fredda, come spifferi o il getto dell’aria condizionata.

Durante la primavera e l’estate il Ficus può essere tenuto all’esterno, l’aumento della luce ed il vento hanno un enorme impatto benefico sulla sua crescita. La pianta cresce più veloce, fa un sacco di foglie e i rami si irrobustiscono. Assicurati solo di riportarlo in casa quando le minime si avvicinano ai 15°C.

Trattandosi di una pianta tropicale il Ficus ama l’umidità, anche se fortunatamente si adatta bene anche a livelli più bassi. Un intervallo compreso tra 40-70% va benissimo.

Annaffiatura

Il benjamina va innaffiato abbondantemente a terriccio asciutto, così da permettere all’ossigeno di circolare all’interno del terriccio tra una bagnatura e l’altra. L’innaffiatura può essere fatta dall’alto o per subirrigazione, l’importante è che l’intera zolla venga bagnata bene e omogeneamente.

Successivamente bisogna rimuove l’acqua in eccesso dal sottovaso.

Per capire quando innaffiare ti consiglio di infilare un dito all’interno del terriccio e sentire l’umidità a 5-6 cm di profondità. Se è ascutto innaffi, se è umido aspetti ancora un giorno o due.

L’unico periodo in cui si possono anticipare un pochino le bagnature è durante i mesi caldi estivi, specialmente se la pianta sta all’esterno e riceve tanta luce. In questo caso si procede a terriccio leggermente umido.

Il Ficus benjamin non soffre particolarmente per la presenza di calcare nell’acqua, e quindi è possibile annaffiare con semplice acqua di rubinetto. Questa andrebbe prima lasciata riposare per 24 ore così che disperda il cloro in eccesso. L’ideale sarebbe acqua demineralizzata, piovana o filtrata con una di queste caraffe.

Concimazione

La concimazione è il terzo tassello fondamentale per la cura del Ficus benjamin. Durante la fase di crescita attiva, che va da aprile a settembre, la pianta va concimata regolarmente con un fertilizzante per piante verdi o un concime a lento rilascio. In autunno e inverno le concimazioni vanno diradate o diluite maggiormente perché la pianta rallenta la crescita e il fabbisogno nutritivo riduce di pari passo.

Praticamente:

  • Nel periodo primaverile/estivo bisogna concimare ogni due annaffiature seguendo il dosaggio consigliato in etichetta. Oppure fertilizzare ad ogni bagnatura utilizzando a metà concentrazione.
  • In autunno e inverno si concima una volta al mese (a pieno dosaggio) o una volta ogni due settimane a metà dose.

Quando utilizzi fertilizzanti liquidi o solubili è importante bagnare abbondantemente e permettere ad un po’ d’acqua (circa 10%) di drenare dai fori del vaso. In questo modo si ha un lieve risciacquo del panetto di terra e si evitano accumuli di sali inutilizzati nel tempo.

La seconda opzione (la pia preferita) è quella di utilizzare il concime a rilascio graduale osmocote, che va sparso sul terriccio nel mese di aprile e copre il fabbisogno della pianta per sei mesi. In questo modo non dovrai più pensare alla concimazione per tutta la fase vegetativa e il Ficus continuerà a crescere senza intoppi. Puoi leggere i benefici e il dosaggio in questo post che ho scritto sul concime per Ficus benjamin.

Ficus benjamin: cure straordinarie

Oltre alle cure ordinarie che abbiamo appena visto, ci sono cure, che potremmo definire straordinare o da fare all’occorrenza, che vanno date al Ficus benjamin. Sto parlando del rinvaso, della potatura e (se lo desideri) della propagazione.

