Ficus benjamin foglie macchiate o secche: Perché e cosa fare

In questo post vediamo i 7 motivi principali per cui il Ficus benjamin ha foglie macchiate, marroni o secche.

Non perdiamo tempo e andiamo dritti al sodo.

ficus benjamin macchie sulle foglie secche e marroni
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Perché il Ficus benjamin ha foglie macchiate, marroni o secche?

Nella maggior parte dei casi le foglie del Ficus benjamin si macchiano di marrone e/o seccano per questioni correlate al suo metabolismo, come il freddo, la carenza di luce, l’umidità bassa o cambiamenti drastici di uno (o più) fattori. A questi si aggiungono motivi colturali, come l’eccesso o la carenza di acqua e minerali, o patogeni come malattie e infestazioni parassitarie.

Ci tengo a sottolineare che durante il periodo autunnale, quando le temperature calano e le giornate si fanno più corte e buie, è assolutamente normale assistere ad un deperimento della chioma fogliare. Numerose foglie diventano gialle e marroni, seccano e successivamente cadono.

Tutto questo va avanti finché il Ficus non trova un nuovo equilibrio tra il volume della chioma e la capacità fotosintetica. Cioè la quantità di energia di cui la pianta ha bisogno e quella che è in grado di produrre.

Lo stesso vale anche dopo l’acquisto di una pianta nuova, perché le condizioni ambientali domestiche sono molto diverse da quelle in cui la pianta è cresciuta e acclimatata. Luce, temperatura, umidità e ricircolo d’aria sono inevitabilmente diverse.

Ma ora vediamo più nel dettaglio quali sono i 7 motivi principali per cui il Ficus benjamin ha foglie macchiate o secche. E quindi cosa fare per risolvere il problema e prevenire che riaccada in futuro.

1. Cambiamento delle condizioni ambientali

Un qualsiasi cambiamento ambientale “evidente” influenza il metabolismo della pianta, andando a toccare uno (o più) elementi partecipano alla fotosintesi, alla traspirazione e su altri processi fisiologici. Come temperatura, umidità, intensità della luce, fotoperiodo e ricircolo d’aria.

Quando il metabolismo subisce un rallentamento, la pianta produce meno energia e di conseguenza non riesce a mantenere il fogliame già formato. Quando le condizioni migliorano invece, la pianta riprende a produrre nuove foglie e riforma la chioma persa.

Alcuni esempi tipici sono il periodo post acquisto, lo spostamento da fuori a dentro casa oppure da una stanza all’altra. O come detto prima, semplicemente con l’arrivo dell’inverno. Ogni volta che le condizioni ambientali peggiorano rispetto a quelle a cui la pianta è acclimatata il Ficus benjamin perde le foglie e si assiste ad un generale deperimento della chioma. In alcuni cari fino a rimanere spoglio.

Cosa fare

Se hai appena acquistato un Ficus benjamin, o vuoi spostarlo in un’altra stanza, prima assicurati che le condizioni ambientali del posto in cui vuoi metterlo siano adeguate. Tanta luce, temperature e umidità buone e al riparo da correnti d’aria fredde.

Con l’arrivo dell’autunno assisterai inevitabilmente alla caduta di parecchie foglie, specialmente se l’hai tenuto all’esterno durante l’estate. Posizionando la pianta nel luogo più luminoso possibile limiterà questo fenomeno.

2. Mancanza di luce

Trattandosi di fattori ambientali, la luce e il freddo (di cui parleremo tra poco) si ricollegano al punto nr.1 appena citato.

In condizioni di luce carente, il Ficus benjamin tende a deteriorare rapidamente, le foglie ingialliscono, si macchiano, seccano e cadono. Viceversa, quando la luce è abbondante la pianta vegeta molto rapidamente, producendo un fogliame denso e vistoso.

Cosa fare

Sposta il Ficus in un luogo più luminoso o eventualmente prendi in considerazione di integrare la luce naturale con una lampada LED per piante. Durante la primavera e l’estate, quando le temperature sono stabili sopra ai 15°C, puoi trasferire il benjamina all’esterno, anche in pieno sole se fatto gradualmente.

3. Freddo

Quando le temperature scendono sotto ai 10-12°C o in presenza di spifferi d’aria freddi, le foglie del Ficus benjamin si macchiano e cadono. Più l’escursione termica è marcata e più evidenti sono i danni.

