Spatifillo Rinvaso e Terriccio: Come travasare il Giglio della Pace

Tra le cure dello Spatifillo, il rinvaso è una di quelle che ci da il massimo risultato con il minimo sforzo.

Se fatto nel momento giusto, con un vaso adeguato e un buon terriccio, permetterà alle radici di crescere sane. Che si rispecchiano in una pianta altrettanto vigorosa e resistente.

Inoltre, un rinvaso periodico e un terriccio ottimale riducono del 60% i problemi che possono insorgere in futuro.

Hai capito bene,

la maggior parte delle volte lo Spathiphyllum soffre per problemi d’irrigazione, provocati più dal substrato che non dall’annaffiatura stessa.

Utilizzare un buon terriccio e il vaso della giusta dimensione ci semplificano la vita.

Ecco cosa imparerai in questo post

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Breve premessa

Prima di entrare nel merito del post vorrei spendere qualche riga di testo per spiegare in che terreno cresce lo Spatifillo in natura. Questo ci aiuterà a capire meglio come curarlo in appartamento.

Il Giglio della Pace cresce nelle dense foreste tropicali, con radici che tendono ad allargarsi più che ha penetrare nella profondità del suolo.

La superficie del terreno è composta per lo più da humus e materiali vegetali semi decomposti, che trattengono umidità ma non rimangono mai zuppi d’acqua.

Nonostante le piogge siano molto frequenti, il suolo riesce a drenare l’acqua in eccesso pur non asciugando mai del tutto.

Ogni quanto lo Spathiphyllum ha bisogno di un rinvaso?

Lo Spatifillo va rinvasato mediamente ogni 2-3 anni, a seconda di quanto è cresciuto, della qualità del terriccio e dallo stato di salute delle radici. L’unico modo per capirlo con esattezza è osservare la pianta.

I segnali che ti fanno capire se lo Spathiphyllum ha bisogno di un rinvaso sono:

  • La pianta è cresciuta molto
  • Le radici sono costrette all’interno del vaso
  • Le foglie della Spatifillo si ammosciano pochi giorni dopo aver annaffiato
  • Il terriccio non assorbe bene l’acqua (che scivola lungo il bordo del vaso).
  • Il substrato è molto compatto
  • Terriccio che rimane bagnato troppo a lungo
  • Marciume radicale (spesso riconoscibile dall’aspetto ammosciato e dalle foglie gialle o macchiate di nero)
  • Parassiti nel terreno

Ci tengo a precisare che il Giglio della Pace cresce bene quando le radici riempiono il vaso in buona parte. Finché sono belle bianche e hanno un pochino di spazio per crescere non c’è bisogno di correre ai ripari.

come rinvasare lo spatifillo

Quando cambiare il vaso allo spatifillo?

Il periodo migliore per travasare lo Spatifillo è tra marzo e giugno, periodo che coincide con la ripresa vegetativa della pianta. Se rinvasato in questo periodo lo Spathiphyllum avrà tutta la bella stagione per colonizzare il nuovo vaso di radici e crescere rigoglioso.

Nulla vieta di rinvasarlo anche in estate, anche se avrà meno tempo per crescere prima dell’arrivo del freddo.

Salvo che non ci siano urgenze particolari (marciume radicale o parassiti) è sconsigliato cambiare vaso in autunno e inverno, perché la pianta cresce poco. Si ritroverebbe a stare per mesi in un vaso troppo grande per il suo apparato radicale, che rimarrebbe bagnato troppo a lungo e darebbe più problemi che benefici.

Se non è strettamente necessario è meglio aspettare l’arrivo della primavera.

Come rinvasare lo Spathiphyllum?