Anche se non servono a mantenere in vita il Ficus giorno per giorno questi accorgimenti sono altrettanto importanti se si vuole garantire uno sviluppo vigoroso nel tempo, avere una chioma folta e non incorrere in problemi colturali.

ficus benjamina folto con foglie verdi

Vediamoli più nel dettaglio

Rinvaso

Il rinvaso del Ficus benjamina va fatto ogni 2-3 anni, quando le radici hanno riempito bene il pane di terra. L’inizio della primavera è il periodo migliore per trapiantare perché grazie alla luce sempre più abbondante e alle temperature in rialzo il metabolismo della pianta si muove più rapidamente.

Questo permette alle radici del Ficus di adattarsi al nuovo terriccio e riprendere a crescere rapidamente. Inoltre la pianta avrà tutta la bella stagione per vegetare e colonizzare il nuovo vaso, massimizzando così i benefici del travaso.

Il nuovo vaso dev’essere di 2-3 misure più grandi rispetto a quello precedente e riempito con un terriccio soffice, drenante e ricco si sostanze nutritive. Puoi ottenere un ottimo mix semplicemente mischiando del terriccio per piante verdi e perlite in rapporto 4:1.

Per capire meglio come rinvasare il Ficus benjamin leggi questo articolo, dove spiego passo passo l’intero procedimento e parlo anche di rinvasi di piante grandi.

Potatura

La potatura del Ficus benjamina va fatta all’occorrenza per contenere lo sviluppo eccessivo della chioma, mantenerla compatta e folta e stimolare la crescita dei rami più vigorosi. Nella maggior parte dei casi si procede con tagli di contenimento, ma col tempo diventa necessario intervenire con potature di diradamento così che aria e luce raggiungano anche l’interno della chioma.

Questo non solo porta ad un fogliame più armonico e ben distribuito, ma evita anche che sacche d’aria umida e stagnante all’interno della chioma diano il via a patologie fungine.

L’intero procedimento su come potare il Ficus benjamin è spiegato in questo articolo.

É possibile potare il Ficus tutto l’anno, anche se nel caso di interventi su rami grossi conviene attendere la fine dell’inverno quando la pianta è in “riposo”, per evitare di stressarlo eccessivamente. Su questi tagli va spalmato del mastice per innesti per velocizzare la formazione del callo di cicatrizzazione ed evitare che patogeni possano introdursi nel sistema linfatoco della pianta.

Propagazione

Il Ficus benjamin può essere propagato facilmente per talea semplicemente tagliando dei rametti lunghi 10-12cm e facendoli radicare in acqua o direttamente nel terriccio. La stagione ideale è quella primaverile/estiva, quando la crescita è attiva. É possibile fare delle talee anche nei mesi autunnali purché ci sia luce sufficiente e le temperature siano buone (sopra ai 18°C), anche se il tasso di radicazione sarà inferiore.

talea di ficus benjamina in acqua

Il procedimento è molto semplice:

  1. Taglia dei rametti lunghi 10-12cm. Possono essere anche più corti, l’importante è che abbiano almeno 2-3 nodi. Sconsiglio invece di fare talee troppo grandi (più di 20-25cm) perché si corre il rischio che il fogliame eccessivo disidrati la piantina prima che inizi a radicare.
  2. Rimuovi le foglie dai nodi più bassi, quelli che successivamente andranno immersi o interrati.
  3. (Opzionale) Applica dell’ormone radicante in gel sui 2-3cm basali del rametto per aumentare le chance di successo.
  4. Interra circa 1/3 della talea in terriccio o immergila in acqua finché non produce un buon apparato radicale.
  5. Tieni le talee in un ambiente luminoso a con temperature superiori ai 20-22°C. Evita il sole diretto e cerca di mantenere l’umidità il più alta possibile per rallentare la traspirazione fogliare.
Propagare il Ficus benjamin per talea in terra

Se scegli di far radicare le talee in acqua dovrai prestare attenzione nel momento del rinvaso in terriccio. Nelle prime settimane bisogna mantenere il substrato sempre umido, per evitare che le radici (prive di peli radicali e abituate a stare in acqua) si secchino. Una volta che la piantina si è adattata e riprende a crescere si diradano gradualmente le annaffiature fino a farle fare il primo periodo secco dopo circa 30 giorni dal rinvaso.