Oltre al effetto diretto sulle foglie, bisogna aggiungere che il freddo e la mancanza di luce rallentano notevolmente il metabolismo della pianta. Andando a ridurre anche il fabbisogno d’acqua e di sostanze nutritive come vedremo tra poco.

Cosa fare

Posiziona il Ficus in una stanza calda, con temperature sopra ai 18-20°C. Meglio intorno ai 22-28°C. Le minime fisiologiche possono scendere fino ai 12-15°C, ma alcune foglie cadranno inevitabilmente. Se durante l’estate tieni la pianta all’esterno assicurati di rincasarla quando le minime notturne si aggirano ai 15°C.

4. Troppa acqua

Se diamo troppa acqua al Ficus benjamin i primi sintomi visibili sono la comparsa di foglie gialle e/o macchiate. Questo è sintomo di asfissia radicale (mancanza di ossigeno a livello delle radici) o del marciume radicale. Solitamente una problematica segue l’altra.

A differenza di quanto si possa pensare, l’eccesso idrico non è dovuto alla quantità d’acqua somministrata durante l’annaffiatura, ma piuttosto a:

  • Frequenza delle innaffiature
  • Dimensione del vaso
  • Tipo di substrato
  • Scarsità di luce
  • Temperature troppo basse

Quando si bagna il Ficus è del tutto normale portare il vaso a saturazione. Cioè innaffiare finché un piccolo eccesso d’acqua sgorghi dai fori di drenaggio del vaso. Piuttosto bisogna fare attenzione ad annaffiare solamente quando il terriccio è asciugato completamente, non utilizzare un vaso eccessivamente grande e preferire un substrato più arioso e drenante rispetto al classico terriccio universale.

Inoltre, quando la luce è scarsa o la temperatura sta nei 15-20°C, è importante diradare le bagnature il più possibile, perché il fabbisogno d’acqua della pianta è minimo, ed è facile inciampare nei ristagni idrici.

Cosa fare

Se il problema per cui il Ficus benjamin ha le foglie marroni è l’eccesso d’acqua, l’ideale sarebbe svasare la pianta per dare un’occhiata alle radici, così da capire se si tratta di marciume o solo di una lieve asfissia radicale. A seconda dell’entità del danno la procedura sarà diversa.

Nel caso in cui le radici fossero sane basterà lasciare asciugare bene in terriccio. Se si trattasse di marciume radicale bisogna svasare il Ficus, rimuovere tutte le radici marce e rinvasare in terriccio nuovo. Se intendi riutilizzare il vaso dovrai disinfettarlo. Al terriccio consiglio di aggiungere 1 manciata di carbone vegetale ogni 3 litri di terriccio per ridurre ridurre il rischio che il marciume riprenda a proliferare.

Nel caso di piante grandi non è possibile (o per lo meno pratico) rimuoverle dal vaso solo per controllare le radici, e per questo si procede per tentativi. Inizialmente si lascia asciugare bene il terriccio, se dopo la prima innaffiatura il problema riprende bisogna intervenire con un rinvaso (con debita rimozione di radici marce) o trattando con un fungicida sistemico.

5. Accumulo di sali

Un’eccessiva salinità all’interno del substrato può impedire al Ficus un corretto assorbimento d’acqua e elementi nutritivi. In questo caso si parla di accumulo di sali, e solitamente è causato da un graduale accumulo di fartilizzante inutilizzato o calcare presente nell’acqua di rubinetto.

Poiché la pianta fatica ad idratarsi e assorbire i sali minerali, i sintomi del accumulo di sali si presentano sotto forma di punte secche, foglie macchiate, marroni o gialle.

Nella diagnosi, oltre ai sintomi a livello fogliare bisogna ovviamente tenere in considerazione il regime di concimazione a cui la pianta è stata sottoposta. Ha ricevuto concimazioni abbondanti nell’ultimo periodo? Forse troppo frequenti? L’acqua di rubinetto è molto calcarea?

Spesso e volentieri il problema nasce perché non si innaffia o concima nel modo giusto. Quando si bagna la pianta, bisogna sempre abbondare con l’acqua, così che un piccolo eccesso (circa il 10%) attraversi il panetto di terra e dreni dal fondo del vaso. In questo modo avremo un lieve risciacquo dei sali inutilizzati ad ogni innaffiatura.

