Come curare un Terrarium in Casa dopo l’acquisto (in 6 Step)

In questa guida vediamo come curare un terrarium in casa dopo l’acquisto. Parliamo quindi di un terrario già fatto dove non abbiamo la possibilità di cambiare il substrato o le piante al suo interno senza doverlo riallestire da capo.

Spesso e volentieri i terrarium che troviamo in commercio sono composti da uno strato di argilla espansa e uno di terriccio standard sul quale vengono posizionate piante comuni, come Fittonia, Hedera, Selaginella e ogni tanto delle piccole Chamaedorea o Asparagus setaceus. Con l’aggiunta qui e la di un po’ di muschio.

Parliamo senz’altro di composizioni equilibrate e piacevoli alla vista, ma che spesso vengono fatte più per economicità e senso estetico che non per essere durevoli. Serve un po’ di polso affinché questo piccolo “ecosistema” perduri nel tempo.

Oggi voglio parlarti dei 6 fattori più importanti per prenderti cura di questo tipo di terrario, così che rimanga bello e vitale per più tempo possibile.

Come curare e mantenere un terrarium in casa dopo l'acquisto

Come curare e mantenere un terrario

Il terrarium, rispetto alla gran parte delle piante in vaso, è un ecosistema che si muove lentamente, e tutti gli elementi utili al suo sviluppo vanno calibrati al punto giusto. Ne troppo ne troppo poco.

La concimazione ad esempio, che viene spesso sconsigliata per evitare che le piante crescano troppo velocemente, può dare grosse soddisfazioni se fatta con moderazione.

In linea di massima i consigli per curare un terrario pre fatto sono:

  • Mantieni il substrato umido, ma non bagnare troppo
  • Fornisci luce, ma non sole diretto
  • Rimuovi il coperchio per circa 30 minuti ogni 2-3 giorni
  • Mantieni le temperature tra i 15 e i 27°C
  • Pota le piante regolarmente
  • Pulisci l’esterno del terrario dalla polvere

Diffida da chi ti dice che un terrario “commerciale” è un ecosistema chiuso che non va mai aperto. Per quanto l’idea sia affascinante non è questo il caso. Con questo non voglio dire che non si possa fare, ma che per farlo bisogna assemblarlo da sé, con un buon substrato, delle piante adatte ad un terrario chiuso e l’aiuto di minuscoli insetti che si nutrono di foglie secche e funghi che inevitabilmente si creano.

Fatta questa premessa, entriamo nel dettaglio di questi 6 consigli sulla cura e la manutenzione di un terrario.

Luce

Affinché le piante all’interno del terrario possano prosperare è importante che ricevano una discreta quantità di luce, che sia essa naturale o artificiale. Il posto ideale in cui posizionare un terrarium è vicino ad una finestra luminosa ma al riparo dalla luce diretta. In alternativa si può illuminare con una semplice lampadina LED a luce bianca purché venga tenuta a circa una spanna dal contenitore.

L’obiettivo è quello di garantire abbastanza luce da mantenere le piante sane, assorbire acqua e compiere la fotosintesi, ma non così tanta da spingerle a crescere rapidamente.

Molto spesso si vedono terrari posizionati troppo lontani dalle fonti di luce, col risultato che non solo le piante non crescono affatto ma non utilizzano neanche l’acqua all’interno del substrato che finisce per rimanere sempre bagnato.

Temperatura

La temperatura all’interno del terrario dovrebbe rimanere sempre compresa tra i 15 e i 27°C, che coincide con quella gradita dalla maggior parte delle piante tropicali. In casa è facile mantenere la temperatura in questo intervallo, tant’è che spesso non è un fattore di cui preoccuparsi.

Bisogna fare attenzione solamente a due circostanze:

  • Vetro freddo: Se il vetro diventa freddo a causa di spifferi d’aria gelidi rischia di danneggiare eventuali foglie a contatto con esso. Particolare attenzione va fatta nel tragitto dal negoziante a casa qualora si acquistasse il terrario durante l’inverno.
  • Troppo caldo: Questo può accadere se si tiene il terrario vicino ad una fonte di calore (come un calorifero) o riceve luce diretta durante l’estate. Entrambi gli scenari andrebbero eviti perché il calore finirebbe per accumularsi all’interno del vaso e potrebbe danneggiare le piante.

Annaffiatura

Poiché le piante all’interno del terrario hanno spesso esigenze d’acqua leggermente diverse tra loro non è facile definire con esattezza quando è meglio innaffiare. Una buona linea guida è quella di mantenere il terriccio leggermente umido e bagnarlo solamente quando il colore della torba inizia a schiarire.

Quando si bagna il terrarium è fondamentale non eccedere con l’acqua, specialmente quando il substrato è fatto di solo terriccio universale. Come 9,9 volte su 10 accade.
Cerca di non lasciare mai seccare la torba perché ha il difetto di restringersi e diventare idrorepellente quando è completamente asciutta, rendendo difficile bagnarla in seguito.

L’acqua non dovrebbe mai finire nello strato drenante di argilla posto sul fondo del vaso perché se questo accade significa molto probabilmente che abbiamo bagnato troppo e che il substrato soprastante è già zuppo.

Il metodo migliore per innaffiare è spruzzando gradualmente dell’acqua demineralizzata lungo i bordi del vaso finché 2/3 del terriccio è bagnato. Osservalo bene dall’esterno del vaso e se lo ritieni necessario dai ancora qualche spruzzata.

Per maggiori approfondimenti leggi “come e quando innaffiare un terrarium“.

