Come saprai l’acqua di rubinetto spesso non è ideale per le piante d’appartamento perché contiene cloro e calcare. Due elementi che alla lunga possono causare problemi.
Fortunatamente ci sono altre opzioni, possiamo riciclare l’acqua del condizionatore, bagnare le piante con acqua demineralizzata o distillata. Oppure declorare e filtrare quella di rubinetto direttamente in casa.
In questo articolo ti parlerò di 9 diversi tipi di acqua che si possono usare per le tue piante e di come ripulire quella di rubinetto da cloro e calcare per migliorarne la qualità.
Ecco di cosa parleremo
Acqua condizionatore per le piante
Riciclare l’acqua del condizionatore per le piante va benissimo, si tratta di acqua pura e priva di elementi disciolti, come cloro, calcare o metalli pesanti che troviamo comunemente in quella di rubinetto.
L’acqua del condizionatore si ottiene come prodotto di scarto, dovuto alla condensazione dell’umidità ambientale sulla superficie fredda del radiatore, che viene poi raccolta e convogliata fuori casa con una cannetta. Il risultato è un’acqua di ottima qualità, simile a quella distillata ma non completamente priva di batteri.
La condensa del condizionatore può essere raccolta all’interno di un secchio o un innaffiatoio ed utilizzata per innaffiare le piante. Tieni solo presente che si tratta di acqua priva di elementi nutritivi e bisognerà integrare il fabbisogno della pianta con del fertilizzante.
Acqua demineralizzata per le piante
L’acqua demineralizzata è ottima per le piante perché priva di cloro, calcare e qualsiasi altro elemento disciolto. Quest’acqua viene ottenuta attraverso il processo di osmosi inversa, che sfrutta dei filtri osmotici con delle membrane molto fini, per intrappolare gli elementi nutritivi al suo interno e rilasciare acqua “pura”.
Per semplificare il concetto di osmosi inversa possiamo dire che:
Se abbiamo due soluzioni con diverse concentrazioni di sali, separate tra loro da una membrana, l’acqua si sposta dalla soluzione più concentrata a quella meno concentrata fino a pareggiarsi. Questo avviene naturalmente anche nell’assorbimento d’acqua da parte delle radici.
Nel caso della depurazione dell’acqua si utilizzano dei filtri che applicano una pressione maggiore della pressione osmotica, spingendo l’acqua carica di sali attraverso la membrana. I sali rimangono intrappolati all’interno della membrana, ottenendo così acqua pura dall’altra parte.
I filtri ad osmosi inversa non sono apparecchiature riservate solo ai grossi centri di depurazione, ma possono essere installati facilmente sotto al rubinetto di casa per una spesa che va dai 200 ai 600€. In questo modo non solo possiamo avere dell’ottima acqua demineralizzata per le piante, ma soprattutto per noi stessi.
Acqua distillata per le piante
L’acqua distillata viene spesso confusa con l’acqua demineralizzata, ma si ottiene con un processo di distillazione totalmente diverso da quello di demineralizzazione spiegato prima. Anziché essere filtrata attraverso delle membrane osmotiche l’acqua viene portata ad ebollizione e fatta condensare all’interno di un alambicco. Il risultato assomiglia più all’acqua del condizionatore, se non ché venendo riscaldata l’acqua risulta priva di batteri.
L’acqua distillata va benissimo per le piante, ma essendo più costosa e difficile da reperire viene utilizzata solo in contesti dove le altre acqua non vanno bene, solitamente in ambiente clinico o industriale.
Acqua del rubinetto per le piante
L’acqua di rubinetto contiene due elementi che possono risultare dannosi per le piante, il cloro e il calcare. Buona parte del cloro può essere eliminata lasciando riposare l’acqua per 24 ore all’interno di un secchio o una caraffa. Trascorso questo lasso di tempo noterai che si sono create delle bollicine lungo i bordi del contenitore, si tratta di cloro passato a forma gassosa.
Per quanto riguarda il calcare il discorso è più complesso. Il calcare in acqua si trova sotto forma di carbonato di calcio e di magnesio, due molecole inutili alle piante in questa forma chimica. Non potendo essere utilizzati finiscono per accumularsi nel terriccio, fino ad aumentare la salinità a livelli potenzialmente tossici. Oltre a questo provocano problemi di pH ed impediscono ad elementi utili di legarsi al suolo.
Va detto che non tutte le acque dell’acquedotto sono uguali, la qualità può variare molto da comune a comune, a seconda della fonte d’approvvigionamento. Puoi trovare i valori della tua acqua di rubinetto cercando su Google “Analisi acqua del comune *inserisci il tuo comune*”.
Il parametro a cui dobbiamo prestare attenzione per capire se l’acqua va bene per le piante è la durezza.
La durezza indica la quantità totale di ioni calcio e magnesio disciolti nell’acqua. Se il valore è basso l’acqua viene considerata dolce, se è alto dura. Qui sotto trovi le diverse distinzioni:
- molto dolce : fino a 4°f (40mg/L)
- dolce : tra 4 e 8°f
- medio-dure : tra 8 e 12°f
- discretamente dure : tra 12 e 18 °f
- dure : tra 18 e 30 °f
- molto dure : oltre 30 °f
É buona norma utilizzare acqua il più dolce possibile per le piante, come quella demineralizzata o del condizionatore. Ma se l’acqua rientra nella categoria “discretamente dura” (18°f max) o inferiore è considerata accettabile per la maggior parte delle specie coltivate in appartamento.