Cosa fare

Dopo aver constatato che le foglie del Ficus benjamin sono macchiate o secche per l’accumulo di sali, bisogna effettuare un risciacquo del pane di terra. Il procedimento è molto semplice, basta innaffiare abbondantemente la pianta, con un quantitativo d’acqua di 3-5 volte la capienza del vaso.

Per esempio, se il Ficus si trova in un vaso da 7 litri (21cm di diametro) dovremo innaffiare con almeno 20 litri d’acqua.

Attenzione: quando il panetto di terra è molto duro l’acqua tende a drenare dagli spazi vuoti che si creano lungo i bordi del vaso. Se questo accade bisogna rompere la crosta superficiale con una forchetta ed innaffiare piano piano. Una volta che il terriccio s’è idratato potrai procedere più rapidamente.

6. Malattie infettive

Tra le cause per cui il Ficus benjamin può avere foglie macchiate troviamo una serie di malattie raggruppabili in 3 gruppi:

  • Fungine
  • Batteriche
  • Virali

Le malattie fungine sono le più comuni, ed hanno la caratteristica di proliferare in ambienti umidi e con scarso ricircolo d’aria. I sintomi variano a seconda del fungo in questione, ma nella maggior parte dei casi sono caratterizzati da macchie marroni all’interno della lamina fogliare o lungo i bordi. Il colore marrone indica che il tessuto è gia morto, mentre dove l’infezione è ancora attiva (cioè intorno a quest’area) troviamo un alone giallo più o meno esteso.

Cosa fare

Per prevenire che il Ficus venga colpito dai funghi bisogna innanzitutto garantire un buon ricircolo d’aria, sia all’esterno che all’interno della chioma. Una corretta potatura può aiutarci in questo, oltre a migliorare la penetrazione della luce all’interno del fogliame.

Non serve corrente d’aria, basta che l’aria rimanga in movimento e non ristagni intorno alle foglie. Cosa che accade facilmente quando il Ficus viene posizionato in un angolo di casa lontano dalla finestra. Più rimane vicino al muro e minore sarà la circolazione d’aria.

Se la pianta è già infetta bisogna innanzitutto isolarla dalle altre, poi si possono seguire due approcci, a seconda dell’entità del danno:

  • Si porta il Ficus in deficit idrico, la si mantiene in ambiente asciutto e si rimuovono tutte le foglie macchiate. Finché il problema si risolve (se si risolve).
  • Nel caso di infezioni fungine gravi o resilienti bisogna trattare la pianta con un fungicida sistemico.

7. Parassiti

Così come la maggior parte delle piante d’appartamento, il Ficus benjamin è soggetto a numerosi parassiti fitofagi come afici, cocciniglia, tripidi, etc. Questi insetti, nutrendosi della linfa della pianta effettuano delle punture che col tempo diventano gialle o marroni.

Più l’infestazione è estesa, più visibili ed evidenti saranno le lesioni.

Alcuni parassiti, come afidi e cocciniglia sono visibili ad occhio nudo con un’attenta ispezione del fogliame. Altri, come tripidi e acari, sono troppo piccolo o mobili per essere individuati con facilità. In questi casi è più facile diagnosticarli dai sintomi.

Cosa fare

Se un’infestazione in stadio precoce può essere curata con l’utilizzo di prodotti oleosi come olio di neem o olio minerale bianco, nel caso di problemi diffusi bisogna trattare ciascun parassita con un prodotto specifico. ù

PrevenzioneCura specifica
Afidiolio di neem / olio minerale biancoCloser
Coccinigliaolio minerale bianco o sapone molle di potassioCloser
Tripidiolio di neem / olio minerale bianco Spinosad o Piretro
Acari o ragnetti rossi olio di neem / olio minerale bianco Acaricida
Mosca bianca olio di neem / olio minerale bianco Closer

Conclusione

Sparo che questo articolo sulle cause per cui al Ficus benjamin vengono foglie macchiate o secche ti sia stato utile.

Per qualsiasi dubbio o perplessità resto a tua disposizione. Basta lasciare un commento qui sotto.

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