Malattie delle foglie

Per quanto il Ficus benjamina sia una pianta molto resistente nei confronti di malattie fungine e batteriche, bisogna comunque prestare attenzione a particolari circostanze ambientali e colturali in cui questi patogeni tendono a proliferare più velocemente e in maniera più aggressiva.

Le malattie fungine possono colpire sia le foglie che le radici, quando l’ambiente è molto umido e l’aria è ferma, oppure quando ristagna acqua sul fogliame o nel terriccio. Queste patologie tendono a causare foglie gialle e macchie marroni, spesso facili da confondere con altre problematiche colturali con sintomi simili. Come eccesso e carenza d’acqua, poca luce, sbalzi termici o stress di vario genere.

Come curare un Ficus benjamin con foglie malate

Se si pensa che i sintomi a livello fogliare siano dovuti ad una malattia fungina o batterica bisogna innanzitutto isolare la pianta così da circoscrivere l’infezione ed evitare che si propagi ad altre. Successivamente bisogna:

Per prevenire che queste infezioni si presentino bisogna garantire un buon ricircolo d’aria, evitare di bagnare il fogliame prima di sera e potare i rami per permettere una migliore penetrazione dell’aria all’interno della chioma.

Nel caso in cui l’acqua ristagnasse nel terriccio il problema avviene a livello delle radici e prende il nome di marciume radicale, anch’esso dovuto a patogeni fungini. In questo caso bisogna ricorrere al rinvaso, rimuovere quanto più terriccio contaminato possibile e possibilmente trattare la pianta con un fungicida sistemico.

Dopo il trapianto il Ficus va lasciato asciutto per qualche giorno, senza innaffiarlo. Se si intende riutilizzare lo stesso vaso bisogna prima sterilizzarlo con candeggina per uccidere eventuali spore rimaste.

Parassiti

Il Ficus benjamin può essere attaccato da diversi parassiti comuni alle piante d’appartamento, come la cocciniglia, gli afidi, il ragnetto rosso o i tripidi. Questi insetti (aracnidi nel caso del ragnetto rosso) sono parassiti fitofagi che si nutrono della linfa della pianta indebolendone il sistema immunitario e limitandone la capacità fotosintetica.

cocciniglia setosa e cocciniglia a scudetto
Due diversi tipi di cocciniglia in cui possiamo imbatterci.

Hanno una particolare predilezione per i tessuti teneri, come giovani foglie e apici radicali (nel caso delle larve di tripidi), proprio perché qui viene convogliata la maggior parte della linfa elaborata.

Alcuni parassiti sono visibili ad occhio nudo, altri (come gli acari) vengono scoperti solo al manifestarsi dei primi sintomi. Quando la popolazione s’è già allargata.

Se temi un’infestazione la prima cosa da fare è isolare la pianta allontanandola dalle altre, e successivamente seguire i consigli scritti qui sotto.

Ficus benjamin: Cura dai parassiti

La maggior parte dei parassiti del Ficus possono essere combattuti (o per lo meno contenuti) con trattamenti generici a base di olio bianco o olio di neem. Che creano una patina sulla cuticola fogliare e soffocando l’insetto.

Un terzo prodotto, che funziona sinergicamente con i due citati è il sapone molle di potassio.

Nel caso di cocciniglia e tripidi occorre ripetere il trattamento a distanza di 10 giorni così da colpire anche gli insetti di seconda generazione. Che prima si nascondevano nel suolo o un parti nascoste della pianta.

Trattandosi di prodotti oleosi, tendono ad otturare gli stomi della pianta e ridurre la traspirazione fogliare. Per questo motivo bisogna diluire maggiormente il prodotto durante i mesi caldi (quando la traspirazione è maggiore) e sciacquare con acqua una volta che l’infestazione è stata debellata.