Come hai visto nello screenshot qui sopra io rientro a pelo in questa categoria, ma preferisco comunque filtrare l’acqua di rubinetto (come spiego tra poco) o diluirla con acqua demineralizzata che compro al supermercato. Purtroppo il condizionatore non ce l’ho.
Come filtrare l’acqua di rubinetto
L’acqua di rubinetto può essere filtrata con due metoni, attraverso un filtro ad osmosi inversa (come detto prima) oppure con una semplice caraffa filtrante. A differenza del filtro ad osmosi, che implica l’installazione di un filtro piuttosto costoso sotto al rubinetto di casa, la caraffa ci permette di ridurre i costi ed avere comunque un’ottima acqua priva di calcare.
Ovviamente la quantità d’acqua filtrata è notevolmente inferiore rispetto, si parla di 2,4 litri per volta, ma l’operazione è piuttosto rapida e la si può ripetere quante volte si vuole. Per assicurare un buon funzionamento bisogna sostituire i filtri della caraffa regolarmente.
Trovo che questa soluzione sia molto comoda e funzionale, la utilizzo personalmente sia per l’acqua che do alle piante che per quella che bevo io.
Acqua piovana per le piante
É inutile dire che l’acqua piovana è una delle migliori per le piante, ha una concentrazione di sali quasi nulla, è leggermente acida ed è gratuita. L’unico problema è che la pioggia non è sempre disponibile, e per questo bisogna essere in grado di raccoglierla e conservarla in un ambiente pulito.
Inoltre bisogna tener conto di un fattore, l’inquinamento.
Quando non piove da molto tempo nell’atmosfera si accumula parecchio smog, e questo viene in parte catturato dalle gocce d’acqua alla prima precipitazione. Per questo motivo bisogna raccogliere l’acqua piovana dopo 15-20 minuti dall’inizio della perturbazione, così che l’aria sia già stata ripulita da grossa parte degli inquinanti.
Acqua del deumidificatore per piante
L’acqua del deumidificatore è ottima per le piante, si tratta di acqua condensata che viene raccolta all’interno di un serbatoio di raccolta. Così come quella del condizionatore o demineralizzata è priva di calcare ed elementi disciolti.
Trattandosi di acqua pura, non è sufficiente a sostenere il fabbisogno nutritivo delle piante e va quindi integrata con del fertilizzante seguendo le esigenze specifiche della specie.
Acqua dell’asciugatrice per le piante
Per quanto l’acqua dell’asciugatrice sia demineralizzata, non sempre è adatta per innaffiare le piante perché può contenere residui di ammorbidente o detersivo. Si tratta di impurità leggere e poco concentrate, ma che possono risultare dannose per le specie più sensibili.
Personalmente ho riciclato l’acqua dell’asciugatrice per anni, ma per mitigare i danni potenziali ho sempre preferito mischiarla all’acqua di rubinetto in rapporto 1:1 per ridurre le possibilità di rischio.
Il risultato era buono, un’acqua piuttosto dolce e con buon potere tampone (il pH fluttua meno rispetto all’acqua pura). L’ho sempre utilizzata su diverse piante in vaso, come Monstera, Phalaenopsis, Pothos e tante altre, e stavano benissimo. Ho evitato invece su piante in idrocoltura, in acqua o per innaffiare il terrarium.
Acqua gel per piante
L’acqua in gel è composta fibre vegetali in grado di assorbire fino a 400 volte il loro peso in acqua, e rilasciarla gradualmente nell’arco di 30 giorni ad una temperatura di 20°C. Il vantaggio teorico dell’acqua gelificata è che funge da scorta per le pianta, evitandoci di doverle bagnare regolarmente.
Nella realtà dei fatti però, questo mantiene il terriccio costantemente umido ed è deleterio per la maggior parte delle specie che richiedono un ciclo asciutto/bagnato tra le inneffiature. A mio avviso va utilizzato solo quando si va in vacanza e nessun’altro può prendersi cura delle piante, non per sostituire le innaffiature periodiche.
Altre domande frequenti
L’acqua frizzante non offre nessun beneficio ulteriore all’acqua minerale, se non che l’aggiunta di anidride carbonica abbassa leggermente il pH rendendolo più acido. L’acqua minerale, e così quella frizzante, contengono alcuni elementi nutritivi in tracce, come azoto, fosforo e potassio comuni a tutte le acque potabili, che beneficiano le piante. Entrambe possono essere usate per le annaffiature, anche se poco conveniente a livello economico.
Una miscela di acqua e bicarbonato (1 cucchiaino per litro d’acqua) può essere nebulizzata sulle foglie delle piante ogni 15 giorni contro funghi e parassiti, perché ricrea un ambiente alcalino ostile a questi patogeni.
Non bisogna invece utilizzare acqua e bicarbonato per innaffiare le piante perché risulta tossico a contatto con radici e terriccio, tant’é che viene utilizzato per eliminare erbacce indesiderate.
Sconsiglio di utilizzare l’acqua di cottura della paste per le piante. Nonostante i benefici apparenti (e non dimostrati) l’amido contenuto nell’acqua di cottura può rovinare le caratteristiche fisiche del terreno e attrarre numerosi parassiti del suolo. É più sicuro ed efficace concimare le piante con un fertilizzante apposito (anche naturale) ed astenersi da rimedi caserecci divulgati da siti poco autorevoli.
Conclusioni
Ed eccoci giunti alla fine di questo post sull’acqua d’irrigazione delle piante.
Ora mi piacerebbe sentire la tua a riguardo.
Usi l’acqua del condizionatore per innaffiare le piante in estate? Acquisti quella demineralizzata al supermercato? Oppure filtri l’acqua di rubinetto con una brocca filtrante?
Scrivili qui sotto nei commenti.