Ricircolo d’aria

Per quanto il terrario venga spesso spacciato come un ecosistema chiuso che non ha bisogno di ricircolo d’aria in realtà nella maggior parte dei casi quelli venduti nei negozi e nei garden non hanno i presupposti per poter prosperare a lungo senza un ricambio d’aria di tanto in tanto.

Non fraintendermi, i terrarium chiusi esistono ma semplicemente non sono quelli che troviamo dal fiorista sotto casa. Si tratta di sistemi più equilibrati che spesso al loro interno hanno anche microorganismi e piccoli insetti che decompongono e mineralizzano radici morte, foglie secche e funghi rendendoli nuovamente disponibili per le piante.

I terrari “classici” hanno bisogno di un lieve ricambio d’aria e ogni 2-3 giorni bisognerebbe aprire il coperchio per circa 30 minuti. Nel caso di terrarium con un’imboccatura molto piccola è possibile lasciarli sempre aperti senza che l’umidità all’interno ne risenta troppo.

Potatura

Se hai seguito i punti qui sopra è probabile che alcune piante all’interno del terrario siano cresciute fino al punto in cui le foglie toccano le pareti del vaso. Questo alla lunga può portare alcune specie ad ingiallire e marcire, specialmente se si crea regolarmente condensa e le foglie vi restano a contatto.

Per evitare che questo accada bisogna potare regolarmente le piante all’interno del terrarium ed estrarre le parti tagliate. Se l’apertura del vaso è ampia si procede con le mani altrimenti bisogna munirsi di pinzette lunghe.

Quando si potano le piante bisogna sempre usare forbici sterilizzate con candeggina o passandole qualche secondo sopra ad una fiamma.

Pulizia

Pulisci regolarmente l’esterno del terrario dalla polvere e dallo sporco che potrebbe essersi creato, così da mantenerlo bello esteticamente e permettere l’ingresso di più luce.

Col tempo anche i vetri interni del terrarium possono sporcarsi, solitamente si tratta di calcare, alghe o essudati zuccherini rilasciati dalle foglie di alcune piante. Per pulirlo ti consiglio di utilizzare un panno in microfibra bagnato e ben strizzato in acqua demineralizzata, così da non lasciare aloni.

Se le incrostazioni di calcare non vengono via prova ad aggiungere un po’ di aceto di vino bianco all’acqua e ripetere l’operazione. L’aceto rende l’acqua acida e permette di rimuovere questi residui.

Per saperne di più leggi questo post dove spiego come mantengo i vetri dei terrari sempre puliti.

Conclusioni

Spero che questo breve guida su come curare un terrarium in casa sia stata chiara e abbia risposto alle tue domande.

I punti fondamentali sono:

  • Posiziona le piante in un luogo luminoso ma al riparo dal sole diretto
  • Ripara il terrarium dal freddo o dalle fonti di calore
  • Mantieni il terriccio leggermente umido ma fai attenzione a non esagerare (meglio poco che troppo)
  • Arieggia il terrario ogni 2-3 giorni aprendo il vaso per una mezz’oretta
  • Pota le piante quando le foglie rimangono schiacciate contro il vetro

Mettere in pratica questi 6 consigli aiuterà sicuramente le tue piante a crescere sane e tamponeranno un po’ i limiti di un “ecosistema” terrario non perfetto. Col passare del tempo bisognerà concimare, ma con moderazione, utilizzando possibilmente un fertilizzante a lento rilascio tipo osmocote o humus di lombrico.

Per qualunque perplessità sono a tua disposizione, lascia un commento qui sotto.

6 commenti su “Come curare un Terrarium in Casa dopo l’acquisto (in 6 Step)”

  1. Vorrei sapere se bisogna rimuovere le foglie morte dal terrarium ? Su internet leggo in tutti gli articoli di toglierle eppure nelle istruzioni datemi dal vivaio dove ho comprato il mio terrarium c’è scritto di lasciarle pure dentro per aiutare la concimazione naturale che permette la rinascita della flora ad ogni primavera. Mi trovo indecisa sul da farsi quindi.

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    • Ciao Giulia, lascia tranquillamente le foglie all’interno del terrarium se non ti infastidiscono. Queste verranno mineralizzate dai microorganismi del suolo e dai collemboli e diverranno “cibo per piante”. Puoi velocizzare il processo aggiungendo tu stessa dei collemboli (che in primavera si trovano facilmente nelle fioriere). Questo setup prende il nome di bioattivo e contrasta egregiamente anche muffe e funghi dannosi.

      Un saluto, Gabriele

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  2. Ciao, ho dei terrari creati da me che dopo circa un paio di settimane dalla creazione presentano poca muffa. Ho usato Leica prebollita per disinfettarla come strato drenante, substrato invece fibra di cocco e humus con poca perlite. Troppa acqua? Lascio aerare? Cosa può essere accaduto? Ma soprattutto riesco a riprenderli?
    Grazie mille
    Enzo

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    • Ciao Vincenzo, è un problema abbastanza comune. Le muffe possono introdursi nel sistema in vari modi, tra cui lo stesso terriccio in cui le piante sono state pre-coltivate. In futuro cerca di rimuoverne il più possibile.

      Ti consiglio di far arieggiare un po’ e valutare se aggiungere insetti “pulitori” come collemboli per rendere il terrario bioattivo. Loro si nutriranno di muffe, funghi e tessuti in decomposizione e non dovrai preoccuparti di nulla.

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    • Ciao Silvia, con una spatola cerca di rimuovere il più possibile, poi fallo arieggiare spesso. La soluzione definitiva sarebbe inserire insetti pulitori, come isopodi e collemboli, ma capisco che non tutti vogliano passare ad un terrario bioattivo.

      Spero di esserti stato utile, un saluto

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