Potatura del bonsai di Ficus ginseng: Quando e come potare

Nel post di oggi parliamo della potatura del bonsai di Ficus ginseng (microcarpa), per capire perché va fatta, quando e come procedere.

Più nello specifico andremo a vedere tre diverse tecniche da combinare per riuscire a contenere il volume della chioma, mantenerla folta e dare alla pianta la forma desiderata. Così che sembri in tutto e per tutto un albero in miniatura.

Direi di iniziare subito senza perdere altro tempo.

potatura bonsai ficus ginseng

P.S. queste tecniche sono da considerarsi valide anche per un bonsai di Ficus benjamin o altra specie a foglia piccola.

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Perché potare il Ficus ginseng?

Nel caso del bonsai di Ficus ginseng lo scopo della potatura è quello di contenere lo sviluppo della chioma limitandone la crescita verticale o verso l’esterno. Privando la pianta della dominanza apicale la si spinge a concentrare le sue energie sui rami più bassi e interni, così che diventino più spessi e vigorosi.

Questi rami nel tempo seccherebbero, proprio a causa della dominanza apicale che spinge la pianta a crescere verso l’alto in cerca di luce. E non a irrobustirsi e crescere compatta come vogliamo noi.

Ficus ginseng rami bassi vigorosi

Il secondo fine della potatura è quello di dare al Ficus la forma desiderata, mantenendo solamente i rami prestabiliti, così da direzionare lo sviluppo in quella direzione.

Riassumendo possiamo dire che, potare il Ficus microcarpa ha lo scopo di mantenere compatta la chioma e una bella forma, così che ricordi quanto più possibile un alberello in versione ridotta.

Per ottenere questo risultato bisogna utilizzare diverse tecniche di potatura molto semplici e alla portata di tutti.

Come potare un bonsai di Ficus ginseng ?

La prima cosa da fare, prima ancora di iniziare a potare il bonsai di Ficus, è decidere quali rami (primari e secondari) si vuole far sviluppare, così da eliminare successivamente tutti gli altri. Questa fase di pianificazione è fondamentale e rende l’intero procedimento molto meno confuso e casuale.

Successivamente si procede con la rimozione dei rami secchi perché inutili e antiestetici. Questo da alla pianta un aspetto più ordinato e ci concede una visuale migliore sui rami rimasti.

A questo punto ha inizio la vera e propria potatura, che a seconda della grandezza della pianta e del tempo passato dall’ultimo taglio può avvenire diversamente.

come potare un bonsai ficus ginseng

Vediamo rapidamente quali sono le tecniche da utilizzare.

1. Potatura di mantenimento

La potatura di mantenimento consiste nel tagliare i rametti giovani (cacciate) che crescono fuori dalla forma originale o desiderata. Solitamente si potano i rami che crescono in verticale e verso l’esterno della chioma.

Sui rametti rimasti, una volta sviluppate 6-7 foglioline circa, si procede alla cimatura. Cioè si rimuove l’apice vegetativo per interrompere la crescita in lunghezza.

Ripetere regolarmente questo procedimento obbliga la pianta a ridirezionare la linfa verso i rami primari e nuovi nodi. La crescita diventa più omogenea e ben distribuita, il fogliame più denso.

2. Potatura di formazione

La potatura di formazione serve per dare al bonsai di Ficus la forma desiderata. Poiché l’intervento viene fatto solitamente su rami più grossi e già lignificati prima di procedere bisogna dare il tempo alla pianta di crescere.

Una volta che la chioma si è espansa, bisogna potare i rami del Ficus ginseng che crescono fuori dalla forma prestabilita. Dai rami rimasti invece bisogna cimare l’apice vegetativo così da promuovere la lignificazione e ridistribuire la crescita.

Nel caso in cui venissero potati rami grossi, conviene spalmare sulla lesione del mastice per innesti per velocizzare la cicatrizzazione.

3. Defogliazione

La defogliazione è una tecnica di potatura dei bonsai che in alcuni casi può essere applicata anche al Ficus ginseng. Consiste nel rimuovere le foglie (lasciando intatto il picciolo) in alcune aree della pianta, così che l’energia venga traslocata nelle zone che intendiamo far sviluppare.

Può anche essere utilizzata sull’intera chioma, con l’intento di stimolare lo sviluppo di rametti fini e foglie più piccole.

Quando potare il Ficus ginseng?

La potatura di mantenimento del Ficus ginseng può essere fatta durante tutto il periodo vegetativo, solitamente da maggio a ottobre. Si tratta di una tecnica poco invasiva che viene ripetuta più volte nell’arco della stagione di crescita.

Nel caso di interventi più invasivi, che comportano il taglio di rami grossi, bisogna potare verso l’inizio della primavera o in autunno inoltrato, cioè quando la pianta non è in fase di crescita attiva. Le potature di formazione vengono fatte una tantum o a distanza di anni man mano che la pianta cresce e la forma evolve.

Per quanto riguarda la defoliazione, questa va fatta tra giugno e luglio e solo su esemplari sani e vigorosi.

Attrezzatura per la potatura del bonsai di Ficus ginseng

Per potare un bonsai di Ficus ginseng bisogna utilizzare delle forbici da potatura affilate o un tronchesino. Prima di procedere occorre disinfettare le lame immergendole in candeggina o alcool, o in alternativa scottandole con una fiamma.

Quando si attuano interventi su rami grossi bisogna applicare del mastice per potature sulle lesioni così da velocizzare la cicatrizzazione e ridurre il rischio di infezioni fungine o batteriche.

Altre domande sulla potatura del Ficus ginseng

Conclusioni

Ed ecco spiegato come potare il Bonsai di Ficus ginseng.

Come hai visto il procedimento è molto semplice, nella maggior parte dei casi si limita a rimuovere i rametti che continuano a crescere dal fusto o dai rami primari già presenti e cimare quelli che intendi far crescere gli anni successivi.

Decidi fin da subito la forma che vuoi dare alla pianta così non avrai dubbi su dove andare a tagliare. E non aver paura di potare, se il Ficus è sano e riceve le giuste cure (innaffiature, concimazione e rinvasi) impiegherà poco a riprendersi.

Se ti interessa approfondire l’argomento ti consiglio di leggere questo articolo sulla potatura del Ficus benjamin, dove spiego meglio l’effetto che ha sulla ridistribuzione della linfa.

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