Ecco come rinvasare lo Spatifillo:

  1. Estrai il Giglio della Pace dal vecchio vaso.
  2. Controlla le radici per esser certi che non abbia marciume. Dovrebbero essere belle bianche.
  3. Prendi un vaso della giusta misura, non troppo grande perché tratterrebbe troppa acqua.
  4. (opzionale) Aggiungi 2cm di argilla espansa sul fondo. Questo creerà uno separazione tra il substrato e il fondo del vaso impedendo all’acqua in eccesso di risalire per capillarità nel caso in cui rimanga un ristagno nel sottovaso. Nel caso in cui (come è giusto che sia) il sottovaso venga regolarmente svuotato dopo l’annaffiatura non c’è motivo di usare l’argilla.
  5. Posiziona lo Spathiphyllum al centro del vaso e riempi gli spazzi vuoti con del buon terriccio (tra poco lo vedremo). Mantieni il livello del terriccio alla stessa altezza di prima e assicurati che il colletto sia scoperto.
  6. Annaffia abbondantemente, lasciando drenare l’acqua in eccesso.
  7. Se il livello del terriccio è calato dopo l’annaffiatura rabboccalo.

Può essere che lo Spatifillo abbia bisogno di qualche giorno per riprendersi dal rinvaso. Non preoccuparti, riprenderà il suo vigore in poco tempo e tornerà a crescere.

spathiphyllum radici marce e sane

Nel caso di marciume radicale, prima di rinvasare lo Spatifillo bisognerà pulire le radici dal terriccio e tagliare quelle marce con delle forbici sterilizzate. Inoltre, dovrai aspettare che il terriccio asciughi bene prima di annaffiare la prima volta.

Se vuoi provare a spostarlo in acqua ecco qui come coltivare lo Spatifillo in idroponica.

Che vaso bisogna usare?

Lo Spathiphyllum cresce molto bene in vaso, anche quando le radici iniziano a stare un po’ strette, mentre non ama stare in contenitori troppo larghi.

Il problema di un vaso troppo grande, è che contiene molto terriccio, che impiega molto tempo ad asciugare. Le radici rimangono bagnate troppo a lungo e finiscono per marcire. Specialmente d’inverno.

Quando rinvasi lo Spatifillo, usa un vaso che sia 1/3 più grande del apparato radicale. Questo darà spazio alle radici per crescere uno o due anni, pur asciugando in un tempo ragionevole.

Il vaso può essere in plastica, ceramica o terracotta. Quest’ultimi tendono ad asciugare prima.

Qualunque sia il materiale, il vaso deve avere fori di drenaggio sul fondo.

Qual’è il terriccio ideale per lo Spatifillo?

Il terriccio ideale per lo Spatifillo dev’essere soffice, arioso e drenante, per offrire alle radici umidità e ossigeno al tempo stesso. Le radici amano l’umidità ma sono molto sensibili al ristagno idrico.

Un buon terriccio deve offrire il giusto equilibrio tra ritenzione idrica e drenaggio.

Deve avere sia parti fini, che permettono all’acqua di ridistribuirsi al suo interno, che parti grossolane, che lasciano drenare l’acqua in eccesso e migliorino l’ossigenazione.

terriccio per spatifillo

Si può ottenere mischiando del terriccio universale di qualità con della perline in rapporto 7:3.

O, meglio ancora, un mix con 70% fibra di cocco e 30% perlite

La fibra di cocco si idrata molto meglio rispetto alla torba (che è idrorepellente quando asciutta), è più ariosa e durevole.

In quanto tempo dovrebbe asciugare il terriccio?

Non c’è una tempistica esatta, ovviamente il terriccio impiega meno tempo in estate che in inverno. Quando si sceglie in che vaso rinvasare lo Spatifillo bisogna tener conto anche di questo, oltre che del tempo a nostra disposizione per bagnarlo.

Se da una parte non vogliamo annaffiare ogni 2 giorni, dall’altra non vogliamo che il terreno rimanga zuppo troppo a lungo.

A grandi linee possiamo dire che:

  • In estate il terriccio dovrebbe asciugare in massimo una settimana
  • Durante l’inverno non dovrebbe rimanere bagnato per più di 14 giorni.

Quando si usano i copri vasi (specialmente quelli stretti), il terriccio tende ad asciugare più lentamente. Questo può essere un vantaggio d’estate, ma un grosso problema d’inverno.

Conclusioni

Rinvasare lo Spathiphyllum è molto semplice e per farlo bastano due cose,

un vaso poco più grande dell’apparato radicale e un terriccio fine e drenante al tempo stesso.

Non cadere nella tentazione di usare un vaso enorme per rinviare il prossimo travaso di qualche anno in più. Ne di usare un vecchio sacco di terriccio universale trovato in garage, nella convinzione che “potrebbe andare bene”.