Problemi comuni

Dopo aver ribadito per l’ennesima volta che il Ficus benjamin è una pianta resistente e di facile cura, è giusto menzionare alcune delle problematiche più comuni e ricorrenti, come l’ingiallimento fogliare o la caduta delle foglie.

Per quanto questa pianta sia piuttosto drammatica nel mostrarci questi sintomi, nella maggior parte dei casi si tratta di problemi facilmente risolvibili.

Vediamole una per volta

Foglie gialle

L’ingiallimento fogliare è uno dei problemi più comuni nel Ficus benjamin, le cause possono essere varie, come:

  • Innaffiature troppo ravvicinate
  • Carenza d’acqua
  • Sbalzi di temperatura
  • Stress d’ambientamento
  • Luce carente
  • Carenza di sostanze nutritive
  • Problemi all’apparato radicale
  • Malattie fungine
  • Infestazioni parassitarie
Foglie gialle ficus benjamin

Qui puoi trovare più nel dettaglio i diversi motivi per cui le foglie del Ficus diventano gialle, con tanto di soluzioni.

Nella maggior parte dei casi, dopo essere ingiallite le foglie iniziano a seccare e cadere. Per nostra fortuna una volta scovata la causa e trovata la cura la pianta riprende rapidamente a crescere e sviluppare un fogliame nuovo.

Perde le foglie

Il secondo problema più ricorrente è la caduta delle foglie. Anche qui i motivi per cui il Ficus benjamin perde le foglie sono diverse. In alcuni casi è un problema marginale ed in altri arriva quasi a rimanere spoglio.

Spesso si tratta di problematiche ambientali, come stress d’ambientamento, freddo, getti d’aria calda e secca oppure spifferi gelidi. In altri casi (altrettanto comuni) è la carenza di luce a provocare la caduta.

In particolar modo quando il Ficus ha prodotto un fogliame rigoglioso in posizione ben illuminata e viene successivamente spostato all’ombra. Per esempio quando lo riportiamo in casa con l’arrivo dell’autunno o subito dopo l’acquisto.

Non cresce

I motivi per cui un Ficus benjamin non cresce sono legati soprattutto al suo metabolismo. Durante i mesi bui dell’anno la pianta rallenta molto il suo sviluppo a causa della luce fievole e alle giornate corte. In questo periodo dell’anno è normale che il Ficus cresca poco o non cresca affatto.

Se il problema si presenta nei mesi primaverili ed estivi bisogna indagare su altri fattori, come:

  • Posizionamento: Assicurati che riceva luce, possibilmente anche diretta, e che le temperature restino stabili sopra ai 18-20°C
  • Concimazione: Concima regolarmente durante tutta la fase di crescita, con un concime liquido per piante verdi o uno a lento rilascio
  • Rinvaso: Se le radici hanno riempito il panetto di terra trasferiscile in un vaso più grande con del terriccio soffice e drenante

Altre domande frequenti

Conclusioni

Spero che questa Guida sul Ficus benjamin, cura e mantenimento ti sia stata utile. Come avrai visto è piuttosto semplice. Tutto si riduce a 3 cose fondamentali:

  • Un buon posizionamento, in un luogo molto luminoso e con temperatura stabile
  • Annaffiature all’occorrenza, quando il terriccio è bello asciutto
  • Concimazione durante la stagione di crescita

Col passar del tempo dovremo ovviamente rinvasare la pianta (ogni 2-3 anni) e potarla al bisogno per infoltire la chioma, darle forma o contenerne il volume.

Ora mi piacerebbe sentire la tua opinione. Ritieni che il post sia sufficientemente completo? C’è qualche domanda a cui non ho risposto? Oppure vuoi raccontarci una tua esperienza personale che ritieni utile anche per gli altri lettori del blog?

Scrivilo qui sotto nei commenti.

2 commenti su “Ficus benjamin cura: Come averlo verde e rigoglioso tutto l’anno”

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