Come pulire le foglie delle orchidee? Che sia per benefici colturali o questioni puramente estetiche, di tanto in tanto è necessario fare una bella pulizia alle foglie delle nostre piante.
Lo sporco, di qualunque natura sia, oltre che essere antiestetico può limitare le funzionalità delle foglie, riducendo la fotosintesi clorofilliana o la traspirazione della pianta.
In natura ci pensano il vento e le piogge frequenti a pulire le foglie delle orchidee, in casa, dove le condizioni sono diverse dobbiamo pensarci noi.
L’acqua del rubinetto è molto diversa da quella piovana e la ventilazione è spesso ridotta. E non parliamo poi dei fertilizzanti o dei pesticidi che vengono utilizzati in serra, che lasciano incrostazioni molto “ostinate” e difficili da rimuovere.
Insomma, una bella pulizia delle foglie alla nostra orchidea è d’obbligo di tanto in tanto.
Oggi vediamo come farlo nel modo giusto, a seconda delle circostanze.
Le foglie delle orchidee
Le foglie delle orchidee sono di tipo bifacciale, cioè la pagina superiore e quella inferiore sono diverse tra loro e svolgono due compiti diversi.
- La lamina superiore, solitamente più lucida serve a ricettare la luce del sole per svolgere la fotosintesi clorofilliana. É ricoperta da una cuticola cerosa che la rende leggermente impermeabile ed è povera di stomi.
- La pagina inferiore è ricca di aperture stomatiche, che permettono all’orchidea di effettuare scambi gassosi fra l’interno e l’esterno della foglia stessa.
Questo permette l’entrata dell’anidride carbonica all’interno delle foglie dell’orchidea, necessaria per compiere la fotosintesi, e l’uscita di ossigeno e vapore acqueo.
Gli stomi, sono composti da due cellule, che si aprono e chiudono a seconda della quantità di acqua presente al loro interno. Altri fattori che regolano l’apertura stomatica sono la temperatura e l’umidità.
Inoltre, la dispersione di vapore acqueo dagli stomi è ciò che permette alle piante di far risalire acqua e sali minerali dalle radici fino alle foglie, attraverso lo xilema.
L’acqua che evapora dagli stomi, crea un pressione negativa all’interno del sistema linfatico, che a sua volta risucchia acqua dalle radici e le permette di risalire fino alle foglie.
Questa premessa è importante perché ci permette di capire l’importanza degli stomi, e perché dobbiamo fare attenzione quando andiamo a pulire le foglie dell’orchidea, in particolar modo alla lamina inferiore.
Da cosa dobbiamo pulire le foglie dell’orchidea?
Le foglie delle orchidee possono essere sporcate da varie sostanze, per sapere come pulirle bisogna prima capire cos’è che le sporca.
Solitamente si tratta di:
- Polvere,
- calcare,
- residui di fertilizzanti o antiparassitari,
- melata o essudati zuccherini.
Come pulire le foglie delle orchidee
Che si tratti di una pianta nuova o di una che appartiene alla tua collezione ormai da anni, potresti trovarti a dover pulire le foglie dell’orchidea per svariati motivi.
Nella maggior parte dei casi si tratta di polvere.
Beh in questo caso ti basterà sfregare del cotone imbevuto in acqua demineralizzata (quella del deumidificatore o dell’asciugatrice per esempio) per aver nuovamente orchidee con foglie splendenti.
In altri casi il residuo può essere dovuto al calcare dell’acqua di rubinetto, residui di fertilizzanti o pesticidi utilizzati in serra o altro.
Pulire le foglie dell’orchidea con acqua in questi casi non è sufficiente per rimuovere i sedimenti. A primo impatto sembra funzionare, ma tornano subito visibili una volta che l’acqua si asciuga.
É importante sapere da cosa dobbiamo pulire le foglie, per capire cosa utilizzare e come andare ad agire.
Poco fa abbiamo fatto una distinzione tra la lamina superiore e quella inferiore della pianta. A causa della presenza di numerosi stomi, la pagina inferiore è molto sensibile e andrebbe pulita esclusivamente con acqua. Altre sostanze vanno utilizzate solo se si teme che gli stomi siano acclusi da residui di calcare o altro.
Acqua Demineralizzata
Nella stragrande maggioranza dei casi, il problema è la polvere che si accumula sulle foglie col passare del tempo. É inevitabile e accade anche nelle case più pulite.