Se fatto a dovere (ed è veramente facile) lo Spatifillo può veramente beneficiare del rinvaso, sia nell’immediato che nei due anni a venire.

Lui crescerà e fiorirà meglio e tu ti eviterai una infinita serie di problemi legati all’irrigazione.

8 commenti su “Spatifillo Rinvaso e Terriccio: Come travasare il Giglio della Pace”

  1. Ho sbagliato a rinvasare spatifillo, l ho messo in un vaso troppo grande e la terra troppo alta rispetto a come era prima.. sembra soffocare sotto terra di quanto è alta. Me ne accorgo solo alla fine che la terra è troppo alta. Ora che posso fare, devo rinvasare di nuovo per forza in un vasetto un po’ più piccolo di questo di ora che è troppo grande . Ci sono rischi? Che posso fare? Grazie

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    • Ciao,

      Si fossi in te rinvaserei lo Spathiphyllum nuovamente, non tanto per il vaso ma perché è troppo infossato nella terra, cosa che porta facilmente a marciume. Già che devi metterci mano consiglio di utilizzare anche un vaso di misura adeguata perché sarà di grosso aiuto nella sua cura.

      Un saluto,
      Gabriele

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  2. Ciao, ho dovuto rinvasare a fine novembre lo Spathiphyllum perchè mi era stato regalato in un vaso gigante e il terreno essendo sempre bagnato, ha causato l’arricciamento delle foglie della pianta. L’ho messo in un vaso più piccolo ma non “un vaso poco più grande dell’apparato radicale”, e dopo 20 giorni il terreno (nuovo che avevo messo) risulta ancora molto umido. Un fioraio mi aveva consigliato di mettere nel fondo del vaso una piccola rete, a trama stretta, per il drenaggio, poiché l’argilla espansa secondo lui “porta” degli insetti o ragnetti dannosi per le piante. E’ una bufala?

    Adesso quindi mi chiedo, dato che una foglia è diventata completamente gialla, e le altre continuano ad essere arricciate, devo rinvasarla di nuovo in un vasetto più piccolo? magari lasciando lo stesso terreno, così non tocco più le radici? oppure è troppo rischioso visto il periodo?

    Grazie,
    Alessandro

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    • Ciao Alessandro, per quanto riguarda l’argilla non mi risulta che attragga parassiti, ma ad ogni modo le migliorie che porta a livello di drenaggio non sono così evidenti come si pensa. Secondo me è molto più conveniente utilizzare un vaso della misura giusta, o eventualmente uno in terracotta se si vuole velocizzare il tempo di asciugatura.

      Se dopo 20 giorni il terriccio è ancora molto umido significa che il vaso è troppo grande, il terriccio troppo denso o l’ambiente freddo e/o molto ombroso. Se vuoi inviarmi una foto all’indirizzo email che trovi a fondo pagina così ti dico che la misura del vaso è eccessiva o si può mitigare lavorando sugli altri fattori.

      Un saluto, Gabriele

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  3. Ciao, ottimi i consigli per il rinvaso, avrei bisogno di un consiglio, la mia pianta ha sofferto per il caldo w qunaso sono tornata a casa dopo 10 giorni l’ho trovata tutta giù,l’ ho subito annaffiata con cura ed attenzione xhe l’acqua non ristagnasse, la sera xon il fresco la metto fuori w, rispetto a come l’ho ritrovata si è molto ripresa ma alcune foglie si stanno ingiallendo ma non sono secche , è preferibile tagliarle o aspettare che si secchino? Per l’acqua è meglio continuare a dargliene poca o devo aspettare che si asciughi il terriccio?

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    • Ciao Mariagrazia, probabilmente nei giorni in cui è rimasta “a secco” parte delle radici sono morte, il che porta alcune getti ad essere rigogliosi ed altri più sofferenti. Continua ad innaffiare regolarmente, cercando di lasciare asciugare leggermente il terriccio, ma senza portarlo mai ad essere secco. Nei periodi caldi puoi aumentare la frequenza, mentre se la settimana è più fresca è bene diradare le bagnature. Per quanto riguarda le foglie gialle è indifferente, puoi toglierle subito o dopo che son seccate.

      Spero di esserti stato utile

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