La polvere crea una barriera che riduce drasticamente la quantità di luce che raggiunge il sistema figliare. L’orchidea di conseguenza fa meno fotosintesi e cresce meno.
In questo caso puoi pulire le foglie con del cotone (o della carta da cucina) bagnato con acqua demineralizzata. Consiglio l’acqua demineralizzata perché a differenza di quella del rubinetto non contiene calcare e non lascerà residui sulle foglie dell’orchidea una volta asciutta.
Ovviamente la lamina superiore è quella che tende ad accumulare più polvere perché rimane rivolta verso l’alto. Trattandosi di semplice acqua demineralizzata puoi tranquillamente dare una passata anche sulla pagina inferiore senza il rischio di otturare i pori della pianta.
Acqua e succo di limone
Una soluzione a base di acqua di rubinetto e succo di limone in rapporto 50/50 è l’ideale per pulire i residui di calcare e fertilizzante dalle foglie delle orchidee.
Il succo di limone ha un pH molto acido (2,5) e se utilizzato puro rischia di creare delle lesioni sulla pagina fogliare.
Diluendolo in acqua di rubinetto (dopo averlo filtrato con un colino ovviamente) si ottiene una soluzione meno acida, con un pH che si aggira intorno al 5.
Sfregando del cotone imbevuto in questa soluzione sulle voglie si riesce a sciogliere e rimuovere il calcare molto facilmente, lasciando foglie pulite e lucide una volta asciutte.
Il limone tende a rimuovere temporaneamente (o rendere più sottile) la cuticola che ricopre le foglie e che le protegge dai raggi del sole. Questo le rende più vulnerabili e soggette a bruciature per cui bisogna assicurarsi che le orchidee non restino esposte ai raggi diretti per alcuni giorni dopo il trattamento.
Birra
La birra ha un pH acido che si avvicina molto a quello dell’orchidea, solitamente intorno al 5,5.
Strofinando delicatamente del cotone (o della carta da cucina) bagnato nella birra si riesce pulire le foglie da calcare e residui di fertilizzanti analogamente al mix di acqua e limone.
Sapone di Marsiglia o sapone molle di potassio
Per pulire le foglie delle orchidee dalla melata o essudati zuccherini che la rendono appiccicosa, bisogna utilizzare delle sostanze tensioattive come il sapone di Marsiglia o il sapone molle di potassio (che funziona anche come prevenzione dalla cocciniglia).
Alcuni utilizzano anche sapone per bambini o detergente per i piatti diluiti in acqua.
La melata e gli essudati zuccherini, sono composti in grossa parte dalla linfa elaborata dell’orchidea, che a causa di parassiti come la cocciniglia (nel primo caso) o per questioni fisiologiche (nel secondo) escono dal citoplasma delle cellule per depositarsi sulle foglie.
Sono entrambe molto appiccicose e difficili da rimuovere, in questi casi per pulire le foglie delle orchidee si utilizzano saponi (tensioattivi) che aiutano a renderle più facili da rimuovere.
Come lucidare le foglie delle orchidee
Se oltre a pulire l’orchidea si vogliono avere foglie lucide, si possono utilizzare prodotti contenenti dei grassi che danno un aspetto più splendente alle foglie.
Per esempio si può diluire 1/5 di latte in 4/5 di acqua e sfregare questa miscela sulle foglie dell’orchidea con un dischetto di cotone.
Personalmente preferisco orchidee con un aspetto naturale e meno lucente, ma ognuno a i propri gusti ed è giusto menzionare questa soluzione.
Attenzione al lucidante fogliare
Il lucidante fogliare è un prodotto che permette di pulire e lucidare le foglie delle piante con pochissimo sforzo. Per farlo utilizzano delle miscele di oli, tra cui siliconi o olio bianco che sono sicuramente molto efficaci nel pulire le foglie ma potenzialmente dannosi per le piante.
Gli oli hanno la caratteristica di creare una patina sulla foglia che rischia di ridurre gli scambi gassosi tra stomi e ambiente.
Se utilizzato saltuariamente e nel modo giusto il lucidante fogliare non reca danni alle orchidee, ma se spruzzato troppo spesso o troppo da vicino può otturare gli stomi.
Inoltre, essendo venduti in bombolette ad aria compressa, tendono ad uscire a temperature molto basse che possono provocare danni simili a quelli che si vedono su orchidee che hanno sofferto il freddo (macchie nere necrotiche o ingiallimento delle foglie repentino).
E stato utile, grazie.
Ciao Aurora, grazie per il bel commento!